Passa ai contenuti principali

Post

Visualizzazione dei post da maggio, 2020

Regina Coeli, Francesco: uscire dalle mura protettive dei “cenacoli”

I fedeli sono tornati in Piazza San Pietro per pregare assieme al Pontefice dopo il lockdown. Parlando della Pentecoste, il Papa ha ricordato che col suo perdono Gesù fa della Chiesa nascente "una comunità riconciliata e pronta alla missione". E alla fine ripete: la crisi del coronavirus chiede il coraggio "di essere migliori di prima" per "costruire positivamente la post-crisi della pandemia" Al Regina Coeli, il Papa ha ricordato che la festa di Pentecoste rinnova la consapevolezza che in noi dimora la presenza vivificante dello Spirito Santo. “Egli dona anche a noi il coraggio di uscire fuori dalle mura protettive dei nostri “cenacoli”, dei gruppetti senza adagiarci nel quieto vivere o rinchiuderci in abitudini sterili. Eleviamo ora il nostro pensiero a Maria Santissima, Lei era lì con gli Apostoli quando è venuto lo Spirito Santo, protagonista con la prima Comunità dell’esperienza mirabile della Pentecoste, e preghiamo Lei perché ottenga pe

Il Papa per la Giornata mondiale missionaria: questo tempo interpella la Chiesa

“Eccomi, manda me”. E’ il titolo del messaggio di Francesco per la Giornata missionaria mondiale 2020, pubblicato nella solennità di Pentecoste. Il Papa sottolinea il legame tra lo Spirito Santo e la missione nella Chiesa. E nel contesto della pandemia ancora in corso ricorda che l'umanità è chiamata "a remare insieme" e che Dio vuole arrivare a tutti con il suo amore. L’espressione fa parte del racconto biblico della vocazione del profeta Isaia. Alla domanda del Signore: “Chi manderò”, Isaia risponde con prontezza: “Eccomi, manda me”. “Questa chiamata - scrive Francesco - proviene dal cuore di Dio, dalla sua misericordia che interpella sia la Chiesa sia l’umanità nell’attuale crisi mondiale”. Siamo tutti chiamati ad andare avanti insieme Nel suo messaggio per la Giornata mondiale missionaria che si celebrerà il prossimo 18 ottobre, il Papa rievoca quanto aveva detto in Piazza San Pietro nell’indimenticabile momento di preghiera dello scorso 27 marzo. Descri

Il Papa: “Nella Chiesa no a destra e sinistra, conservatori e progressisti, serve unità”

Messa di Pentecoste: «Narcisismo, vittimismo, pessimismo» nemici della comunione. «Peggio della crisi c’è solo il dramma di sprecarla» Non c’è destra né sinistra nella Chiesa, né conservatori o progressisti, ma un popolo di «mendicanti di misericordia» a cui Dio fa dono dell’«unità». Papa Francesco celebra la messa di Pentecoste in una San Pietro semi deserta, con le panche occupate da una ventina di fedeli, distanziati l’uno dall’altro. Nell’omelia torna indietro alle origini della Chiesa, nata da un popolo con «provenienze e contesti sociali diversi, nomi ebraici e nomi greci, caratteri miti e altri focosi, visioni e sensibilità differenti», reso tuttavia un unico corpo dallo Spirito Santo. «Diversi, ma uniti», afferma il Pontefice: Gesù non ha «uniformato» i discepoli facendone «modellini in serie», ma ha «lasciato le loro diversità» e li ha uniti «ungendoli di Spirito Santo». È un’immagine di Chiesa diversa da quella propinata dal «mondo» che sembra crogiolarsi nelle s

