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Visualizzazione dei post da febbraio, 2024

Il significato del logo del Giubileo 2025: Pellegrini di speranza

  È stato presentato il logo del Giubileo 2025, scelto tra quasi trecento proposte. Un simbolo di speranza e fraternità che ci guiderà nel pellegrinaggio di fede dell’Anno Santo. Mentre fervono i preparativi per l’ Anno Santo 2025 , del quale è stato reso pubblico il ricchissimo calendario ed è stato eseguito per la prima volta l’inno, inizia a diffondersi anche il logo del Giubileo. Si tratta di un’immagine ricca di simbolismo, che rappresenta i temi centrali dell’Anno Santo: la speranza, la misericordia e la fraternità. Il logo è stato presentato il 28 giugno scorso nel corso della conferenza stampa che si è tenuta nella Sala Regia del Palazzo Apostolico a Città del Vaticano, alla presenza di monsignor Rino Fisichella, pro-prefetto del Dicastero per l’evangelizzazione, ed è stato accolto con favore da vescovi, sacerdoti e laici. In effetti si tratta di un’immagine semplice e universale, che può essere compresa da persone di tutte le culture e religioni, e racchiude un invito a tutti

La religione nella società attuale, alla Chiesa Matrice un incontro tematico

  Ospiti dell'incontro Don Gaetano Luca, Eugenio SCAGLIUSI e Francesco MININNI che hanno discusso sull’argomento. La religione nella società attuale e una disamina di quanto grave sia la situazione odierna nei confronti della religione che non viene più osservata, bensì, eliminata dal quotidiano, come fosse una perdita di tempo. Il confronto tra le religioni del mondo che tutte hanno al loro interno una verità che non è assoluta. L’uomo, per recuperare i valori, deve ritornare alla spiritualità con la meditazione, la riflessione, la preghiera, autentico nutrimento dell'anima. Il sacro ha lasciato d posto al profano, ha vinto il nichilismo secondo Nietzsche, impera l'individualismo, la guerra, il più grande crimine che possa commettere l'umanità. Bisogna ritornare all’etica, se si vuole ottenere la pace sulla terra. La religione è essenzialmente formata da principi morali. E’ necessaria una profonda riflessione". - sono queste le affermazioni dell'Associazione

LA RELIGIONE NELLA SOCIETA' ATTUALE - RINGRAZIAMENTI-

In seguito alla conclusione dell’evento svoltosi presso la Parrocchia Matrice Santa Maria Assunta Polignano a Mare nella giornata di #giovedi22febbraio2024, vogliamo rivolgere un sentito ringraziamento va ai presenti, per aver accolto l’invito e per la partecipazione attenta e coinvolta. Un ringraziamento speciale inoltre va fatto ai nostri relatori, il Dr. Francesco MININNI e all'Avv. Eugenio SCAGLIUSI per aver accettato il nostro invito a partecipare al convegno, donando a tutti i partecipanti le proprie esperienze e le proprie conoscenze in merito all’argomento. Si rende grazie al nostro Arciprete Don Gaetano LUCA per la disponibilità è collaborazione come sempre della Parrocchia. Un grazie sincero alle testate giornalistiche che hanno divulgato l'incontro tematico. La religione nella società attuale emerge fin dalle prime pagine la preoccupazione del suo, Francesco Mininni di indicare nella religione ciò che può consentire di superare le tante problematicità delle vicend

Francesco: Dio ha una sua matematica, i suoi doni sono fatti per essere condivisi

All’udienza generale, nella nona catechesi sui vizi e le virtù, il Papa si sofferma sull’invidia e la vanagloria. La prima, che non sopporta la felicità altrui, ha anche alla base una falsa idea di Dio la cui logica è l’amore. La seconda, propria di chi possiede un "io" ingombrante, strumentalizza gli altri cercando sempre di prevalere. I rimedi sono l'amore gratuito e riconoscere che Dio è presente nella propria debolezza Ancora un po' raffreddato, la voce un po' affaticata, all'udienza generale in Aula Paolo VI Francesco affida la lettura della sua nona catechesi sui vizi e le virtù a monsignor Filippo Ciampanelli, officiale della Segreteria di Stato. Nel testo preparato, il Papa si sofferma su invidia e vanagloria, due vizi propri di chi “ambisce ad essere il centro del mondo”, vuole “sfruttare tutto e tutti” ed essere “oggetto di ogni lode e di ogni amore”, che possono essere combattuti con gli insegnamenti di San Paolo. L'invidia, tra i “vizi più anti

Sandra Sabattini: la prima beata fidanzata ci insegna la povertà in spirito

Siamo in Quaresima, tempo ottimale per tornare all’essenziale. Oggi vogliamo raccontarvi di una beata che ha vissuta la povertà in spirito: Sandra Sabattini. Riminese, classe 1963, morta a 21 anni a causa di un incidente, è stata una giovane donna profonda ed umile. La sua breve vita è stata al servizio di poveri, tossicodipendenti, diversamente abili nella Comunità Papa Giovanni XXIII, al fianco di don Oreste Benzi. È tempo di Quaresima e la Chiesa ci invita a vivere nella sobrietà. Perché? Per masochismo? Per ricevere l’approvazione degli altri? No: piuttosto perché, come aveva capito san Francesco di Assisi, più ci “spogliamo delle cose”, più recuperiamo le relazioni (in primis quella con Dio) e riscopriamo la gioia di donare, nonché la capacità di concentrarci su ciò che è davvero essenziale. I santi, da sempre, sono testimoni di sobrietà. Oggi vorrei parlarvi di una beata che è l’emblema della povertà di spirito: Sandra Sabattini, riminese, classe 1963, morta a soli 21 anni a caus

