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Visualizzazione dei post da giugno, 2019

Le intenzioni di preghiera del Papa per giugno 2019

Il mese di giugno viene dedicato da papa Francesco alla preghiera per i sacerdoti di tutto il mondo. Intenzioni del Papa Voglio chiedervi di volgere il vostro sguardo ai sacerdoti che lavorano nelle nostre comunità. Non tutti sono perfetti, ma molti si mettono in gioco fino alla fine offrendosi con umiltà e gioia. Sono sacerdoti vicini, disposti a lavorare sodo per tutti. Rendiamo grazie per il loro esempio e per la loro testimonianza. Preghiamo per i sacerdoti perché, con la sobrietà e l'umiltà della loro vita, si impegnino in un'attiva solidarietà, soprattutto, verso i più poveri.

Il no alle discriminazioni non giustifica l'ideologia gender

"Maschio e femmina li creò": ecco il documento della Congregazione per l’educazione cattolica No a bullismo, violenze, insulti e discriminazioni ingiuste. Ma anche no all'ideologia gender, alla sua imposizione agli studenti delle scuole. La Chiesa cattolica torna a prendere posizione sul tema della sessualità, lo fa stavolta con un documento nero su bianco dal titolo “Maschio e femmina li creò. Per una via di dialogo sulla questione del gender nell’educazione”. Il testo, preparato dalla Congregazione per l’Educazione Cattolica e reso pubblico oggi pomeriggio, è sostenere quanti sono impegnati nell’educazione delle nuove generazioni ad affrontare “con metodo” la spinosa questione dell'identità sessuale. Gender e sesso Nel documento si traccia la differenza tra ideologia gender - criticata a più riprese anche da Papa Francesco - e i vari studi sul gender "portati avanti dalle scienze umane". L'ideologia - si legge - intende “teorizzare una radical

40 anni fa il primo Papa ad Auschwitz–Birkenau

Nel 1979 la visita-pellegrinaggio di Papa Giovanni Paolo II "V iaggiare, per Giovanni Paolo II, era anche un modo per ricucire strappi, sanare ferite secolari, rileggere pagine storiche e riannodare i fili della memoria collettiva", spiega Gianfranco Svidercoschi, ex vicedirettore dell'Osservatore Romano, amico personale di Karol Wojtyla e decano dei vaticanisti. Tappe di un pontificato itinerante che girava il mondo camminando su due solide gambe: una pastorale-religiosa e una diplomatico-geopolitica. Dove è Pietro, lì è la Chiesa e così anche la Curia si adeguò al nuovo corso “globetrotter” del governo universale della Chiesa. Per spiegare la sua partecipazione ai viaggi internazionali del Pontefice, mentre in molti volevano che restasse a Roma a gestire gli affari correnti, il cardinale Agostino Casaroli, principale collaboratore di Karol Wojtyla dal 1979 al 1990 coniò un’espressione divenuta proverbiale: "Il segretario di Stato è una specie di meridiana che

Il Papa alla Messa di Pentecoste: Lo Spirito Santo fissa l'àncora nella speranza

Il Papa alla Messa di Pentecoste: Lo Spirito Santo fissa l'àncora nella speranza Una storia che sembrava arrivata al capolinea ma che ritrova vigore e slancio grazie allo Spirito Santo. E' la vicenda dei discepoli dopo la morte di Cristo, che Papa Francesco utilizza nella sua omelia in occasione di questa Domenica di Pentecoste . Fa rinascere, scardina paure e incertezze, dona forza nuova lo Spirito che, spiega il Pontefice, "fa vivere e rivivere Gesù in noi", proprio come ha fatto con gli apostoli: La vicenda dei discepoli, che sembrava al capolinea, viene insomma rinnovata dalla giovinezza dello Spirito: quei giovani, che in preda all’incertezza si sentivano arrivati, sono stati trasformati da una gioia che li ha fatti rinascere. Lo Spirito Santo ha fatto questo. Potenza dello Spirito, prosegue Francesco, è portare "armonia dentro ma anche fuori, tra gli uomini". E' a questo punto che il Papa, come in uno specchio limpido, riflette e tra

NOA NON SI È SUICIDATA: È STATA UCCISA

Ora tutti piangono perché immaginano la sua fine come quella di un fiore stroncato dalla tempesta, ma non c’è alcuna tempesta, ma solo uomini che hanno sfogato la bestia che è in loro. E questi uomini sono ancora in circolazione con la loro carica bestiale. E nessuno è riuscita a salvarla. Si è lasciata morire. A 17 anni, quando la vita incomincia a sbocciare e invita a cantare e a sognare cieli di luce e di amore. Ora si discute se è stata eutanasìa o suicidio assistito, se aveva le persone giuste intorno a sé, se è stato fatto tutto il possibile per riportarla al gusto di vivere, se la sua sofferenza era veramente insostenibile, e si riprendono la discussioni sulla differenza tra il desiderio di morire e il desiderio di uscire da una sofferenza insopportabile. Ma è tutto un chiacchiericcio che distoglie dalla verità. Noa non è morta a 17 anni, perché a 17 era già morta da anni, da quando il suo corpo che era destinato a gustare la vita e l’amore è stato devastato da uomini che

