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Visualizzazione dei post da gennaio, 2021

Il Papa: a luglio la prima Giornata mondiale dei nonni e degli anziani

Si terrà, a partire da quest’anno, la quarta domenica di luglio in prossimità della festa dei Santi Gioacchino ed Anna, i nonni di Gesù. La Giornata permetterà, come annunciato oggi da Francesco al termine della preghiera dell’Angelus, di celebrare il dono della vecchiaia e di ricordare coloro che, prima di noi e per noi, custodiscono e tramandano la vita e la fede La nostra memoria, le radici dei popoli, l'anello di congiunzione tra le generazioni, un tesoro da custodire. Questo sono gli anziani e i nonni nel pensiero del Papa, un vero e proprio "dono" la cui ricchezza spesso dimentichiamo. Per questa ragione, come annunciato oggi al termine dell’ Angelus , Francesco ha scelto di dedicare a loro, a partire dal prossimo luglio, una Giornata a livello mondiale. Lo spunto da cui prende le mosse il Pontefice è la Festa della Presentazione di Gesù al Tempio , il prossimo 2 febbraio, quando proprio due anziani, Simeone ed Anna, "illuminati dallo Spirito Santo, riconobbero

Il Papa: ascoltiamo la parola autorevole di Gesù, portando un Vangelo sempre con noi

E’ l’invito di Francesco, prima dell’Angelus di questa domenica, commentando l’episodio della guarigione dell’indemoniato di Cafarnao. Chiediamo anche a Gesù, “la guarigione dei nostri peccati", dei nostri mali e delle "malattie spirituali" Ascoltiamo "la parola autorevole di Gesù", portando sempre "in tasca o nella borsa un piccolo Vangelo, per leggerlo durante la giornata" e chiediamo a Gesù la guarigione dei nostri peccati, mali e malattie spirituali. È l’invito che Papa Francesco rivolge ai fedeli nel commentare, prima della preghiera dell’Angelus di questa quarta domenica del tempo ordinario, il brano del Vangelo di Marco , proposto dalla liturgia, che narra la guarigione dell’indemoniato di Cafarnao. Nella sinagoga, tutti meravigliati dal modo di parlare di Gesù Si tratta del primo dei sette miracoli di Gesù compiuti di sabato, “giorno dedicato al riposo e alla preghiera” ricorda il Papa, parlando dalla Biblioteca del Palazzo apostolico attrav

Don Bosco, maestro di cattolicesimo sociale

La figura del fondatore dei Salesiani ha ispirato generazioni di preti e laici in prima linea a difesa degli ultimi e nella formazione dei giovani. Per contare in Vaticano non basta la porpora, serve l'aureola", ripeteva il cardinale Achille Silvestrini, ministro degli Esteri di Giovanni Paolo II, profondo ammiratore di San Giovanni Bosco e per tutta la vita animatore del progetto formativo "Villa Nazareth", residenza universitaria per studenti meritevoli e indigenti. Il fondatore dei Salesiani e delle Figlie di Maria Ausiliatrice, canonizzato nel 1934 alla chiusura del Giubileo della Redenzione, era influente nel Palazzo Apostolico per il credito acquisito attraverso l'apostolato della carità che ne fa il prototipo dei preti sociali e degli educatori dei giovani del XX secolo (da don Lorenzo Milani a don Oreste Benzi) . La voce di chi non ha voce Per questo 33 anni fa Giovanni lo dichiarò "padre e maestro della gioventù". In ogni città c'è il l

