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Visualizzazione dei post da gennaio, 2020

Giovanni Paolo II e il cammino verso il Documento sulla fratellanza

Il 4 febbraio 2019, ad Abu Dhabi, l’inattesa firma della Dichiarazione da parte del Papa e del Grand Imam di al- Azhar: punto di arrivo di un cammino segnato in particolare da Wojtyla, con i due incontri di Assisi, il Sinodo per il Libano e la lettera apostolica “Novo Millennio Ineunte”. Giovanni Paolo II ed il cammino verso il Documento sulla fratellanza Il lungo cammino che ha condotto al Documento sulla fratellanza umana firmato da Papa Francesco e dal Grand Imam dell’Università islamica di Al-Azhar, lo sheikh Ahmed al-Tayyeb, ha prodotto nel mondo islamico un aggiornamento che ha modificato prassi e tradizioni vecchie di secoli. Nel mondo cattolico la Dichiarazione Conciliare Nostra Aetate poneva già nel 1965 le basi per la firma del Documento di Abu Dhabi affermando che: «La Chiesa cattolica nulla rigetta di quanto è vero e santo in queste religioni. Essa considera con sincero rispetto quei modi di agire e di vivere, quei precetti e quelle dottrine che, quantunque in molt

Il Papa: le Beatitudini sono un messaggio per tutta l’umanità

Inaugurando un ciclo di catechesi sulle Beatitudini, Francesco all'udienza generale spiega come Gesù insegni una “nuova” legge, quella dell’essere poveri, miti, misericordiosi. L’esortazione del Pontefice è a sperimentare il potere del Signore manifestato nelle nostre sofferenze quotidiane, per arrivare alla felicità proposta da Dio. Per donarsi a noi, Dio sceglie spesso delle strade “impensabili”, magari quelle “dei nostri limiti, delle nostre lacrime, delle nostre sconfitte”: la gioia pasquale, di cui parlano i "fratelli" orientali, ha infatti “attraversato la morte”, fatto esperienza “della potenza” del Signore, ha “le stimmate” ma è “viva”. Questa la considerazione del Papa all’ udienza generale di oggi in Aula Paolo VI, inaugurando un ciclo di catechesi sulle Beatitudini. Ripercorrendo il Vangelo di Matteo, Francesco riflette sul Discorso della montagna pronunciato da Gesù che, dice, ha “illuminato” la vita dei credenti e anche di “tanti” non credenti. È “d

KOBE BRYANT, QUANDO MUORE UNA LEGGENDA

Per sintetizzare Kobe Bryant, uno di quei campioni che vanno oltre le discipline e le bandiere, basterebbero i numeri. Ma non dicono tutto. Non raccontano la bellezza del gesto e nemmeno la fatica di gestire la responsabilità di essere simboli. Gli antichi per darsi un senso di morti così si erano inventati il mito di Ganimede, il coppiere degli Dei, rapito in cielo per troppa bellezza. Ed è questo in fondo che fanno i campioni, producono bellezza, a loro modo arte: gesti spettacolari che incantano perché impensabili per corpi e coordinazioni da comuni mortali. Kobe Bryant, scomparso troppo presto il 26 gennaio in un incidente in elicottero con la figlia Gianna di 13 anni, era per la pallacanestro Nba quello che Federer è per il tennis, Dettori per l’ippica, Maradona per il calcio, Bolt per l’atletica, Phelps per il nuoto: una leggenda planetaria, al di là di maglie e bandiere, (anche se Kobe ne ha avuta sempre e solo una, quella leggendaria gialla e viola dei L.A. Lakers). Pa

Giorno della Memoria, il Papa: “L’indifferenza non è ammissibile. Mai più!”

