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Visualizzazione dei post da marzo, 2023

Il Papa: credere non è un'idea ma un incontro con Cristo che cambia il cuore

Nella catechesi all'udienza generale di oggi Francesco ha proposto la figura di san Paolo, definito l'Apostolo dei Gentili, e la sua passione per il Vangelo: per un cristiano convertirsi significa ripercorrere quella stessa esperienza di “caduta e risurrezione” che Saulo visse e che è all’origine del suo slancio apostolico Ci sono alcune figure che “hanno dato testimonianza esemplare di che cosa vuol dire passione per il Vangelo”. Prima fra tutti è l’Apostolo Paolo ed è a lui che Papa Francesco annuncia di voler dedicare la catechesi dell’udienza generale di questo e del prossimo mercoledì. ( Ascolta il servizio con la voce del Papa ) “(Fratelli, io) non ero personalmente conosciuto dalle Chiese della Giudea che sono in Cristo; avevano soltanto sentito dire: "Colui che una volta ci perseguitava, ora va annunciando la fede che un tempo voleva distruggere". E glorificavano Dio per causa mia. (Gal 1,22-24)” Della Lettera ai Galati ascoltata all’inizio dell’udienza, Franc

Il Papa: togliere la pietra dai sepolcri dei nostri problemi e tornare a vivere

Nell'approssimarsi della Pasqua, Francesco commenta l'episodio evangelico di oggi sulla resurrezione di Lazzaro invitando a non smettere mai di sperare. Malattie, delusioni, tradimenti, fallimenti non ingombrino la strada verso la luce: con Gesù che ci accompagna sempre, si può guardare oltre la soglia non lasciandoci imprigionare dal dolore e dal pessimismo Davanti a 35mila fedeli raccolti in piazza San Pietro per la catechesi dell' Angelus , Francesco si sofferma sul brano evangelico di questa quinta domenica di Quaresima che rievoca l'episodio della risurrezione di Lazzaro. L’ultimo dei miracoli di Gesù narrati prima della Pasqua. Il messaggio che ne scaturisce è un vero e proprio inno alla vita. Gesù dà la vita anche quando sembra non ci sia più speranza Il Papa ricorda che quando Gesù arriva alla casa di Lazzaro, quattro giorni dopo la sepoltura, ogni speranza è perduta. Eppure, Marta e Maria si aggrappano alla luce che proviene dalla presenza dell'amico che le

Don Peppe Diana: un eroe dei nostri tempi

Il 21 marzo, Giornata in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, si è recato a Casal di Principe, località tristemente nota per l’assassinio da parte della camorra del sacerdote antimafia Giuseppe “Peppe” Diana. «Mi sono recato al cimitero davanti alla tomba di don Peppino Diana – ha detto il Presidente –, dove ho incontrato i suoi familiari. Don Peppino era un uomo coraggioso, un pastore esemplare, un figlio della sua terra, un eroe dei nostri tempi, che ha pagato il prezzo più alto, quello della propria vita, per aver denunciato il cancro della camorra e per aver invitato le coscienze alla ribellione. Usava parole “cariche di amore”. Parole chiare, decise, coraggiose». Don Giuseppe era nato il 4 luglio del 1958 a Casal di Principe. Dopo aver compiuti studi teologici ed essersi laureato in filosofia, entra nell’Agesci (Associazione Guide e Scout Cattolici Italiani) ed è consacrato sacerdote. Nel 1989 viene nominato parroco della

La Messa per Dziwisz, Harvey e Marini, nel 25° dell’ordinazione episcopale

Il 19 marzo di 25 anni fa, Giovanni Paolo II consacrava vescovi James Harvey, Stanislaw Dziwisz e Piero Marini, esortandoli a servire fedelmente il gregge affidato loro da Dio, sull’esempio di san Giuseppe. I tre prelati hanno voluto ricordare la loro ordinazione episcopale con una Messa solenne a San Pietro. Venticinque anni fa, il 19 marzo 1998 , nella solennità di San Giuseppe, Giovanni Paolo II celebrò una Messa che ebbe un particolare significato. Il motivo lo spiegò lui stesso: “Quest’anno ho scelto la solennità di San Giuseppe per l’Ordinazione episcopale di tre presbiteri, ai quali sono particolarmente legato per il singolare servizio alla Santa Sede ed alla mia Persona da essi svolto. Essi sono: monsignor James Harvey, mons. Stanislaw Dziwisz e mons. Piero Marini”. All’inizio della sua omelia il Papa sottolineò l’importanza della consacrazione episcopale: “Nella vostra giovinezza, il Signore vi ha conferito, con la grazia del Sacerdozio, uno specifico ministero all’interno de

Il Papa: se la Chiesa non evangelizza sé stessa rimane un pezzo da museo

È l’esortazione apostolica "Evangelii nuntiandi" di Paolo VI il centro della catechesi di Francesco, che all'udienza generale ha ricordato le tre domande formulate da Papa Montini per una testimonianza di fede senza ipocrisie: “Credi a quello che annunci? Vivi quello che credi? Annunci quello che vivi?” All’ udienza generale , in piazza San Pietro, Papa Francesco arriva a bordo della jeep bianca insieme con alcuni bambini. Sul sagrato è accolto, tra rulli di tamburi, da gruppi di sbandieratori dei borghi e sestieri fiorentini. Nella catechesi, in cui prosegue il ciclo di meditazioni sulla passione per l'evangelizzazione, Francesco si sofferma sulla prima via evangelizzatrice: la testimonianza. Il Pontefice invita a mettersi in ascolto dell’esortazione apostolica di San Paolo VI Evangelii nuntiandi , che definisce la “magna charta dell’evangelizzazione nel mondo contemporaneo”. E’ stata scritta nel 1975, ma è come se fosse stata scritta ieri. È "attuale", agg

Intenzione di preghiera Papa Francesco - Marzo 2023

"È la Chiesa che deve offrire spazi sicuri per ascoltare le vittime, accompagnarle psicologicamente e proteggerle". Questo mese papa Francesco ci invita a pregare per le vittime di abusi. Di fronte agli abusi, specialmente quelli commessi da membri della Chiesa, non basta chiedere perdono. Chiedere perdono è necessario, ma non basta. Chiedere perdono è una cosa buona nei confronti delle vittime, ma sono loro che devono stare “al centro” di tutto. Il loro dolore e i loro danni psicologici possono iniziare a guarire se trovano risposte: azioni concrete, per riparare agli orrori che hanno subito ed evitare che si ripetano. La Chiesa non può cercare di nascondere la tragedia degli abusi, di qualunque tipo siano. Non vanno nascosti nemmeno gli abusi in famiglia, nei club, in altri tipi di istituzioni. La Chiesa deve essere un esempio per aiutare a risolverli e per portarli alla luce, nella società e nelle famiglie. È la Chiesa che deve offrire spazi sicuri per ascoltare le vittime