Giovanni Paolo II e l’Asia

Giovanni Paolo II ha visitato l’Oceania due volte: nel 1986 e, in maniera più fugace, nel 1995. In entrambe le circostanze, centrale è stato il tema della fedeltà ai valori morali, messi a rischio in una terra che ha conosciuto un rapido ed accelerato sviluppo,economico e sociale.  Dalle sue prime parole agli australiani, pronunciate il 24 novembre 1986, durante la cerimonia di benvenuto all’aeroporto di Canberra, comprendiamo l’importanza storica del primo viaggio che, per Wojtyla, è stato un ritorno. «Vengo in Australia come pellegrino – disse il Pontefice – per esortarvi a perseguire nella vostra vita tutti quei valori degni della persona umana. Vengo in Australia seguendo le orme del mio predecessore Paolo VI, che fu il primo Papa nella storia a visitare l’Australia. Per me personalmente è la seconda volta. La mia prima visita nel vostro meraviglioso Paese ebbe luogo nel 1973 in occasione del Congresso eucaristico internazionale a Melbourne. Vengo come amico per incoraggia

Il Rosario del Papa con i Santuari perché il mondo superi la pandemia

Con la preghiera dalla Grotta di Lourdes nei giardini vaticani, Papa Francesco chiede ancora il soccorso di Maria per la liberazione dal Covid-19. Alla celebrazione mariana, trasmessa in diretta mondovisione, si collegano i Santuari dai vari Continenti. Speciale il coinvolgimento delle famiglie e di rappresentanti di quanti sono stati impegnati e toccati dal virus. È come se un sottile filo unisse oggi il mondo. Un filo composto dai grani del Rosario, dalle voci della preghiera, dagli occhi umidi che esprimono il dolore e l’angoscia provati in questo tempo. Ma anche dalla commozione e dalla speranza perché si rivolge ad una Donna che non è mai rimasta indifferente al destino degli uomini. Perché è la Madre di Gesù e nostra e a Lei si è ricorsi nei secoli e si chiede aiuto non solo - ma certamente soprattutto - quando l’ombra della morte e del dolore si allungano sull’umanità. Al termine della celebrazione il Papa in spagnolo ha salutato in particolare i tanti Santuari collegat

San Giovanni Paolo II, custode dell’Elemosineria

Da ieri, prima dell’entrata del “pronto soccorso della carità”, campeggia un rilievo in marmo di Papa Wojtyla, opera collocata nel centenario della nascita del Pontefice Si ritrova il sorriso che ha donato al mondo e lo sguardo pieno di luce nel rilievo di Giovanni Paolo II, realizzato in marmo di Carrara e del diametro di 85cm, posto ieri nel cortile dell’Elemosineria, proprio sopra la statua di Gesù a grandezza naturale, rappresentato come un senzatetto adagiato su una panchina. Doveva essere inaugurata in occasione del centenario della nascita di Papa Wojtyla ma la pandemia del coronavirus ha ritardato ogni cosa. L’opera, benedetta dal cardinale Konrad Krajewski, Elemosiniere del Papa, è stata realizzata dallo scultore spagnolo Marco Augusto Dueñas che per il Vaticano aveva già realizzato altre opere come la statua di Santa Raffaella Maria, fondatrice della delle Ancelle del Sacro Cuore di Gesù, e quella di San Marone, padre della Chiesa maronita libanese.  L’omaggio al P

Due grandi "Insegnamenti"

Speciale il rapporto fra don Tonino Bello e la figura mariana. Lo sintetizzo in due post a chiusura del mese di maggio. Cosa insegna particolarmente la Madonna a don Tonino? Sintetizzo in due punti. Il primo: Maria fa esperienza quotidiana di Cristo, e per don Tonino il quotidiano è il cantiere in cui si costruisce la storia della salvezza. Maria frequenta dunque la ferialità: è donna dei nostri giorni. «La vogliamo sentire così: di casa. Mentre parla il nostro dialetto. Immersa nella cronaca paesana. Con gli abiti del nostro tempo. Se per un attimo osiamo toglierle l’aureola, è perché vogliamo vedere quanto è bella a capo scoperto». Persuasione che considera in linea con la dichiarazione conciliare secondo cui «Maria viveva sulla terra una vita comune a tutti, piena di sollecitudini familiari e di lavoro» (Apostolicam Actuositatem, 4). Che don Tonino commenta così: «Maria viveva sulla terra. Non sulle nuvole. I suoi pensieri non erano campati in aria. I suoi ge