Oggi si celebra la I Domenica della Parola di Dio: «Teniamo il Vangelo in tasca, o apriamolo sul cellulare». A messa anche Zaniolo e Zichichi: sono tra le 40 persone che ricevono la Bibbia dal Pontefice. All’Angelus prega per le vittime del virus in Cina. Una ragazza e un ragazzo dell'Azione cattolica accanto al Papa nella preghiera dell'Angelus CITTÀ DEL VATICANO. «Oggi per la prima volta celebriamo la Domenica della Parola di Dio, istituita per celebrare e accogliere sempre meglio il dono che Dio ha fatto e quotidianamente fa della sua Parola al suo Popolo». E in questa giornata nuova per la Chiesa, papa Francesco presiede una Messa e invita a tenere sempre con sé il Vangelo, in tasca, o ad aprirlo sul cellulare. Quotidianamente. Perché ne «abbiamo bisogno: fa passare dall'oscurità alla luce». Con un promemoria: «Dio desidera visitare quei luoghi dove pensiamo che Egli non arrivi». Nella basilica vaticana ci sono anche Zaniolo e Zichichi: sono tra le 40 persone c

Essere cattolici in politica richiede prudenza (a destra e a sinistra)

In un clima di dialogo il tema della collocazione politica dei cattolici suscita tanti approcci e tante precisazioni. Rocco D'Ambrosio, professore ordinario di Filosofia Politica all'Università Gregoriana, continua le sue riflessioni su Chiesa, politica e Vangelo. Mi ha fatto piacere leggere le considerazioni di Corrado Ocone in risposta al mio intervento su cattolici di destra e identità cristiana. Il dialogo fa sempre bene e aiuta tutti, cattolici compresi: non a caso ce lo ricordano anche due grandi papi come Paolo VI (specie nell’Ecclesiam suam) e papa Francesco (in diversi testi). In questo clima di dialogo non nascondo che il tema della collocazione politica dei cattolici suscita tanti, ma tanti approcci e precisazioni. Per non dilungarmi, nella mia riflessione, leggendo il testo di Ocone ho cercato di seguire il filo storico. Il mio riferimento ai “clerico-fascisti” non alludeva all’uso becero di una certa sinistra, bensì al dibattito che l’avvento del

"Le menzogne spogliano l'uomo di dignità"

Nel messaggio per la 54° Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, il Papa mette in guardia dalla "falsificazione delle notizie" e dalla "avidità di pettegolezzi" l l testo è firmato Franciscus ed è datato "Roma, presso San Giovanni in Laterano, 24 gennaio 2020, Memoria di San Francesco di Sales", patrono dei giornalisti. E' il messaggio del Pontefice per la 54° Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali che quest’anno si celebra, in molti Paesi, domenica 24 maggio, Solennità dell’Ascensione del Signore. Il titolo della riflessione di Jorge Mario Bergoglio è "Perché tu possa raccontare e fissare nella memoria. La vita si fa storia" La verità delle storie buone "Desidero dedicare il Messaggio di quest’anno al tema della narrazione, perché credo che per non smarrirci abbiamo bisogno di respirare la verità delle storie buone: storie che edifichino, non che distruggano; storie che aiutino a ritrovare le radici e la forza

L'anno di Giovanni Paolo II, il cardinale Ruini ricorda la sua amicizia con il Papa

Una nuova serie di appuntamenti per conoscere meglio il Papa a cento anni dalla nascita Il 2020 è l’ anno di Giovanni Paolo II. Si celebrano i cento anni della nascita del Papa che ha cambiato il corso della storia e che ha segnato la vita della Chiesa nel modo più significativo delle secolo. Da oggi inizia una serie di appuntamenti settimanali dedicati proprio a Giovanni Paolo II per rileggere la sua storia e il suo Magistero. Ad iniziare la serie un testimone d’eccezione, il Cardinale Camillo Ruini per anni stretto collaboratore di Giovanni Paolo II nella Chiesa di Roma e d’ Italia. Eminenza, Giovanni Paolo II l’ha scelta per essere vicario della Diocesi di Roma. Come è nata questa scelta, come vi siete conosciuti? Ho conosciuto Giovanni Paolo II nell’autunno del 1984, quando ero vescovo ausiliare di Reggio Emilia-Guastalla e vicepresidente per il Nord Italia del Comitato preparatorio del Convegno ecclesiale di Loreto. Il Papa mi invitò a cena, con mia grande sor

