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Visualizzazione dei post da marzo, 2021

Francesco: nei calvari della terra neanche una lacrima andrà perduta

E' dedicata alle celebrazioni del Triduo pasquale la catechesi del Papa all'udienza generale del Mercoledì Santo. Il pensiero è per i tanti "crocifissi" di oggi, vittime della pandemia, "popoli distrutti dalle guerre, bambini che muoiono di fame": dal "grande silenzio" della terra nasce la "meraviglia della Risurrezione" Il brano di Isaia, la cui lettura precede le parole di Papa Francesco all'udienza generale, presenta il servo di Dio che, dopo la Passione che ne aveva sfigurato il volto, verrà esaltato e onorato dai re delle nazioni. E’ ciò che la Chiesa vivrà da domani a domenica durante il Triduo pasquale fino alla celebrazione della Pasqua di Resurrezione. Sono i giorni centrali dell’Anno liturgico e il Papa li ripercorre uno a uno. ( Ascolta il servizio con la voce del Papa ) Amare facendosi servi degli altri Il Giovedì Santo è il giorno in cui si fa memoria dell’Ultima Cena con la Messa in Coena Domini. E’ la sera, dice France

Catechesi di papa Francesco: Il Triduo Pasquale

Una riflessione di papa Francesco sul Triduo Pasquale che comincerà domani. Già immersi nel clima spirituale della Settimana Santa , siamo alla vigilia del Triduo pasquale. Da domani a domenica vivremo i giorni centrali dell’Anno liturgico, celebrando il mistero della Passione, della Morte e della Risurrezione del Signore. E questo mistero lo viviamo ogni volta che celebriamo l’Eucaristia. Quando noi andiamo a Messa, non andiamo solo a pregare, no: andiamo a rinnovare, a farlo di nuovo, questo mistero, il mistero pasquale. Questo è importante non dimenticarlo. È come se noi andassimo al Calvario - è lo stesso - per rinnovare, per fare di nuovo il mistero pasquale. La sera del Giovedì Santo, entrando nel Triduo pasquale, rivivremo la Messa che si dice in Coena Domini , cioè la Messa dove si commemora l’Ultima Cena, quanto avvenne lì, in quel momento. È la sera in cui Cristo ha lasciato ai suoi discepoli il testamento del suo amore nell’Eucaristia, ma non come ricordo, ma come memoriale,

Strage di via Fani, un incontro online con il criminologo Giovanni Ricci

Sabato scorso sulla pagina Facebook dell’Associazione Giovanni Paolo II di Polignanoa Mare è stato trasmesso in diretta streaming l’incontro dal titolo “Ricordando via Fani… E non solo”. Si è trattato di un appuntamento dedicato alla figura di Aldo Moro e dei suoi agenti di scorta (i carabinieri Oreste Leonardi e Domenico Ricci e Francesco Zizzi, Giulio Rivera e Raffaele Iozzino della Polizia): tutti servitori dello Stato uccisi in via Fani in quel sanguinoso agguato del 16 marzo 1978. L’incontro, introdotto dal presidente dell’Associazione Giovanni Paolo II Giuseppe Nardulli, ha visto gli interventi dell’avvocato e direttore responsabile del periodico VivereIn Eugenio Scagliusi e del criminologo Giovanni Ricci, figlio dell’appuntato dei carabinieri insignito di medaglia d’oro al valor civile alla memoria, membro della scorta di Moro ed ucciso in Via Fani. A moderare l’evento il giornalista Nicola Teofilo. L’incontro, dunque, si è aperto proprio con il giornalista Nicola Teofilo che ha

Lettera al Direttore (di Covid 19)

Caro Direttore, sono il COVID 19 ed ho deciso di scriverle dopo aver letto un paio di suoi articoletti di cui mi pregio essere stato ispiratore. Grazie per la giusta attenzione che anche voi mi avete dedicato. Per me è una bella soddisfazione essere citato in questa rivista, che ospita tante cose carine. Mai avrei sperato che questo mio successo approdasse addirittura in una rivista di spiritualità e cultura cattolica. Mi riferisco ad un primo articoletto sul numero speciale 1 – 2 del 2020, quando ero particolarmente impegnato a fare il mio mestiere, presente, oltre che in giro per il vostro Bel Paese, anche alle case vostre che – devo dire – ho trovato molto ospitali e ben disponibili ad accogliermi; un secondo articoletto sul successivo numero 3 del 2020. In quest’ultimo, però, se mi consente, caro direttore, lei mi ha trattato un po’ malamente perché si è preso la briga di fare una specie di predica sulla morte. Le devo ricordare, direttore, che in fondo io non sto facendo altro che