Il Papa: chi non segue il Concilio non sta con la Chiesa

Un forte discorso con ampie aggiunte a braccio, quello rivolto da Papa Francesco a quanti collaborano con l'Ufficio Catechistico Nazionale nel 60° della sua nascita. Il Papa sottolinea la necessità di agire, ricordando che il Concilio è magistero della Chiesa e va seguito. Quindi l'invito alla Chiesa italiana ad avviare un processo sinodale a livello nazionale diocesi per diocesi Occasione dell’ udienza di Papa Francesco, in tarda mattinata, a quanti sostengono l’Ufficio catechistico della Conferenza episcopale italiana (Cei), ricevuti nella Sala Clementina, è il 60.mo anniversario dell’inizio dell'attività dell'organismo volta ad assistere la Chiesa italiana nell’ambito, appunto, della catechesi dopo il Concilio Vaticano II. Un anniversario non serve solo a ricordare, ma è anche un’opportunità per “rinnovare lo spirito dell’annuncio”, afferma nel suo discorso il Papa e per questo dice di voler “condividere tre punti che spero possano aiutarvi nel lavoro dei prossimi a

Francesco: ricordare la Shoah è un segno di umanità

Al termine dell’udienza generale il Papa ha dedicato un pensiero e un appello alla celebrazione del Giorno della Memoria. Rammentare lo sterminio nazista, ha detto, è condizione per un futuro di pace: "State attenti a come è incominciata questa strada di morte" “Oggi, anniversario della liberazione del campo di sterminio di Auschwitz, si celebra la Giornata della Memoria. Commemoriamo le vittime della Shoah e tutte le persone perseguitate e deportate dal regime nazista”. Le parole di Francesco al termine dell' udienza generale sottolineano l’importanza del Giorno della Memoria che si celebra ogni 27 gennaio. “Ricordare - ribadisce - è una espressione di umanità, ricordare è segno di civiltà, ricordare è condizione per un futuro migliore di pace e fraternità”. Ricordare anche è stare attenti perché queste cose possono succedere un’altra volta, incominciando da proposte ideologiche che vogliono salvare un popolo e finiscono per distruggere un popolo e l’umanità. State atte

Il Papa: la Bibbia, il luogo in cui Dio dà appuntamento all’uomo

La Sacra Scrittura è un tesoro inesauribile, è scritta “per uomini e donne che hanno nome e cognome”. Lo ha detto Francesco all'udienza generale, ricordando che la conoscenza della Parola non è questione di ripetizione meccanica ma di luogo in cui Dio incontra tutti e "non lascia le cose come prima" “Le parole della Sacra Scrittura non sono state scritte per restare imprigionate sul papiro, sulla pergamena o sulla carta, ma per essere accolte da una persona che prega, facendole germogliare nel proprio cuore”. E’ ancora la preghiera al centro della catechesi del Papa all’udienza generale , celebrata come di consueto in questo periodo dalla Biblioteca del Palazzo apostolico. La preghiera, spiega questa volta Francesco, che si può fare partendo da un brano della Bibbia. ( Ascolta il servizio con la voce del Papa ) Quel versetto della Bibbia è stato scritto anche per me, secoli e secoli fa, per portarmi una parola di Dio. E' stato scritto per ognuno di noi. A tutti i cred

Il Papa: i pregiudizi impediscono l’unità, amiamo l’umanità che più soffre

Ai Secondi Vespri che chiudono la 54.ma Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani, il cardinale Koch presiede la celebrazione a san Paolo fuori le Mura in sostituzione del Papa, sofferente per la sciatalgia, e legge il suo invito ai cristiani: la preghiera e l'amore verso chi è più vulnerabile ci fa "riscoprire fratelli" al di là della comunione di appartenenza In una realtà complessa come quella di oggi in cui tanti, “tirati da mille parti”, si sentono “frammentati dentro” e “incapaci di trovare un punto fermo”, Gesù “ci indica il segreto della stabilità nel rimanere in Lui”, come i tralci innestati nella vite da cui traggono la linfa per vivere. Da qui parte il cammino di ciascuno verso l’unità, sottolinea l’omelia del Papa letta dal cardinale Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, che nel pomeriggio, nella Basilica di San Paolo Fuori le Mura, ha celebrato i Vespri a conclusione della Settimana di preghiera

