FONTE: Torre dei Venti Al via il rito collettivo degli auguri, degli indumenti rossi, dei botti, dei cenoni traboccanti di ogni bene, delle feste di piazza, dei fiumi di spumante, della musica a tutto volume, dei baci, degli abbracci, della felicità, delle ansie, delle aspettative e della paura, tutti esorcizzati in una serata alla quale sembrano essere affidate le sorti del mondo e delle nostre vite. Grazie a Dio non è così, la notte del 31 dicembre è solo un momento di passaggio nel calendario, non uno spartiacque che azzera il passato e si presenta vergine sul domani. Ogni bilancio avrà un suo saldo ma non potrà mai essere archiviato senza che rilasci un suo riverbero sul futuro, quello più prossimo o a lungo termine.
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