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Visualizzazione dei post da novembre, 2021

Don Tonino Bello verso gli altari: riconosciute le virtù eroiche

Il  Papa autorizza i decreti sulle virtù eroiche del vescovo di Molfetta e di altri cinque Servi di Dio. Saranno proclamati santi un sacerdote olandese morto a Dachau e una religiosa italiana, mentre diventeranno beati cinque sacerdoti francesi, uccisi nel 1871 durante la “Comune di Parigi” Don Tonino Bello non amava i titoli onorifici, tanto che da Antonio era diventato, semplicemente, Tonino. Ma il titolo di “venerabile” che assume oggi, con la promulgazione del decreto sulle sue virtù eroiche, racconta tutta un’altra storia: quella di una “Chiesa del grembiule”, ossia al servizio costante dei poveri e degli ultimi; quella di un cristiano “contempl-attivo, con due t,” come amava dire lui stesso, ossia colui che “parte dalla contemplazione e poi lascia sfociare il suo dinamismo, il suo impegno nell’azione”, colui che non separa mai preghiera e azione; la storia di una figura fortemente impegnata per la pace e la riconciliazione nel mondo. L’impegno per la pace Nato ad Alessano il 18 m

Il Papa: San Giuseppe, l'uomo nascosto è il custode di tutti

All'udienza generale, Francesco prosegue la sua riflessione sulla figura dello Sposo di Maria e gli dedica una preghiera: è lui che continua a proteggere la Chiesa, modello di chi sa prendersi cura degli altri All' udienza generale di oggi , il Papa prosegue il ciclo di catechesi iniziato mercoledì scorso sulla figura di San Giuseppe. Tema questa volta è il ruolo del padre putativo di Gesù nella storia della salvezza. Un'occasione per Francesco per descrivere che cosa è veramente importante agli occhi di Dio e per sollecitare ciascuno di noi ad avere cura gli uni per gli altri, così come ha fatto Giuseppe nei confronti di Gesù e di Maria. ( Ascolta il servizio con la voce del Papa ) San Giuseppe, uomo della presenza quotidiana Nei Vangeli, afferma il Papa, Gesù è indicato come "figlio di Giuseppe" e "figlio del carpentiere" . Entrambi gli evangelisti Matteo e Luca, narrando l’infanzia di Gesù e tracciando la sua genealogia, parlano di Giuseppe presentan

Il Papa: un cristiano vive libero da maschere e doppiezze

Nella riflessione all’Angelus della solennità di Cristo Re, Francesco invita a “cercare ogni giorno la verità di Cristo”, che “rende libero e sovrano il cuore” dei suoi discepoli, trattandoli “da amici, non da sudditi”. Stando con Lui “non si diventa corrotti, falsi”, “non si fa la doppia vita”. Dopo la preghiera mariana, recitata con due giovani di Roma accanto a lui, ricorda a tutti che "regnare è servire" Gesù, che “è Re per gli altri”, è libero “dal desiderio della gloria terrena”, ma “rende anche libero e sovrano il cuore di chi lo segue”. Stando con Lui “diventiamo veri, non corrotti”, senza maschera, non facciamo “la doppia vita”. E’ un invito a cercare ogni giorno la verità di Gesù, la riflessione di Papa Francesco prima della recita dell’Angelus, dalla finestra dello studio nel Palazzo apostolico, nell’ultima domenica dell'Anno liturgico. ( Ascolta il servizio con la voce del Papa ) Gesù non viene per dominare, ma per servire Rileggendo il Vangelo della solennit

Francesco: giovani, sognate e mordete la vita con Gesù nel cuore

  Nella Messa celebrata nella Basilica di San Pietro, in occasione della Gmg diocesana e solennità di Cristo Re, il Papa esorta i ragazzi di oggi a “stare in piedi mentre tutto va a rotoli”, ad “essere costruttori in mezzo alle macerie”, coraggiosi nell’andare “controcorrente”, “senza scorciatoie, senza falsità” Ascoltano attenti i giovani che partecipano alla Messa nella Basilica di San Pietro, nella Solennità di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’Universo e in occasione della celebrazione della XXXVI Giornata mondiale della Gioventù a livello diocesano. Ascoltano il Papa che li sprona ad essere sognatori coraggiosi, “liberi, autentici”, con “la passione della verità, perché con i vostri sogni – afferma nell’ omelia - possiate dire: la mia vita non è schiava delle logiche di questo mondo, perché regno con Gesù per la giustizia, l’amore e la pace!” ( Ascolta il servizio con la voce del Papa ) Cari giovani vi auguro che ciascuno di voi possa sentire la gioia di dire: “Con Gesù anch’io