Santa Scorese, il focus organizzato dall’Associazione Giovanni Paolo II

L’amore non è violenza, ma rispetto e condivisione. Nel pomeriggio di domenica scorsa si è tenuto un seminario online dal titolo “Reati d’amore: il sacrificio di Santa Scorese” nell’ambito del ciclo di incontri organizzati dall’Associazione Giovanni Paolo II di Polignano a Mare. L’incontro aveva il fine di trattare argomenti come il femminicidio e la violenza sulle donne, in occasione del 30° anniversario della morte di Santa Scorese, adolescente barese uccisa a coltellate nel 1991 da uno stalker ossessivo. Santa è stata la prima vittima di stalking in Italia, quando ancora non era riconosciuta una specifica fattispecie di reato (l’art. 612-bis è stato introdotto nel Codice penale nel 2009). Dunque, il ricordo della vicenda è servito per riflettere su quanto ancora ci sia da lavorare per arginare il dilagante fenomeno di queste violenze. Sono passati trent’anni da quella terribile sera, eppure la cronaca non smette di raccontare storie simili a quella di Santa: storie di donne persegui

Un anno fa il Papa affidava a Dio l'umanità in balia della tempesta

Era il 27 marzo 2020, Francesco pregò in una piazza San Pietro deserta. Il mondo da due settimane sapeva che il Covid-19 era una pandemia. A distanza di dodici mesi quello straordinario momento di preghiera è più che mai denso di significato Ci sono giorni nella vita di ciascuno in cui si ha la consapevolezza di assistere alla scrittura di pagine di storia. Frammenti che rimarranno indelebili per sempre, in grado di suscitare emozioni a giorni ed anni di distanza. Quel momento straordinario di preghiera in tempo di pandemia presieduto da Papa Francesco non sarà mai dimenticato. Non potrà scordarlo chi l'ha vissuto, in diretta, vedendo le immagini di una piazza San Pietro deserta o ascoltando la voce del Santo Padre. Lo conoscerà anche chi quel 27 marzo non era ancora nato, e quel pomeriggio di dodici mesi fa è già noto a tutto il mondo come uno degli eventi centrali di un anno, il 2020, che ha segnato la storia di questo secolo. L'annuncio del Papa Domenica 22 marzo 2020 , al t

Il Papa: stupirsi di fronte a Gesù che trionfa sulla croce

"Se la fede perde lo stupore diventa sorda e si rifugia nei clericalismi e nei legalismi". Celebrando la Domenica delle Palme nella Basilica Vaticana il Papa apre la Settimana Santa ed esorta a chiedere la grazia dello stupore di fronte a Cristo che sul patibolo sperimenta persino l’abbandono di Dio, ma ci redime e vince la morte: "La palma della vittoria - ha detto - passa per il legno della croce" Un invito a ripartire dallo stupore di fronte all’amore di Cristo. É quello levato dal Papa, dall’altare della Cattedra nella Basilica Vaticana, durante la celebrazione della Domenica della Palme con cui si apre la Settimana Santa, un tempo in cui la liturgia ci accompagna dalla gioia di accogliere Gesù che entra in Gerusalemme su un mite puledro al dolore di vederlo condannato. "Con la grazia dello stupore - ha detto Francesco - capiamo che accogliendo chi è scartato, amiamo Gesù: perché Lui è in coloro che la nostra cultura farisaica condanna": Ripartiamo da

Cicli di Incontri in Diretta...RICORDANDO VIA FANI …E non solo". -VIDEO-

  I n occasione della ricorrenza del sanguinoso agguato di via Fani del 16 marzo 1978 un altro imperdibile appuntamento della nostra serie di cicli di incontri in diretta. Intervista a Ricci Giovanni, criminologo, presidente dell'Associazione Domenico Ricci, figlio dell'Appuntato dei carabiniere insignito di Medaglia d'oro al valor civile alla memoria; fu ucciso nell'agguato di via Fani a Roma in occasione del rapimento di Aldo Moro insieme ad altri quattro agenti della scorta. Partecipa Eugenio Scagliusi avvocato, direttore responsabile della rivista Vivere In e autore di diversi saggi improntati sulla politica e sulla sua azione, intesa come lo stare nella vita, nella società e nelle istituzioni, collaboratore dell’Associazione. Modera Nicola Teofilo –Giornalista - Foto creata e colorizzate da Roberto Valentino.