San Paolo VI e la difesa del celibato sacerdotale

Oggi ricorre la memoria liturgica del successore di Giovanni XXIII che venne ordinato sacerdote il 29 maggio 1920 Il 29 maggio la Chiesa Cattolica celebra la memoria liturgica di San Paolo VI, Papa dal 1963 al 1968. La data odierna per il successore di Giovanni XXIII era di grande importanza, il 29 maggio 1920 Giovanni Battista Montini veniva ordinato sacerdote per l'imposizione delle mani del Vescovo di Brescia Giacinto Gaggia. Nel giorno della memoria liturgica di San Paolo VI, è opportuno ricordare uno dei suoi tanti insegnamenti: quello dedicato al celibato sacerdotale e contenuto nella enciclica Sacerdotalis Caelibatus, pubblicata nel 1967. “Noi dunque riteniamo – scriveva il Papa al n. 14 - che la vigente legge del sacro celibato debba ancora oggi, e fermamente, accompagnarsi al ministero ecclesiastico; essa deve sorreggere il ministro nella sua scelta esclusiva, perenne e totale dell'unico e sommo amore di Cristo e della consacrazione al culto di Dio e a

Giovanni Paolo II e le missioni

Giovanni Paolo II è stato definito «un Papa missionario». Tale si dimostrò fin dalla Messa di inizio del Pontificato, quando esortò il mondo ad accogliere l’annuncio evangelico con la frase, ormai storica: «Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo! Alla sua salvatrice potestà aprite i confini degli Stati, i sistemi economici come quelli politici, i vasti campi di cultura, di civiltà, di sviluppo». Lui, per primo, ha aperto le porte della sua diocesi, quella di Roma. Ha accolto con entusiasmo il dono fattogli dalle Famiglie francescane d’Italia nel 1982, in occasione dell’VIII centenario della nascita del Santo di Assisi: una memorabile “missione al popolo” dell’Urbe. Un dono che, da vescovo della città e da pastore universale, definì «gesto profetico». Inoltre ha sempre manifestato sostegno e ammirazione nei confronti della suora che ha rappresentato e rappresenta ancora l’icona della Chiesa missionaria: Madre Teresa di Calcutta. Non solo in vita, ma anche dopo la sua morte.

«Provo le vibrazioni del Magnificat»

Pastorale del sacerdozio è il titolo del volume, curato dal reggente della Prefettura della Casa pontificia (Edizioni Viverein, Roma, 2020, pagine 112, euro 10), che raccoglie alcuni tra i più significativi discorsi e pensieri di Paolo VI sul sacerdozio. Del libro, che esce proprio in occasione del centenario dell’ordinazione presbiterale di Giovanni Battista Montini, pubblichiamo quasi per intero l’introduzione scritta dal curatore. Il sabato 29 maggio 1920 don Giovanni Battista Montini riceveva l’ordinazione sacerdotale, per le mani del vescovo di Brescia Monsignor Giacinto Gaggia, insieme ad altri tredici compagni nella cattedrale. Arrivava a quella data, con la trepidazione per la responsabilità del passo decisivo che stava per fare. Per capire quale fosse l’intensità del suoi sentimenti, basta leggere quanto scriveva a un amico: «Provo le vibrazioni del “Magnificat”... dal primo giorno che ho sperimentato i disegni di Dio e che ho capito di lodarlo attraverso la fo