Il Papa: la "sconvolgente" scelta di Dio di stare dalla nostra parte

Come Giovanni Battista, lasciamoci prendere dallo stupore di fronte alla "novità inaudita" di un Dio, che in Gesù, si fa solidale con noi e salva il mondo facendosi carico dei nostri peccati. Lo ha affermato Papa Francesco oggi all'Angelus. Il Papa ha rivolto poi il suo auspicio per il buon esito della Conferenza di Berlino sulla Libia. Un bel sole, che inonda una piazza San Pietro affollata, fa da cornice all' Angelus di Papa Francesco . La pagina evangelica proposta dalla liturgia di oggi, tratta dal Vangelo secondo Giovanni, riporta la testimonianza di Giovanni Battista su Gesù, consacrato dallo Spirito Santo e proclamato dal Padre “Figlio di Dio” durante il battesimo nel fiume Giordano. Il Battista, dice il Papa, “è stato il primo testimone di Cristo” e non può fare a meno di raccontare la sua esperienza: ( Ascolta il servizio con la voce del Papa ) Giovanni ha visto qualcosa di sconvolgente, cioè il Figlio amato di Dio solidale con i peccatori; e lo

COSÌ GIOVANNI PAOLO II FERMÒ IL VENTO DELLA SECOLARIZZAZIONE

Il ricordo personale del vaticanista polacco Włodzimierz Rędzioch intervistato da Federico Cenci. Il 2 aprile moriva Giovanni Paolo II. Tra quanti erano quel giorno in piazza San Pietro c’era Włodzimierz Rędzioch, vaticanista dal 1980, per tanti anni dipendente vaticano e oggi corrispondente del settimanale cattolico polacco “Niedziela”. Molto legato a Karol Wojtyla, è autore del libro “Accanto a Giovanni Paolo II” (edizioni Ares), raccolta di interviste a illustri personalità che hanno conosciuto da vicino il  Pontefice polacco. – Che sensazioni le suscita il ricordo degli ultimi giorni di vita del Papa? – Mi fa rivivere i giorni della ‘passione’ di Giovanni Paolo II. Ad iniziare dalla ‘salita sul Calvario’ dei giorni precedenti alla morte. Ricordo un’immagine simbolica: il 25 marzo, non potendo più partecipare alla Via Crucis del Venerdì Santo al Colosseo, seguì la cerimonia dalla sua cappella privata aggrappato alla croce. E poi la domenica di Pasqua, il 27 marzo, q

Celibato dei preti. Gaenswein: «Ratzinger ritira la firma dal libro»

Il segretario particolare di Benedetto XVI interviene per spiegare il «malinteso» sulla pubblicazione del volume a doppia firma con il cardinale Sarah. In alcuni tweet l'imbarazzo del porporato Monsignor Georg Ganswein in merito alla pubblicazione del libro a doppia firma con il cardinale Sarah ha dichiarato: «Posso confermare che questa mattina su indicazione del Papa emerito ho chiesto al cardinale Robert Sarah di contattare gli editori del libro pregandoli di togliere il nome di Benedetto XVI come coautore del libro stesso e di togliere anche la sua firma dall'introduzione e dalle conclusioni». Inoltre ha aggiunto che «il Papa emerito sapeva che il cardinale stava preparando un libro e aveva inviato un suo testo sul sacerdozio autorizzandolo a farne l'uso che voleva. Ma non aveva approvato alcun progetto per un libro a doppia firma né aveva visto e autorizzato la copertina. Si è trattato di un malinteso senza mettere in dubbio la buona fede del cardinale Sar

Ratzinger difende il celibato dei sacerdoti: ​​​“È indispensabile, non posso tacere”