Le intenzioni di preghiera del Papa (novembre 2021)

"Preghiamo affinché le persone che soffrono di depressione o di burn-out trovino da tutti un sostegno e una luce che le apra alla vita". L'esaurimento, la depressione e l'angoscia sono alcune delle malattie più comuni nel mondo di oggi. Spesso “la tristezza, l'apatia, la stanchezza spirituale finiscono per dominare la vita delle persone, che si vedono sopraffatte dal ritmo della vita attuale”. Cosa possiamo fare per aiutare quanti soffrono queste situazioni? Star loro vicino, accompagnarli e ricordare loro che “accanto all'imprescindibile accompagnamento psicologico, utile ed efficace, aiutano anche le parole di Gesù”. Guarda Il Video del Papa di questo mese, e se conosci qualcuno che sta vivendo una situazione del genere condividi con lui le parole di Papa Francesco. “Il sovraccarico di lavoro e lo stress fanno sì che molte persone sperimentino un esaurimento estremo, un esaurimento mentale, emotivo, affettivo e fisico. La tristezza, l'apatia, la stanch

Giovedì 02 Dicembre ci uniremo nel ricordo dei caduti. “Giornata del ricordo dei caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace”

In occasione del 18esimo anniversario dell’attentato di Nassiriya e commemorazione in occasione della “Giornata del ricordo dei caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace” istituita dal Parlamento Italiano per il giorno 12 novembre di ogni anno (anniversario della strage di Nassiriya), per ricordare la memoria di quegli italiani che, impegnati in diversi Paesi del mondo nelle missioni a sostegno della pace e della sicurezza internazionale, hanno perso la vita nell’adempimento del dovere, ci uniremo nel ricordo nel giorno di giovedì 02 Dicembre 2021 alle ore 18.30 presso la Parrocchia dei Santi Medici Cosimo e Damiano di Polignano per la Celebrazione Eucaristica presieduta dal Parroco Don Giancarlo CARBONARA, in onore dei Caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace" con la partecipazione di Autorità Civili e Militari, famigliari delle vittime Pugliesi, Associazioni Civili e Militari. 18 anni dalla strage di Nassirya nel ricordo de “La

Francesco: Giuseppe, uomo di periferia, insegna alla Chiesa lo sguardo dell'essenziale

All’udienza generale, il Papa ha iniziato un nuovo ciclo di catechesi dedicato allo sposo di Maria e padre terreno di Gesù. La scelta di Betlemme e Nazaret, ha spiegato, dice che “la periferia e la marginalità sono predilette da Dio”. Ed ha proposto una nuova preghiera a San Giuseppe: “Aiutaci a preferire ciò che il mondo scarta” La Chiesa riparta da Betlemme e da Nazaret, recuperi lo sguardo “su ciò che il mondo ignora volutamente”, sulle periferie geografiche ed esistenziali, e la “capacità di discernere e valutare l’essenziale”, imparando da San Giuseppe “a dare importanza a ciò che gli altri scartano”. Papa Francesco inizia in Aula Paolo VI un nuovo ciclo di catechesi per l’udienza generale e lo dedica al padre terreno di Gesù, patrono della Chiesa universale, che in questo tempo “segnato da una crisi globale” può esserci “di sostegno, di conforto e di guida”. ( Ascolta il servizio con la voce del Papa ) L'anno dedicato a San Giuseppe e la Lettera apostolica Patris corde Nell’