La salvezza non è automatica ma dono che richiede conversione

All'Angelus, nella seconda domenica dedicata alla Parola di Dio, il Papa commenta l'inizio della predicazione di Gesù raccontata dal Vangelo odierno secondo Marco. La frase pronunciata da Cristo: "II tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo" è un invito, spiega Francesco, a vivere ogni giorno della propria vita come "tempo di salvezza" Una breve frase segna "il momento storico in cui Dio ha mandato il Figlio nel mondo e il suo Regno si è fatto più che mai vicino”. E' quella pronunciata da Cristo,  spiega Francesco all'Angelus , e riportata nel Vangelo odierno secondo Marco: "II tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo". In questa Terza Domenica del Tempo ordinario, Francesco non manca l'appuntamento all'Angelus pur non avendo potuto presiedere la Santa Messa delle 10.00 nella Basilica di San Pietro per celebrare la Domenica della Parola, a causa del r

LA DOMENICA DELLA PAROLA: una festa per la Bibbia

Il 24 gennaio ricorre la “Domenica della Parola di Dio”, la giornata istituita da papa Francesco, con la lettera apostolica in forma di Motu Propio “Aperuit illis” (30 settembre 2019). Il senso di questa giornata è ricordare, nella III Domenica del Tempo Ordinario, a tutti, clero e fedeli, l’importanza e il valore della Sacra Scrittura per la vita cristiana, come pure il rapporto tra Parola di Dio e liturgia. La Domenica della Parola è quindi un’occasione speciale per raccogliere il popolo di Dio attorno alla Bibbia, una giornata di festa e celebrazione per rimettere al centro della vita, accanto all’Eucaristia, l’ascolto della Sacra Scrittura, attraverso esperienze e momenti di lettura, approfondimento e riflessione spirituale da vivere in comunità. Lo scopo è quello di «entrare in confidenza costante con la Sacra Scrittura, altrimenti il cuore resta freddo e gli occhi chiusi, colpiti come siamo da innumerevoli forme di cecità». La Bibbia non è un libro per pochi privilegiati bensì, c

Il Papa: raccontare la vita vera, no all’informazione fotocopia

Nel Messaggio per la 55.ma Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali sul tema “Vieni e vedi. Comunicare incontrando le persone dove e come sono”, Francesco mette in guardia dal rischio di un’informazione sempre uguale, esortando ad andare “laddove nessuno va” e non raccontare la pandemia solo con gli occhi del mondo più ricco La chiamata a “venire e vedere” è anche “il metodo di ogni autentica comunicazione umana”. È questo il cuore del Messaggio di Papa Francesco per la 55.ma Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali sul tema “«Vieni e vedi» (Gv 1,46). Comunicare incontrando le persone dove e come sono”, reso noto oggi, alla viglia della memoria di san Francesco di Sales, patrono dei giornalisti. La Giornata cade a maggio 2021 ed è stata celebrata per la prima volta nel 1967. Porta dunque la firma di Paolo VI il primo testo di un Pontefice per tale occasione. L’appuntamento annuale di preghiera e di impegno per le comunicazioni sociali era stato introdotto nella Chiesa dal Co

Il nuovo ordine proposto dalla "Fratelli tutti".

Molto più che un pur ricco approfondimento monotematico, Papa Francesco con la sua enciclica Fratelli tutti ci consegna un testo completo, quasi a voler conferire sistemazione organica a tutto il suo pensiero, consegnandolo ad un contesto di riflessione ampio e sistematico. Dalla dimensione della “fraternità”, termine tipico del suo magistero, al riconoscimento della “fratellanza”; dalla “sostenibilità umana” e dalla “amicizia sociale”, elementi di superamento del “paradigma tecnocratico” e dei rischi della società digitale, alla “buona politica”, per fuggire parimente i rischi di populismi e neo liberismi. Al fondo, la proposta e l’auspicio di una nuova dimensione della umanità, individuandone le peculiarità nella centralità della persona umana, nella solidarietà, nella sussidiarietà, nella generale ricerca del bene comune, peculiarità tutte derivanti da ciò che Francesco stesso riconosce essere da sempre le sue “preoccupazioni” (par. 5): le “questioni legate alla fraternità e all’ami