Il monito del Papa emerito in un libro dopo che il Sinodo sull’Amazzonia aveva recepito l’apertura di Francesco. CITTÀ DEL VATICANO. Era già successo nel 2017 per questioni liturgiche, poi la scorsa primavera con la problematica degli abusi sessuali. Adesso Joseph Ratzinger, il Papa emerito Benedetto XVI, rompe ancora il silenzio che aveva promesso di mantenere dopo le clamorose dimissioni e prende posizione sul celibato sacerdotale. Ovvero il tema che ha dominato le discussioni nel Sinodo sull’Amazzonia convocato da Francesco in Vaticano e per il quale si attende un pronunciamento del Pontefice nell’esortazione post-sinodale che dovrebbe pubblicare nelle prossime settimane. Questa volta non sono lettere o appunti ma un libro, edito da Fayard, che Ratzinger firma con il cardinale guineano Robert Sarah, il prefetto della Congregazione per il Culto divino considerato un punto di riferimento dalla fila di oppositori al pontificato bergogliano, che auspicano per lui l’elezione al

Il Papa all’Angelus: non pavoneggiarsi, l’umiltà di Gesù è la via del cristiano

Francesco invita i fedeli a annunziare a tutti gli uomini l’amore sconfinato del Padre e a festeggiare la data del proprio Battesimo. Nella Festa del Battesimo di Gesù, “riscopriamo il nostro Battesimo”, del quale spesso non ricordiamo la data, al contrario di quella della nascita. L’invito di Papa Francesco all’Angelus , nella giornata in cui ha impartito questo Sacramento a 32 bambini nella Cappella Sistina, è quindi quello “di festeggiare nel cuore la data del Battesimo ogni anno”, perché questo “è un dovere di giustizia verso il Signore che è stato tanto buono con noi”. ( Ascolta il servizio con la voce del Papa ) Annunziare l'amore del Padre Come Gesù “è il Figlio amato del Padre”, spiega Francesco, anche noi “rinati dall’acqua e dallo Spirito Santo sappiamo di essere figli amati", "fratelli di tanti altri fratelli, investiti di una grande missione per testimoniare e annunziare a tutti gli uomini l’amore sconfinato del Padre”. Il Padre infatti, ricorda

Il Papa: è importante essere battezzati da bambini, si riceve lo Spirito Santo

Battezzare un figlio è un atto di giustizia per lui, curate che crescano con la forza dello Spirito Santo. Così il Papa stamani nell'omelia della Messa durante la quale ha amministrato il Battesimo a 32 neonati, 17 bambini e 15 bambine. Nella splendida cornice della Cappella Sistina, sono l’emozione e la gioia a vibrare negli occhi dei 58 genitori dei bambini battezzati dal Papa, ma anche nei volti dei 60 fra padrini e madrine e dei 240 parenti presenti. Come tradizionalmente avviene nella Festa del Battesimo del Signore, il Papa impartisce il Sacramento del Battesimo ad alcuni neonati. ( Ascolta il servizio con la voce del Papa ) Nel Battesimo diamo un tesoro Francesco rivolge una breve omelia a braccio per sottolineare l’importanza del Battesimo: Battezzare un figlio è un atto di giustizia, per lui. E perché? Perché noi nel Battesimo gli diamo un tesoro, noi nel Battesimo gli diamo un pegno: lo Spirito Santo. Il bambino esce con la forza dello Spirito dentro:

Le intenzioni di preghiera del Papa per gennaio 2020

All'inizio del 2020, papa Francesco ci invita a pregare perché le persone di buona volontà promuovano insieme la pace e la giustizia nel mondo. Le intenzioni del Papa In un mondo diviso e frammentato, voglio invitare alla riconciliazione e alla fratellanza tra tutti i credenti e anche tra tutte le persone di buona volontà. La nostra fede ci porta a diffondere i valori della pace, della convivenza, del bene comune. Preghiamo affinché i cristiani, coloro che seguono le altre religioni e le persone di buona volontà promuovano insieme la pace e la giustizia nel mondo.