La vita pubblica di Gesù: dal Battesimo all’Ultima Cena

  Dal Battesimo nel Giordano all’ingresso trionfale a Gerusalemme. I tre anni della vita pubblica di Gesù che hanno cambiato il destino del mondo. Tutti conosciamo la vita di Gesù Cristo come raccontata nei Vangeli . Una parabola umana inevitabilmente intrecciata con le vicende storiche dell’epoca in cui Egli è vissuto, e parimenti influenzata dalla portata immensa e rivoluzionaria del Suo messaggio spirituale. In particolare, la vita pubblica di Gesù, gli anni nei quali Egli ha svolto il Suo ministero, insegnato, compiuto miracoli e preparato i Suoi discepoli per il Suo sacrificio finale, risultano salienti per comprendere il senso stesso della religione di cui Lui è stato ed è simbolo, promotore e speranza. Per quanto riguarda i cosiddetti anni perduti di Gesù , la Sua infanzia e in generale quelli precedenti al suo ingresso nella vita pubblica, le narrazioni presenti nei Vangeli canonici del Nuovo Testamento hanno lasciato molti vuoti narrativi e interrogativi. Per colmare queste

La famiglia secondo papa Giovanni Paolo II e papa Francesco

Dati i crescenti problemi delle famiglie non solo cristiane, i papi degli ultimi decenni hanno rivelato ancor di più sensibilità per la famiglia e ogni suo membro scrivendo pagine ricche di spunti, anche di natura giuridica. Tra questi Giovanni Paolo II e papa Francesco, provenienti da realtà geografiche lontane e piuttosto difficili in cui, però, la famiglia è stata sempre importante. Giovanni Paolo II, nella lettera apostolica “Mulieris dignitatem” (15 agosto 1988, n. 7), scrive: “Nell’«unità dei due» l’uomo e la donna sono chiamati sin dall’inizio non solo ad esistere «uno accanto all’altra» oppure «insieme», ma sono anche chiamati ad esistere reciprocamente «l’uno per l’altro»”. La realtà è sempre più popolata da coppie i cui componenti sono uno accanto all’altra, ma non l’uno per l’altra. Così come c’è diversità (e non “divergenza” che, alla lunga, porta al “divorzio”) tra essere l’uno con l’altra, l’uno e l’altra e l’uno è l’altra. Nella disciplina codicistica (articoli 143 e ss

Il calendario degli eventi del Giubileo 2025

  È stato pubblicato il calendario degli eventi del Giubileo 2025, dodici mesi di eventi e occasioni per approfondire la fede, vivere la comunione fraterna e camminare insieme come “pellegrini di speranza” Il Giubileo 2025 sarà un’occasione per vivere un tempo di grazia e di misericordia, per camminare insieme verso la speranza. Promette di essere un momento straordinario di gioia, speranza e riconciliazione, grazie all’anticipata affluenza di pellegrini provenienti da tutto il mondo a Roma, che mai come in questa occasione si riconfermerà come la mèta di pellegrinaggio preferita dei cristiani . Questa affluenza così numerosa e variegata creerà unità e solidarietà tra le diverse comunità religiose, contribuendo a rafforzare i legami tra i fedeli di ogni parte del globo. Ma il Giubileo di Roma promette di offrire molto di più di un’occasione di incontro e preghiera. Oltre alle celebrazioni religiose, saranno organizzati eventi culturali, concerti e mostre per celebrare la ricca storia e

Il Papa: riconoscere e combattere le "bestie" che sbranano il cuore

  Vizi, passioni disordinate, avidità di ricchezza e fama, protagonismo: all’Angelus in Piazza San Pietro, prima di iniziare gli esercizi spirituali per la Quaresima, Francesco mette in guardia da ciò che seduce e divora la libertà dell'uomo ed esorta i fedeli ad entrare nel deserto spirituale per far spazio alla voce di Dio e degli angeli. Forte l'appello per fermare le armi in Sudan, Mozambico, Ucraina e Medio Oriente Bestie selvatiche e angeli. Erano i “compagni” di Gesù durante i quaranta giorni nel deserto, descritti nel Vangelo odierno, e sono presenze dell’anima che accompagnano la vita di ogni uomo e che ancor di più si palesano nel deserto interiore, quello del cuore. Le prime - spiega Francesco dalla finestra dell’ Angelus - vanno ammansite e combattute, i secondi ascoltati e seguiti. Vizi e passioni che rischiano di sbranarci Il Papa cala la Parola di questa prima Domenica di Quaresima nel vissuto di ciascuno e subito mette in guardia dalle tante "bestie"

In carcere dal “fratello” che gli ha sparato: esempio di perdono in Giovanni Paolo II

In questo tempo di Quaresima abbiamo bisogno di meditare sul mistero del perdono. Lo facciamo ricordando un aneddoto straordinario, ovvero quando Papa Giovanni Paolo II incontrò nel carcere di Rebibbia Mehmet Ali Ağca il giovane terrorista che il 13 maggio del 1981 attentò alla sua vita. “Perché lei non è morto? Sono sicuro di aver mirato bene”. Il Papa polacco rispose col suo più totale, sincero ed incondizionato perdono.  Il suo perdono, Giovanni Paolo II, lo aveva chiaramente ed irrevocabilmente esplicitato già il 17 maggio del 1981, appena cinque giorni dopo l’attentato. In quell’occasione, infatti, recitando direttamente l’Angelus dal Policlinico Gemelli in cui era ricoverato, il Santo Padre si rivolse all’uomo che cercò di ucciderlo, dicendo: “Prego per il fratello che mi ha ferito, al quale ho sinceramente perdonato”. Proprio così lo chiama: fratello. E questa comune fratellanza — indelebile nonostante tutto ciò che possa avvenire sulla terra, perché iscritta nel Cielo — è fonda