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Visualizzazione dei post da ottobre, 2023

LA NOTTE DEI SANTI - UNA LUCE NELLA NOTTE PER DARE SPERANZA AL MONDO

Anche quest’anno In questo periodo particolare, segnato da GUERRE ed incertezza per il futuro, l' Associazione "Giovanni Paolo II" vi invita a far risplendere nelle nostre case con la luce dei Santi la notte del 31 Ottobre. Cosa bisogna fare?? basta accendere un lume (un cero o una semplice candela) e metterlo in bella mostra sul davanzale della finestra la sera del 31, magari ponendovi accanto l'immagine di un Santo a noi caro o che troviamo in casa. È il nostro modo delicato ma deciso per dire al mondo, che la stessa sera celebrerà il principe delle tenebre e della morte, che noi siamo figli della luce e discepoli del Dio della Vita, di Gesù il Risorto, il Vivente che ha vinto la morte. In un modo così semplice, ma non banale vogliamo implorare la benedizione e l'amicizia di Maria e dei Santi sulle nostre case. FAI BRILLARE LA TUA LUCE NELLA NOTTE DEI SANTI!!!

Giovanni Paolo II e le religioni del mondo: messaggio e sfida

"Il futuro del mondo dipende dalle diverse culture e dal dialogo interreligioso", ha sottolineato Giovanni Paolo II durante il suo pontificato. Domani, 27 ottobre, ricorre il 37° anniversario dell'incontro di preghiera interreligioso ad Assisi, avvenuto per iniziativa di Papa Wojtyła. Già al momento della sua esistenza, era riconosciuto come storico da tutto il mondo. All'inizio del pontificato di Giovanni Paolo II nessuno si aspettava che sarebbe stato il papa polacco, cioè da dietro la cortina di ferro, a dare ai contatti tra le religioni una qualità assolutamente nuova. Intanto le parole e i gesti che accompagnarono i suoi incontri con le altre religioni furono un indubbio fenomeno di questo pontificato. È anche un testamento che dovrebbe essere raccolto dalle successive generazioni di cristiani. Giovanni Paolo II è stato il primo papa nella storia a parlare in modo così aperto e amichevole dei seguaci di altre religioni. Lo ha espresso incontrando più volte i loro

In mezzo a tante parole di guerra, il grido della preghiera

  Prendere parte alla guerra significa rischiare la vita. Nessuno lo sceglie se non è costretto a farlo. Fare il tifo per l’una o l’altra parte in guerra, stando comodamente seduti, è semplicemente ridicolo. La guerra è sempre una follia e deve essere sempre rigettata da tutti come la più plateale sconfitta della ragione, quali che siano le ragioni che ciascuno invoca a suo favore. È questa l’unica parola che vorrei ascoltare, la condanna unanime che dovrebbe unire tutti gli uomini di buona volontà. E invece… sento parole che minimizzano o addirittura nascondono le atrocità di una parte per condannare la violenza perpetrata dall’altra parte. Cercare giustificazioni significa approvare la guerra come mezzo per risolvere i conflitti. Chi ha cominciato ha una più grave responsabilità dinanzi alla coscienza dell’umanità ma rispondere con la stessa violenza significa validare la guerra come una necessità di cui non possiamo fare a meno.  Siamo agli antipodi di quella prospettiva che anima i

Gli appelli del Papa, voce di pace tra i fronti della guerra mondiale a pezzi

Nella giornata che Francesco invita a dedicare all'invocazione della riconciliazione in Medio Oriente, ricordiamo le circostanze in cui il Successore di Pietro ha mobilitato spiritualmente cattolici e non per chiedere il dono della fraternità. Dalla Siria al Sud Sudan e Congo, dal Libano all'Afghanistan, il richiamo del Pontefice è a dire no alla violenza, "sconfitta per l'umanità" La ricerca della pace come ‘assillo’ che non fa riposare il cuore. È quanto, in dieci anni di pontificato, Papa Francesco si è determinato a fare, non perdendo occasione, invitando varie volte, credenti e non credenti, a vivere giornate di digiuno e preghiera proprio per invocare questo dono così prezioso. E anche per oggi, 27 ottobre 2023, il Successore di Pietro ha indetto una Giornata in cui fermarsi in preghiera e astenersi dal cibo per invocare da Dio il dono della pace nella Terra Santa ferita dalle violenze. Digiuno e preghiera: binomio in cui l’uno alimenta l’altra, reciprocamen

È morta Wanda Półtawska, “sorella” di Karol Wojtyła tra orrori e speranze del '900

Sopravvissuta agli inumani esperimenti nazisti condotti nel lager di Ravensbrück. Medico e psicologo, membro del Pontificio consiglio per la famiglia, della Pontificia Accademia per la Vita e consultore del Pontificio Consiglio della pastorale per gli operatori sanitari, Półtawska fu legata a Giovanni Paolo II da una profonda amicizia intellettuale e spirituale «Karol Wojtyła è stato — e resta — per me un padre, un fratello e un amico straordinariamente insieme nella stessa persona, ma soprattutto è stato — e resta — una grazia inventata dallo Spirito Santo, una ventata di speranza cristiana tra le tenebre del mondo, e non solo per me». Wanda Półtawska — morta alle 23.30 di ieri, martedì 24 ottobre, e davvero ancora nell’orbita spirituale della memoria liturgica di san Giovanni Paolo ii celebrata domenica — scelse queste parole per dire “sì”, con uno slancio non infiacchito dall’età, alla richiesta de «L’Osservatore Romano» di scrivere una testimonianza nel numero speciale (18 maggio 2