QUANDO I COMUNISTI VOLEVANO COMPROMETTERE IL PONTIFICATO DI GIOVANNI PAOLO II

Il complotto dei servizi segreti polacchi contro il Papa Il 19 ottobre del 1984 il capitano Piotrowski insieme a due complici rapirono p. Jerzy Popiełuszko, cappellano di Solidarność, e dopo averlo torturato, lo ammazzarono buttandolo in un sacco nella Vistola: si compiva così uno dei più odiosi crimini del regime comunista polacco. Tutti e tre ufficiali facevano parte dei reparti speciali del Ministero degli Interni, dove lavorano persone profondamente indottrinate, convinte che per il bene del sistema comunista bisognasse combattere con ogni mezzo i nemici ideologici. Per essi assassinare un prete, nemico ideologico, era una cosa normale. Ma rimane sconosciuta un’altra azione di Piotrowski contro la Chiesa e precisamente contro Giovanni Paolo II, un’azione che, se fosse riuscita, avrebbe gravemente compromesso il suo pontificato. Il Papa venuto dalla Polonia fu il sale nell’occhio dei regimi comunisti, ovviamente anche polacco. Si sa che vari servizi segreti lavoravano

Francesco: accogliere i naufraghi salvandoli dalla disumanità

“Quando un credente fa esperienza della salvezza non la trattiene per sé, ma la mette in circolo”: è uno dei passaggi della catechesi del Pontefice all’udienza generale, dedicata al naufragio di Paolo a Malta, esempio di come vivere la prova avendo fiducia in Cristo. Ai pellegrini di lingua araba: siate audaci come Paolo. Le difficoltà, la fede, il bene “provato” che rende “il cuore aperto e sensibile alla solidarietà verso gli altri”. Francesco mette in luce i tanti significati del naufragio di Paolo a Malta, nella catechesi dell’udienza generale in Aula Paolo VI , simile ai tanti naufragi di oggi. ( Ascolta il servizio con la voce del Papa ) Chiediamo oggi al Signore di aiutarci a vivere ogni prova sostenuti dall’energia della fede; e ad essere sensibili ai tanti naufraghi della storia che approdano esausti sulle nostre coste, perché anche noi sappiamo accoglierli con quell’amore fraterno che viene dall’incontro con Gesù. È questo che salva dal gelo dell’indifferenza e

"Vi dico chi era davvero Karol Wojtyla"

Il decano dei vaticanisti, Gianfranco Svidercoschi, amico e collaboratore di San Giovanni Paolo II, racconta, a cento anni dalla nascita, il lato inedito del Papa che ha cambiato la storia. Gianfranco Svidercoschi e Papa Giovanni Paolo II I taliano di origini polacche, Gianfranco Svidercoschi ha iniziato la carriera giornalistica giovanissimo nel 1959. Fu inviato dell'Ansa al Concilio Vaticano II e successivamente ricoprì l'incarico di vicedirettore dell'Osservatore Romano . A renderlo celebre nel mondo dell'informazione religiosa sono state soprattutto la collaborazione con Papa Giovanni Paolo II alla stesura di Dono e Mistero nel 1996 e la pubblicazione con Stanislao Dziwisz di Una vita con Karol nel 2007. Le sue biografie di Karol Wojtyla sono divenute film e documentari visti da milioni di persone in ogni angolo del pianeta. Siede accanto alla moglie Angela mentre trasforma l'intervista a In terris in un avvincente viaggio nel lato più inedito del pont

Il Papa all’Angelus: gli idoli traditori ci legano, Dio non ci trattiene

Come accadde per i Magi, l’incontro con Gesù ci induce a intraprendere vie nuove e diverse, al contrario di denaro e potere che, spiega Francesco, non ci rendono liberi. Se mai fosse possibile parafrasare Papa Francesco, verrebbe da dire che “lo stile di Dio” si vede dai particolari. Ed è infatti intorno a un dettaglio che il Pontefice sviluppa la sua riflessone all’ Angelus di questo lunedì di Festa. Il Vangelo odierno è quello di Matteo, il versetto in questione è il dodicesimo del secondo capitolo, quando i Magi vengono avvertiti in sogno di non tornare da Erode: “per un’altra strada fecero ritorno al loro paese”. ( Ascolta il servizio con la voce del Papa ) Prostrati davanti al Bambino Nonostante “la fatica e le peripezie” affrontate, questi sapienti che arrivano da lontano, spiega il Papa, “si rimettono in cammino”: Si prostrano davanti al Bambino, lo adorano, gli offrono i loro doni preziosi. Dopo di che si rimettono in cammino senza indugio per tornare nella