Comastri conclude le recite del Regina Coeli: con Maria non bisogna aver paura

Dalla Basilica di San Pietro il cardinale Angelo Comastri, vicario del Papa per la Città del Vaticano, ha recitato oggi per l'ultima volta il Regina Coeli e il Rosario alle ore 12.00: un appuntamento che, in tempo di crisi sanitaria e nel mese dedicato a Maria, è stato seguito quotidianamente da una moltitudine di fedeli di tutto il mondo grazie alla diretta streaming. “Per l'ultima volta preghiamo il Santo Rosario da San Pietro. È stata una esperienza meravigliosa che ha coinvolto un numero impressionante di persone. La Madonna veramente fa miracoli: l'ho visto con i miei occhi”. Con queste parole il cardinale Angelo Comastri, vicario del Papa per la Città del Vaticano, ha ricordato che oggi è terminata l’esperienza della recita del Regina Caeli e del Rosario dalla Basilica di San Pietro in tempo di pandemia. Un appuntamento, trasmesso in diretta streaming da Vatican Media e seguito da fedeli di tutto il mondo, per invocare l'intercessione di Maria in un mom

Coronavirus Covid-19: Cei, oltre 10 milioni di euro alle diocesi in “zona arancione o zona rossa”

Oltre 10 milioni di euro alle diocesi in “zona arancione o zona rossa” La Presidenza della Conferenza episcopale italiana ha deliberato di conferire un ulteriore contributo straordinario a quelle diocesi il cui territorio è stato definito dalle Autorità pubbliche “zona arancione o zona rossa”. Si tratta di oltre 10 milioni di euro, provenienti dai fondi dell’otto per mille che i cittadini destinano alla Chiesa Cattolica e recuperati dalla finalità a cui erano stati destinati, essenzialmente l’edilizia di culto. L’ammontare del contributo è stato calcolato secondo il criterio dell’entità della popolazione, si apprende dalla nota della Cei, incrociato col rispettivo numero di contagiati alla data del 25 aprile 2020. Anche questo stanziamento è finalizzato per sostenere persone e famiglie in situazioni di povertà o di necessità, enti e associazioni che operano per il superamento dell’emergenza provocata dalla pandemia, enti ecclesiastici in situazioni di difficoltà. La Chiesa

Giovanni Paolo II e la comunicazione

Il magistero di Giovanni Paolo II non si è basato solo sulla parola, benché egli abbia lasciato alla Chiesa un incalcolabile numero di discorsi e di testi di grande spessore teologico, filosofico e antropologico, ma anche sui gesti.  Potremmo dire che l’eloquenza dei suoi comportamenti lo abbia reso antesignano di quella «enciclica dei gesti» che è stata giustamente attribuita a Papa Francesco. Basti pensare a quello compiuto dal Pontefice polacco a San Giovanni Rotondo, quando si inginocchiò sulla tomba di Padre Pio, cancellando – di fatto – il divieto del Sant’Uffizio di recarsi a San Giovanni Rotondo «per motivo di devozione», emanato il 24 luglio 1924 e formalmente mai revocato. Entrambe le modalità espressive, parole e gesti, sapientemente utilizzate come si addice a chi ha calcato il palcoscenico, riuscivano a far giungere il messaggio a tutti, credenti e non, grazie ai mezzi di comunicazione di massa, di cui il Pontefice riusciva sempre a catturare l’attenzione

Essere prete per diventare santo

29 maggio: memoria liturgica di san Paolo VI nel centenario della sua ordinazione presbiterale. L’arazzo di Paolo VI, esposto il 14 ottobre 2018 sulla facciata della basilica di San Pietro nel corso della solenne cerimonia di canonizzazione, mostra Papa Montini con indosso la stola, ossia il segno del sacerdozio. Questa scelta, suggerita dal postulatore della causa, il redentorista Antonio Marrazzo, appare particolarmente appropriata ricordando la personale vocazione sacerdotale di Montini e la sua dedizione per tutti i sacerdoti, compresi quelli in crisi, nel corso della sua straordinaria esperienza pastorale di vescovo e Pontefice. Giovanni Battista Montini viene ordinato sacerdote il 29 maggio 1920 dal vescovo di Brescia monsignor Giacinto Gaggia, nella cattedrale della città. La sua scelta di divenire prete si inserisce fin dall’inizio in un percorso di aspirazione alla santità, intesa come risposta fedele ed esigente al dono di Dio e come «sintesi» — termine che usa