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Francesco: anche se sbagliamo Dio ci accarezza con la sua misericordia

All’Angelus, nella Solennità del Battesimo del Signore, il Papa ricorda che il volto di Dio è la misericordia e che in ogni gesto di servizio che si compie ritroviamo Lui. “Amore – afferma – chiama amore”. Al termine della preghiera mariana, Francesco rivolge un pensiero ai bimbi che oggi dovevano essere battezzati nella Cappella Sistina, assicurando loro la sua benedizione e la sua preghiera



La nostra identità più profonda ha un cuore che vibra: la certezza di essere attesi da Dio nella sua misericordia. E’ nell’acqua del Battesimo che troviamo questa realtà, fatta di vicinanza e salvezza gratuita. Francesco lo ribadisce all’Angelus, nella Solennità del Battesimo del Signore, recitato nella Biblioteca del Palazzo Apostolico. Spiega che nell’immersione nelle acque del Giordano, Gesù offre il suo “manifesto programmatico” perché prende su di sé i peccati, indicando la via dell’amore per farsi simili a Lui. (Ascolta il servizio con la voce del Papa)

La grandezza del quotidiano
Ripercorrendo il Vangelo di oggi, il Papa si sofferma su Gesù adulto e sui trenta anni passati di “vita nascosta” trascorsi in famiglia, prima in Egitto come "migrante per fuggire dalla persecuzione di Erode, gli altri a Nazareth, imparando il mestiere di Giuseppe", “obbedendo ai genitori, studiando e lavorando”:

Colpisce che la maggior parte del tempo sulla Terra il Signore lo abbia passato così, vivendo la vita di tutti i giorni, senza apparire. Pensiamo che secondo i Vangeli sono stati tre gli anni di prediche, di miracoli e tante cose. Tre. E gli altri, tutti gli altri, di vita nascosta in famiglia. È un bel messaggio per noi: ci svela la grandezza del quotidiano, l’importanza agli occhi di Dio di ogni gesto e momento della vita, anche il più semplice e anche il più nascosto.

Condividere l’amore di Dio
E’ dal Battesimo nel Giordano, “segno della volontà di convertirsi chiedendo perdono dei peccati”, che inizia la vita pubblica di Gesù. Un rito al quale Giovanni era contrario ma che mostra la chiara volontà di Cristo di “stare con i peccatori”, mettendosi in fila e compiendo lo stesso gesto. "Nuda l'anima e nudi i piedi", sottolinea il Papa ricordando un inno liturgico. “Battesimo – afferma – significa proprio immersione”:

Nel primo giorno del suo ministero, Gesù ci offre così il suo “manifesto programmatico”. Ci dice che non ci salva dall’alto, con una decisione sovrana o un atto di forza, ma venendoci incontro e prendendo su di sé i nostri peccati. Ecco come Dio vince il male del mondo: abbassandosi e facendosene carico. È anche il modo in cui noi possiamo risollevare gli altri: non giudicando, non intimando che cosa fare, ma facendoci vicini, con-patendo, condividendo l’amore di Dio.

"La vicinanza - prosegue - è lo stile di Dio nei nostri confronti; Lui stesso lo disse a Mosè. Pensate: quale popolo ha i suoi dei così vicini, come voi avete me. La vicinanza è lo stile di Dio nei nostri confronti".

Amore chiama amore
L’abbassarsi di Gesù fa aprire i cieli e svelare la Trinità, lo Spirito Santo scende in forma di colomba (cfr Mc 1,10) e il Padre dice a Gesù: «Tu sei il Figlio mio, l’amato». Il volto di Gesù è quindi la misericordia.

Amore chiama amore. Vale anche per noi: in ogni gesto di servizio, in ogni opera di misericordia che compiamo Dio si manifesta; Dio pone il suo sguardo sul mondo.

Gesù aspetta che si apra il cuore
“La nostra vita – afferma Francesco – è segnata della misericordia che si è posata su di noi” proprio nel giorno del Battesimo

Siamo stati salvati, ma gratuitamente. La salvezza è gratis. È il gesto gratuito di misericordia di Dio nei nostri confronti. Sacramentalmente questo si fa il giorno del nostro Battesimo, ma anche coloro che non sono battezzati ricevono la misericordia di Dio sempre, perché Dio è lì, aspetta. Aspetta che si aprano le porte dei cuori. Si avvicina, mi permetto di dire, ci carezza con la sua misericordia. 

Poi la preghiera alla Madonna, perchè "ci aiuti a custodire la nostra identità, cioè l’identità di essere misericordiati, che sta alla base della fede e della vita".

La benedizione ai bambini che ricevono il Battesimo
Al termine della preghiera mariana, Francesco si è soffermato sull’impossibilità di celebrare i battesimi nella Cappella Sistina, una consuetudine che si ripete nella domenica di questa festa liturgica. Un’impossibilità dovuta alle norme anti – Covid:

Tuttavia, desidero ugualmente assicurare la mia preghiera per i bambini che erano iscritti, per i loro genitori, padrini e madrine e la estendo a tutti i bambini che in questo periodo ricevono il Battesimo, ricevono l’identità cristiana, ricevono la grazia del perdono, della redenzione. Dio benedica tutti.

Aperti allo Spirito
Francesco, ricordando poi, che da domani si riprende il cammino del tempo ordinario, essendosi concluso il tempo di Natale, esorta a mettere amore nelle cose in modo da cambiarle completamente:

Non stanchiamoci di invocare la luce e la forza dello Spirito Santo affinché ci aiuti a vivere con amore le cose ordinarie e così, a renderle straordinarie. È l’amore che cambia: le cose ordinarie sembrano continuare ad essere ordinarie, ma quando si fanno con amore diventano straordinarie. Se rimaniamo aperti, docili, allo Spirito, Egli ispira i nostri pensieri e le nostre azioni di ogni giorno.

Benedetta Capelli – Città del Vaticano

FONTE: VATICAN NEWS



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