Epifania, il Papa: la vita cristiana è una storia d’amore con Dio

Santa Messa nella Basilica di San Pietro per l'Epifania incentrata sul senso e sull'importanza dell'adorazione: "Adorare - afferma il Pontefice - è andare all’essenziale: è la via per disintossicarsi da tante cose inutili" “Adorare è un gesto d’amore che cambia la vita”. L’ omelia di Papa Francesco nella Solennità dell’Epifania del Signore , ruota innanzitutto intorno alle figure dei Magi ed Erode, metafore di due diversi cammini. Il traguardo del percorso dei Magi è adorare Dio poiché questo, afferma il Pontefice, “è il senso di marcia della vita cristiana”: “un cammino verso il Signore, non verso di noi”. Erode, invece, adora solo sé stesso. Cosa ci insegna questo? Che l’uomo, quando non adora Dio, è portato ad adorare il suo io. E anche la vita cristiana, senza adorare il Signore, può diventare un modo educato per approvare sé stessi e la propria bravura: cristiani che non sanno adorare, che non sanno pregare adorando. È un rischio serio: servirci di

Iran-Usa, Francesco: “La guerra porta morte e distruzione, mantenere l’autocontrollo”

Appello del Papa durante l’Angelus della prima domenica del 2020: «Tenere accesa la fiamma del dialogo e scongiurare l’ombra dell’inimicizia» In tante parti del mondo si sente la terribile aria di tensione. La guerra porta solo morte e distruzione. Chiamo tutte le parti a mantenere accesa la fiamma del dialogo e dell'autocontrollo e di scongiurare l’ombra dell’inimicizia». È forte, seppur pronunciato con un filo di voce, l’appello di Papa Francesco durante l’Angelus di questa prima domenica del 2020 per allontanare lo spettro di un nuovo confitto globale che aleggia sul mondo con la crisi tra Iran e Usa. Dopo la morte del potente generale Qassem Soleimani e del comandante iracheno Abu Mahdi al-Muhandis, rimasti uccisi in un raid ordinato dal presidente statunitense Donald Trump a Baghdad, i rapporti sono ai ferri corti. «Vendetta» e «morte all’America» sono le urla che si sentono dalle strade di Baghdad, divenuta terreno di scontro tra i due Paesi; lì manifestanti hanno

Il Papa: mai cedere a eutanasia e suicidio assistito, anche per le malattie irreversibili

Messaggio per la XXVIII Giornata Mondiale del Malato: «L’obiezione di coscienza una scelta necessaria per rimanere coerenti al “sì” alla vita» No all’eutanasia, no al suicidio assistito, no ad ogni atto di soppressione della vita. È sempre e comunque negativa la risposta della Chiesa - anche «quando lo stato della malattia è irreversibile» - dinanzi a tali pratiche che minano alla vita, dono «sacro» e «inviolabile» di Dio. Papa Francesco lo ribadisce con forza nel suo messaggio per la XXVIII Giornata Mondiale del Malato, che ricorre l’11 febbraio, memoria liturgica della Beata Vergine di Lourdes.  «La vita è sacra e appartiene a Dio, pertanto è inviolabile e indisponibile. La vita va accolta, tutelata, rispettata e servita dal suo nascere al suo morire: lo richiedono contemporaneamente sia la ragione sia la fede in Dio autore della vita», rimarca il Pontefice. Che, rivolgendosi a tutti gli operatori sanitari, afferma che «in certi casi, l’obiezione di coscienza è per voi la