Il Papa: non si può predicare un Vangelo in astratto, va sempre inculturato

Unità, inculturazione e libertà, i tre aspetti che Papa Francesco sottolinea presentando ai fedeli in Piazza San Pietro per l'udienza generale, la testimonianza dei santi Cirillo e Metodio, molto noti nell'Oriente cristiano e compatroni d'Europa. I due "apostoli degli Slavi" annunciano il Vangelo nella lingua parlata dai popoli a cui sono inviati. "La fede va inculturata e la cultura va evangelizzata, sempre" Nati in Grecia nel IX secolo da famiglia aristocratica rinunciarono alla carriera politica per farsi monaci. Sono due fratelli, i santi Cirillo e Metodio chiamati “apostoli degli Slavi”. E' a loro che Papa Francesco oggi dedica la catechesi all'udienza generale in Piazza San Pietro, proseguendo il ciclo di riflessioni sullo zelo apostolico. Nonostante minacci pioggia, il Papa non rinuncia al saluto ai fedeli e ai pellegrini presenti, fa salire sulla papamobile alcuni bambini, mentre lo accompagna il suono festoso di una banda musicale. ( As

Addio a Wanda Półtawska, la "sorellina" di San Giovanni Paolo II

Una amicizia lunga una vita cementata da un miracolo di Padre Pio Se ne va un'altra delle persone che hanno segnato la vita di San Giovanni Paolo II: Wanda Półtawska. Nata nel 1921 era medico psichiatra e con la famiglia amica da lunga data di Karol Wojtyła. Nel 2009 aveva reso pubbliche le lettere che negli anni aveva ricevuto dal Papa, e uscì una biografia in italiano molto bella firmata dall'allora vaticanista Giacomo Galeazz i inviato del quotidiano “La Stampa”. Quelle lettere fanno parte di una intensa corrispondenza intercorsa tra la Półtawska e Wojtyla nell’arco di 55 anni. Ancora più suggestivo il libro scritto dalla stessa Wand a che racconta in prima persona l'incontro con Karol Wojtyla che diverrà sua guida spirituale e amico fraterno, tanto che tra loro si chiamavano fratello e sorella. I lunghi campeggi trascorsi insieme a meditare, la malattia e la miracolosa guarigione , le riflessioni spirituali e il lungo carteggio tra i due. Wanda Poltawska è una delle pe

È un giorno speciale! Oggi per la decima volta celebriamo il ricordo liturgico di San Giovanni Paolo II.

Karol Józef Wojtyła nasce a Wadowice, in Polonia, nel 1920. La sua famiglia e la sua infanzia sono segnate da diversi lutti. Nel 1939, quando la Germania nazista invade la Polonia, il Terzo Reich chiude l'università Jagellonica di Cracovia che stava frequentando, così il giovane Karol inizia a lavorare prima in una cava e poi nella fabbrica chimica Solvay per potersi guadagnare da vivere ed evitare la deportazione in Germania. Dal 1942, sentendosi chiamato al sacerdozio, frequenta i corsi di formazione del seminario maggiore clandestino di Cracovia, diretto dall'Arcivescovo Adam Stefan Sapieha. Pastore in una Polonia finalmente libera Finita la guerra, Karol può continuare i suoi studi nel seminario maggiore di Cracovia e alla Facoltà di Teologia dell'Università Jagellonica, fino alla sua ordinazione sacerdotale, nel 1946. Nel 1948 gli viene assegnato il suo primo incarico, in Polonia: coadiutore nella parrocchia di Niegowić, vicino a Cracovia, poi in quella di San Floriano

L’uomo mandato da Dio a donare splendore ad un mondo malato

Oggi la Chiesa celebra la memoria di san Giovanni Paolo II, il papa che ha messo al centro la famiglia, la teologia del corpo e la dignità del concepito. 16 ottobre 1978, fumata bianca. Ancora intontito dalla repentina scomparsa del “papa del sorriso” Giovanni Paolo I, provo più curiosità che simpatia per il nuovo pontefice. Di cui però mi commuovono quei primi impacci linguistici: “Venuto di un paese lontano… Se sbaglio mi corriggerete”. Ma ci impiegò poco a conquistarci tutti. La domenica successiva, nella messa di inaugurazione del pontificato, sbalordì il mondo con quelle parole scolpite sul niente che sembrava possederci, parole che la sua voce calda da attore rendeva indimenticabili: «Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo… aprite i confini degli stati, i sistemi economici come quelli politici… Non abbiate paura! Cristo sa cosa è dentro l’uomo. Solo lui lo sa!». I tanti muri del mondo cominciarono a tremare proprio allora, checché ne dicano oggi i sapien

La Chiesa riparta dall’Eucaristia, la lezione di Wojtyła

In un momento così grave per la Chiesa, attaccata anche dal suo interno, è di grande aiuto riprendere l’insegnamento di san Giovanni Paolo II nell’Ecclesia de Eucharistia. Perché nell’adorazione di Gesù Eucaristico c’è il rimedio a tutti i mali. Viviamo un tempo di grande confusione e di attacco alla Chiesa da ogni ambito, anche dagli stessi uomini che ne fanno parte. È un dolore grande vedere come la Sposa di Cristo sia sofferente e come Cristo stesso venga continuamente martoriato nel Suo Corpo. Ben sappiamo che il demonio non smette mai di tentare e attaccare cercando di portare più anime possibili alla perdizione, ma il Signore ci ha dato le armi per combattere questa battaglia uniti a Lui. Nella ormai prossima memoria di san Giovanni Paolo II, è di grande aiuto riprendere la sua lettera enciclica Ecclesia de Eucharistia (2003), per ripercorrere i punti più importanti del rapporto tra la Chiesa e il Sacramento eucaristico, vita della Chiesa e rimedio contro la secolarizzazione e l