Dal Battesimo nel Giordano all’ingresso trionfale a Gerusalemme. I tre anni della vita pubblica di Gesù che hanno cambiato il destino del mondo.
Tornando invece alla vita pubblica di Gesù, dal Suo Battesimo all’Ultima Cena, si tratta di un periodo ricco di insegnamenti, miracoli e momenti che hanno profondamente influenzato la storia e la cultura occidentale. Le Sue parole e i suoi atti in vita hanno gettato le basi per il Cristianesimo. Vediamo gli episodi salienti della vita pubblica di Gesù.
Il primo episodio della vita pubblica di Gesù
La narrazione della vita pubblica di Gesù inizia con il Suo Battesimo da parte di Giovanni il Battista. Secondo il Vangelo, Gesù si recò al fiume Giordano per farsi battezzare da Giovanni, che sulle rive del fiume preparava la venuta del Messia promesso purificando e preparando le genti. Nonostante Giovanni esitasse inizialmente a battezzare Gesù, riconoscendo la Sua superiorità spirituale, Gesù insistette affinché il battesimo avvenisse. Questo atto di umiltà da parte di Gesù mostra la Sua identificazione con l’umanità e la Sua dedizione alla missione divina che lo attende. Secondo il racconto evangelico mentre era immerso nell’acqua, lo Spirito Santo è disceso su di Lui come una colomba, e una voce dal cielo ha dichiarato: “Questi è il mio Figlio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto” (Matteo 3:17). Un momento di trasformazione e identificazione, dunque, in occasione del quale, per la prima volta, Gesù è riconosciuto come Figlio di Dio. L’incontro tra Gesù e Giovanni Battista è un momento di riconoscimento reciproco e simbolizza l‘approvazione divina del ministero di Gesù.
Il Battesimo di Gesù non è solo un evento di importanza simbolica, ma segna anche l’inizio formale della Sua vita pubblica e del Suo ministero, sottolineando la continuità tra la tradizione ebraica e il nuovo messaggio di amore, redenzione e speranza che Cristo porta a tutta l’umanità.
Gesù nel deserto
Dopo il Battesimo e prima di iniziare la propria missione in Galilea, Gesù si ritirò per 40 giorni nel deserto, dove dovette affrontare le tentazioni del demonio. Si tratta per molti versi di una sorta di iniziazione, di ricerca intima e profonda della Sua missione divina. Questo periodo, narrato nei Vangeli del Nuovo Testamento, offre un’illuminante scorcio sulla natura umana e divina di Gesù. Le tentazioni rappresentano una sfida di base che ciascun individuo può affrontare: la scelta tra seguire il percorso divino e resistere alle tentazioni del mondo materiale.
Nei singoli vangeli sinottici – Matteo, Marco e Luca – le tentazioni di Gesù nel deserto sono raccontate in modo dettagliato, mentre il Vangelo secondo Giovanni offre un approccio diverso, dando rilevanza ad altri aspetti del ministero di Gesù tanto da non menzionare l’episodio nel deserto. Giovanni afferma che il giorno dopo il Battesimo, Gesù si recò a Cana, in Galilea, dove avvenne il miracolo della trasformazione dell’acqua in vino, il primo dei miracoli del Suo ministero pubblico.
Per quanto riguarda le tre tentazioni riportate nei Vangeli di Matteo, Marco e Luca, esse rappresentano i conflitti interiori e le scelte che Gesù dovette affrontare come essere umano e divino.
La Tentazione del Pane, con la quale il Diavolo tenta di convincerlo a trasformare i sassi in pane per placare la fame, mette alla prova la Sua vulnerabilità e debolezza umana. Ma Gesù rispose citando il Deuteronomio (Dt 8,3) e affermando che l’uomo non vive solo di pane, ma anche della Parola di Dio.
La Tentazione di Mettersi alla Prova di Dio vede il Diavolo proporre a Gesù di gettarsi giù dal tetto del tempio per dimostrare la Sua divinità e costringere Dio a intervenire. Gesù rifiuta anche questa tentazione, sottolineando che non si dovrebbe mettere alla prova il Signore.