Papa Francesco: in Romania la “ricchezza delle diversità”

All’udienza generale in piazza San Pietro chiede un minuto di preghiera per la ricorrenza sabato prossima dell’incontro di pace tra israeliani e palestinesi avvenuto in Vaticano cinque anni fa. Papa Francesco ha raccontato ai fedeli presenti all’udienza generale in piazza San Pietro il suo recente viaggio in Romania (31 maggio – 2 giugno) sottolineando che le Chiese ortodossa e cattolica hanno «manifestato che l’unità non toglie le legittime diversità» e mettendo in evidenza, più in generale, la «ricchezza delle diversità» del Paese. «Rendo grazie a Dio che ha permesso al Successore di Pietro di ritornare in quel Paese, vent’anni dopo la visita di San Giovanni Paolo II», ha detto Papa Francesco. «In sintesi, come annunciava il motto del Viaggio, ho esortato a “camminare insieme”. E la mia gioia è stata il poterlo fare non da lontano, o dall’alto, ma camminando io stesso in mezzo al popolo romeno, come pellegrino nella sua terra. I diversi incontri hanno evidenziato il valore e

La morte di Noa a 17 anni: una società che abbandona

Quando si sceglie di voltare le spalle all’uomo distorcendo parole come libertà e aiuto. Noa Pothoven non c’è più ed ora tutti si accorgono di lei. Diciassette anni, si è spenta domenica due giugno in casa, ad Arnhem. E’ morta chiedendo “l'assistenza medica specializzata” fornita da una clinica. La “dolce morte” nei Paesi Bassi è legale dall’età di 12 anni, purché vi sia il consenso medico. Nel 2017 secondo fonti indipendenti oltre 6.580 persone sono state private della vita in questo modo. Vincere o imparare “Anni di sofferenze psichiche” scrivono le testate di tutto il mondo mentre raccontano la drammatica storia dell’adolescente che ha condiviso sui social il suo doloroso percorso. Violentata tre volte: a 11 anni durante una festa di un’amica di scuola; ancora violenza poco tempo dopo ad un’altra festa di adolescenti e a 14 anni quando due orchi l’aggrediscono in strada e la stuprano. Lei stessa racconta l’orrore nell’autobiografia “Vincere o imparare” (Winnen of

Papa in Romania: un messaggio all’Europa

Misericordia è parola cara a Papa Francesco, che in Romania chiede di mettere da parte le divisioni per tendere a costruire l’unità. Il grido – “unitate” – che venti anni fa Giovanni Paolo II e il patriarca ortodosso Teoctist ascoltarono, torna, oggi, nelle parole di Francesco che può visitare la Transilvania: “pellegrinare significa sentirsi chiamati e spinti a camminare insieme, chiedendo al Signore la grazia di trasformare vecchi e attuali rancori e diffidenze in nuove opportunità per la comunione”; pellegrinare significa “non aver timore di mescolarsi, di incontrarci e aiutarci”; significa ancora far “prevalere la fraternità e il dialogo sulle divisioni” Messaggio all’Europa il viaggio di Papa Francesco in Romania, a venti anni dalla visita compiuta da san Giovanni Paolo II e a trenta anni dalla fine dei regimi dell’Est. Il prossimo 9 novembre ricorderemo la caduta del muro di Berlino, che per quasi trenta anni ha tagliato in due il vecchio continente: “dolorosa divisione” l

Bergoglio completa il “mea culpa” di Wojtyla

N el cuore dell’Anno Santo, Karol Wojtyla chiese pubblicamente perdono per gli sbagli dei suoi predecessori e per una serie di storici peccati della Chiesa: le guerre di religione, gli scismi, le persecuzioni contro gli ebrei, il sostegno al colonialismo, la discriminazione etnica e sessuale, la quiescenza contro le ingiustizie sociali. Ricordo, da credente e da cronista, l’emozione di quella domenica di marzo del 2000 a San Pietro. Durante una delle cerimonie più importanti del Giubileo, Giovanni Paolo II si inginocchiò nel più grande "mea culpa" della Chiesa per i suoi errori. Ieri Francesco, il successore che ha canonizzato Karol Wojtyla, ha completato la sua opera chiedendo scusa ai rom per tutte le volte in cui “non siamo stati capaci di riconoscervi, apprezzarvi e difendervi nella vostra peculiarità”. E’ stato uno die momenti simbolicamente più forti dell’intensissima “tre giorni” di Jorge Mario Bergoglio in Romania. In Terris ha raccontato, tappa per tappa,