Il Papa: Dante, profeta di speranza e poeta della misericordia

Nella Lettera apostolica “Candor lucis aeternae”, pubblicata oggi, Francesco ricorda il VII centenario della morte di Dante Alighieri, sottolineando l’attualità, la perennità e la profondità di fede della “Divina Commedia” A 700 anni dalla sua morte, avvenuta nel 1321 a Ravenna, in doloroso esilio dall’amata Firenze, Dante ci parla ancora. Parla a noi, uomini e donne di oggi, e ci chiede di essere non solo letto e studiato, ma anche e soprattutto ascoltato e imitato nel suo cammino verso la felicità, ovvero l’Amore infinito ed eterno di Dio. Così scrive Papa Francesco nella Lettera apostolica “Candor lucis aeternae – Splendore della vita eterna”, pubblicata oggi, 25 marzo, Solennità dell’Annunciazione del Signore. La data non è casuale: il mistero dell’Incarnazione, scaturito dall’”Eccomi” di Maria, è infatti – spiega il Pontefice – “il vero centro ispiratore e il nucleo essenziale” di tutta la “Divina Commedia” che realizza “la divinizzazione” ovvero “il prodigioso scambio” tra Dio ch

Francesco: Maria vicina a chi nella pandemia muore solo

Proseguendo il ciclo di catechesi sulla preghiera, all’udienza generale il Papa si sofferma sulla preghiera in comunione con la Madre di Gesù, a cui egli ci ha affidati "come Madre, non come dea, non come corredentrice". E il suo atteggiamento è un "catechismo vivente" per ogni cristiano La profonda vicinanza di Maria che “come e più di ogni buona madre”, “ci difende nei pericoli, si preoccupa per noi, anche quando noi siamo presi dalle nostre cose e perdiamo il senso del cammino, e mettiamo in pericolo non solo la nostra salute ma la nostra salvezza”. Alla vigilia della Solennità dell’Annunciazione, all’udienza generale tenuta dalla Biblioteca del Palazzo Apostolico, Francesco incentra la catechesi sulla preghiera in comunione con Maria che “prega anche “per chi non prega. Perché lei è la nostra Madre”. “Maria - ricorda - è sempre presente al capezzale dei suoi figli che partono da questo mondo”, è vicina a chi è dimenticato come lo fu accanto al Figlio quando tut

Ciclo di incontri in diretta -Reati d’”AMORE” - Il sacrificio di Santa Scorese. -VIDEO-

  In occasione del trentesimo anniversario del femminicidio di Santa Scorese. Omaggio e memoria alla storia della prima vittima di stalking in Italia, quando il reato ancora non veniva riconosciuto, e ricordare quanto ancora ci sia da lavorare per arginare il dilagante fenomeno di queste violenze. Sono passati trent’anni da quella terribile sera, eppure la cronaca non smette di raccontare storie simili a quella di Santa: storie di donne perseguitate, ferite e uccise da uomini che la giustizia non riesce a fermare per tempo. Ecco perché non bisogna mai smettere di parlare del fenomeno e, anzi, sfruttare gli strumenti mediatici per allargare la platea e raggiungere direttamente a casa interi nuclei familiari. Ne hanno parlato: Rosamaria Scorese sorella di Santa Doriana Stoppa Assessore alle Politiche Sociali Comune di Polignano a Mare Ha dialogato con gli ospiti il giornalista Domenico Torres.

Cicli di Incontri in Diretta - Fratelli Tutti Cap.5 - LA MIGLIORE POLITICA - VIDEO

Per un mondo aperto e con il cuore aperto, deve essere fatta la migliore politica (Capitolo 5). Politica per il bene comune e universale, politica per la gente e con la gente, cioè popolare, con la carità sociale che cerca la dignità umana; e che è esercitata da uomini e donne che, con amore politico, integrano l'economia in un progetto sociale, culturale e popolare. Ne hanno parlato: Fabio ZAVATTARO – Vaticanista RAI 1 -  Eugenio Scagliusi Avvocato Cassazionista, Scrittore, Giornalista, Direttore responsabile periodico Vivere In. Ha dialogato con gli ospiti Francesco Strippoli Caposervizio del Corriere del Mezzogiorno, edizione di Puglia.

Il Papa: senza lo Spirito Santo non ci sono amore e gioia ma abitudine e tristezza

Francesco all’udienza generale parla del “primo dono di ogni esistenza cristiana”. Tutti, afferma, sono uguali “per dignità, ma anche unici nella bellezza che lo Spirito ha voluto si sprigionasse in ciascuno di coloro che la misericordia di Dio ha reso suoi figli” Lo Spirito Santo, dono di Dio, ci ricorda quanto Gesù ha detto e compiuto. "Lo Spirito porta Gesù nel nostro cuore". Il Papa all ’udienza generale , dalla Biblioteca del Palazzo Apostolico, completa la catechesi sulla preghiera come relazione con la Santissima Trinità, in particolare con lo Spirito Santo. "È Lui - sottolinea il Pontefice - che ci trasforma nel profondo”. ( Ascolta il servizio con la voce del Papa ) Il primo dono di ogni esistenza cristiana è lo Spirito Santo. Non è uno dei tanti doni, ma il Dono fondamentale. Lo Spirito è il dono che Gesù aveva promesso di inviarci. Senza lo Spirito non c’è relazione con Cristo e con il Padre. Perché lo Spirito apre il nostro cuore alla presenza di Dio e lo att