Il Papa: l’amore rimane per sempre, chi fa il bene investe per l’eternità

Francesco all’Angelus ricorda che le cose terrene, come il denaro, il successo, l’apparenza e il benessere fisico, non sono destinate a durare. Rimarrà invece solo l’amore “perché il bene non va mai perduto”. Ci sono cose che passano e altre che restano per sempre. "Le Parole del Signore non passano". È in questa differenza tra il limite e l’eterno che risuonano le parole di Gesù con cui si apre il brano evangelico di questa domenica: “Il sole si oscurerà, la luna non darà più la sua luce, le stelle cadranno dal cielo” (Mc 13,24-25)”. Non è “catastrofismo”. Gesù vuole farci capire, afferma Francesco all’ Angelus, che “tutto in questo mondo, prima o poi, passa”. “Anche il sole, la luna e le stelle che formano il ‘firmamento’ - parola che indica ‘fermezza’, ‘stabilità’ - sono destinati a passare”. Alla fine però, aggiunge il Pontefice, Gesù dice “cosa non crolla”: “Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno”. È dunque ciò che non passa l’orizzonte verso cu

Francesco: di fronte ai poveri i cristiani organizzino la speranza

Non si volti la testa di fronte ai deboli, ma si agisca per sollevarli dalla sofferenza, impegnandosi socialmente e politicamente. Il Papa, nella Messa per la V Giornata mondiale dei poveri, celebrata nella Basilica di San Pietro, chiama i cristiani ad essere convertitori di bene La storia è segnata di tribolazioni, violenze, sofferenze e ingiustizie che feriscono, opprimono e schiacciano i poveri, “gli anelli più fragili di questa catena”, in attesa di una liberazione che sembra non arrivare mai. Francesco, nell’omelia per la Messa in occasione della V Giornata mondiale dei poveri, nella Basilica di San Pietro, lancia un richiamo ai cristiani tutti a non voltarsi di fronte ai più deboli, parla dei due aspetti della storia: del dolore di oggi e della speranza di domani, da una parte quindi le dolorose contraddizioni della realtà umana e dall’altra il futuro di salvezza riposto nell’incontro col Signore. La Giornata Mondiale dei Poveri, che stiamo celebrando, ci chiede di non voltarci d

Assisi, l’abbraccio del Papa ai poveri del mondo: ridiamo loro voce e dignità

Francesco ha trascorso la mattina nella città del Poverello, dove ha incontrato 500 uomini e donne, giovani e anziani, in stato di povertà, dell’Umbria e dell’Europa in vista della Giornata mondiale dei poveri. Tre ore scandite da canti, preghiere, gesti simbolici, testimonianze. L’appello del Pontefice: "Torniamo a scandalizzarci per i bambini schiavi o sballottati nei naufragi, cessino le violenze sulle donne". Pranzo con le clarisse di Spello Le donne trattate come merce di scambio, i bambini schiavi, affamati, sballottati nei naufragi, le famiglie che soffrono disuguaglianze sociali, i disoccupati, le vittime dell’ipocrisia di chi pensa solo ad arricchirsi. Dalla Porziuncola di Assisi dove san Francesco seguì il mandato di Cristo di “riparare la sua casa”, Francesco, il Papa, chiede al mondo di agire per “riparare” la vita di migliaia di persone che, in un’epoca di divisione e disperazione, si trovano a lottare contro diverse forme di povertà. Distanti fisicamente, ma uni

Il Papa: vivere nella libertà cristiana, tra le cose più belle. Mai stancarsi di fare il bene

All'udienza generale in Aula Paolo VI, Francesco conclude il ciclo di catechesi sulla Lettera ai Galati e soffermandosi sulla figura di san Paolo e sulla sua "parresia" invita i fedeli a non cedere alla "tentazione di tornare indietro, alle vecchie schiavitù": "Nei momenti di difficoltà, svegliare Cristo. Lui guarda oltre le tempeste". La gratitudine per la Polizia penitenziaria e i Vigili del Fuoco. Cristiani “liberi”, “non attaccati al passato nel brutto senso della parola”, “non incatenati a pratiche”. Cristiani soprattutto “entusiasti”, per contrastare quella “stanchezza” che a volte assale e impedisce di fare il bene. È così che ci vuole Dio, dice Papa Francesco nell’udienza generale di oggi, in Aula Paolo VI, con la quale conclude il ciclo di catechesi sulla Lettera ai Galati. Lettera in cui San Paolo parla “come evangelizzatore, come teologo e come pastore”: egli “è stato capace di dare voce a questo silenzio di Dio. Le sue intuizioni più origin