Francesco: apriamo il cuore alla bontà di Gesù e sarà un anno di pace e speranza

In occasione del primo Angelus del 2020, nella Solennità di Maria Santissima Madre di Dio, il Papa invita tutti ad accogliere il Bambino e la benedizione di Dio che offre alla Chiesa e al mondo. Nelle parole di Francesco anche le scuse per il gesto di impazienza di ieri durante il saluto ai fedeli nella visita al presepe in Piazza San Pietro. "All'inizio del nuovo anno lasciamoci benedire" dalla Madre di Dio che offre al mondo suo Figlio. Lui è la salvezza: se gli apriremo il nostro cuore compiremo con gesti concreti e quotidiani, il nostro cammino di pace e speranza che ci accompagnerà per tutto l'anno.( Ascolta il servizio con la voce del Papa ) E' questo il cuore della riflessione che Papa Francesco fa precedere alla recita del primo Angelus del 2020: è il primo giorno dell'anno, 53.ma Giornata mondiale della pace e Solennità di Maria Santissima Madre di Dio, la Vergine che ha dato alla luce il Salvatore. I sentimenti che hanno accompagnato la M

Il Papa: ogni violenza contro la donna è una profanazione di Dio

Nella Solennità di Maria Santissima Madre di Dio e nella 53.ma Giornata mondiale della pace, Francesco esorta a guardare alla Vergine, luce per indicare il cammino della Chiesa. Il Pontefice, vedendo il suo esempio, invita fortemente a rispettare il corpo delle donne, sfruttato, offeso e abusato, a tutelare la loro maternità, spesso umiliata in nome di una crescita economica. Nel grembo di Maria c’è la storia dell’umanità, c’è il futuro della Chiesa, ci sono le storie delle madri che lasciano tutto per tutelare il loro bimbo ma sono viste come “numeri in esubero”, ci sono le ferite delle donne che non vengono rispettate nel proprio corpo mentre “dal corpo di una donna – afferma Francesco – è arrivata la salvezza”. Nell’ omelia della Messa nella Solennità di Maria Santissima Madre di Dio e nella 53.ma Giornata mondiale della pace , il Papa ricorda che “ogni violenza inferta alla donna è una profanazione di Dio, nato da donna”, è lei che prende “a cuore la vita”, grazie ai suoi

#HappyNewYear2020 da tutti noi.

Nell'anno uscente c'eravamo noi e in quello entrante pure, noi protagonisti e qualche volta spettatori della nostra vita. E allora attrezziamoci per essere quanto più possibile artefici della nostra vita, impegniamoci per farne un capolavoro. San Giovanni Paolo II. Vi auguriamo Semplicità...  Per essere capace di trovare grandi gioie nei piccoli gesti di ogni giorno. Vi auguriamo Coraggio, per essere capace di lottare contro la paura. Vi auguriamo Pace, per essere capace di donare e ricevere il perdono. Vi auguriamo Speranza, per essere capace di vivere nella luce. Vi auguriamo Spontaneità, per essere capace di dare senza fini egoistici. Vi auguriamo forza, per essere capace di camminare anche tra le difficoltà. Vi auguriamo Sogni, per essere capace di realizzarli. Vi auguriamo Vita, per essere capace di raccontarla a chi non sa capirla. Vi auguriamo Felicità, per essere capace di assaporare ogni istante come un tesoro. Vi auguriamo Amore

53ma Giornata Mondiale della Pace

Oggi si celebra anche la 53ma Giornata Mondiale 2020 LA PACE COME CAMMINO DI SPERANZA: DIALOGO, RICONCILIAZIONE E CONVERSIONE ECOLOGICA Messaggio per la Pace. Il Papa: ogni guerra è un fratricidio Nel messaggio per la Giornata Mondiale della Pace del 2020, Francesco indica nella pace “un bene prezioso” e una meta verso la quale tendere nonostante gli ostacoli e le prove. “La speranza – scrive il Papa - è la virtù che ci mette in cammino, ci dà le ali per andare avanti, perfino quando gli ostacoli sembrano insormontabili”. “La nostra comunità umana – aggiunge - porta, nella memoria e nella carne, i segni delle guerre e dei conflitti che si sono succeduti, con crescente capacità distruttiva, e che non cessano di colpire specialmente i più poveri e i più deboli”. “Aprire e tracciare un cammino di pace è una sfida, tanto più complessa in quanto gli interessi in gioco, nei rapporti tra persone, comunità e nazioni, sono molteplici e contradditori. Occorre, innanzitutto