Con la Tentazione del Potere Mondano infine il Diavolo porta Gesù in cima a una montagna e gli mostra tutti i regni del mondo, promettendo di dargli potere e gloria se avesse adorato lui. In risposta, Gesù respinge l’offerta, affermando che solo Dio dovrebbe essere adorato.
Il periodo nel deserto è fondamentale come preparazione alla Sua missione terrena di insegnamento, guarigione e sacrificio. Lo aiutò a rafforzare la fede, a definire il rapporto con il Padre Celeste e a sviluppare la Sua risolutezza nell’affrontare le sfide a venire.
Il ministero di Gesù in Galilea
Il ministero pubblico di Gesù è un periodo cruciale che si sviluppò dopo il Suo Battesimo nel Giordano da parte di Giovanni Battista e il Suo confronto con il Demonio nel deserto. Esso rappresenta la fase più articolata e straordinaria nella Sua vita terrena, dall’inizio della Sua predicazione, fino alla tragica morte in Croce, sebbene abbracci un periodo di soli tre anni.
Gesù emerse dal deserto come un predicatore e un guaritore, pronto a condividere il Suo messaggio di amore e salvezza, animato da una consapevolezza ancora più profonda del Suo ruolo e della Sua missione. Trascorre il Suo Primo ministero in Galilea predicando, pronunciando discorsi importanti che proclamano la Sua missione, come il Discorso della montagna, reclutando i primi discepoli (Matteo 4.18-20), che poi diventeranno i Dodici Apostoli, compiendo miracoli, guarigioni ed esorcismi che contribuiscono alla Sua fama. Egli si spostò attraverso città e villaggi, poiché soprattutto dopo l’arresto di Giovanni Battista per ordine di Erode (Mt 14,1-12) , non era più benvoluto a Nazaret, Sua città natale.
Le Nozze di Cana (Gv 2,1-11) sono considerate il primo miracolo di Gesù. Un altro miracolo fondamentale nell’ambito del Ministero di Gesù fu la prima Pesca miracolosa, che gli valse il reclutamento di Pietro, Giacomo e Giovanni.
Nella parte finale del ministero di Gesù in Galilea si pongono il Miracolo della Moltiplicazione dei pani e dei pesci (Matteo 14,13-21) e la Camminata sull’acqua (Matteo 14:22-36), ma anche la Parabola della Pecorella smarrita (Mt 18,12-14) e la Resurrezione di Lazzaro (Gv 11.1-46). Tutti questi miracoli confermano l’identità di Gesù come Messia e Figlio di Dio.
Il ministero finale a Gerusalemme
Gesù prosegue il Suo viaggio verso Gerusalemme, dove incontrerà il Suo terribile e glorioso destino. In Lui cresce la consapevolezza della fine prossima, tanto che spesso nei suoi discorsi profetizza la propria morte, per preparare i discepoli.
Hanno luogo in quest’ultima fase della vita pubblica di Gesù, prima dell’arresto e della Passione, la Confessio Petri (Confessione di fede di Pietro) e la Trasfigurazione, entrambi importanti soprattutto perché definiscono la presa di coscienza da parte di Pietro e degli altri Apostoli della vera identità del Maestro.
Con l’ingresso trionfale a Gerusalemme inizia il Ministero finale della vita pubblica di Gesù a Gerusalemme, che coincide con la Settimana di Passione. Il ministero pubblico di Gesù culmina infatti in un evento drammatico e profondo: la Sua morte in Croce. Questo atto sacrificale è il punto focale della Sua missione terrena, in cui offre la vita per la redenzione dell’umanità e il perdono dei peccati. La Croce diventa il simbolo stesso del Suo amore incondizionato e del Suo impegno per l’umanità.
Nell’ambito di quest’ultima fase della vita pubblica di Gesù ricordiamo episodi come la Cacciata dei mercanti dal Tempio (Marco 11,15-19), il discorso olivetano, o piccola Apocalisse, un sermone escatologico che Gesù pronuncia mentre si trova sul monte degli Ulivi circa il destino ultimo dell’umanità.
Con l’Ultima Cena e il Discorso di commiato ai discepoli si conclude la vita pubblica di Gesù. Quello che avverrà dopo ha cambiato le sorti del mondo e degli uomini per sempre.
FONTE: HOLYBLOG
Commenti
Posta un commento