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Il significato del logo del Giubileo 2025: Pellegrini di speranza

 È stato presentato il logo del Giubileo 2025, scelto tra quasi trecento proposte. Un simbolo di speranza e fraternità che ci guiderà nel pellegrinaggio di fede dell’Anno Santo.



Mentre fervono i preparativi per l’Anno Santo 2025, del quale è stato reso pubblico il ricchissimo calendario ed è stato eseguito per la prima volta l’inno, inizia a diffondersi anche il logo del Giubileo. Si tratta di un’immagine ricca di simbolismo, che rappresenta i temi centrali dell’Anno Santo: la speranza, la misericordia e la fraternità.

Il logo è stato presentato il 28 giugno scorso nel corso della conferenza stampa che si è tenuta nella Sala Regia del Palazzo Apostolico a Città del Vaticano, alla presenza di monsignor Rino Fisichella, pro-prefetto del Dicastero per l’evangelizzazione, ed è stato accolto con favore da vescovi, sacerdoti e laici.

In effetti si tratta di un’immagine semplice e universale, che può essere compresa da persone di tutte le culture e religioni, e racchiude un invito a tutti a camminare insieme verso un futuro migliore, guidati dalla fede e dalla volontà di costruire un mondo migliore all’insegna della misericordia e della fraternità. Una speranza questa sottolineata dal motto del Giubileo 2025, ben visibile in verde nella parte inferiore del logo: Peregrinantes in Spem, “Pellegrini nella speranza”.

Perché sarà proprio la speranza il filo conduttore dell’Anno Santo 2025.

Ma vediamo nel dettaglio che cosa rappresenta il logo del Giubileo e qual è il suo significato.

Logo del Giubileo: significato
Il logo scelto per l’Anno Santo raffigura quattro figure stilizzate e aggraziate, di quattro colori che richiamano le gradazioni dell’arcobaleno: rosso, arancio, verde e blu. La scelta dei colori non è casuale, così come non lo è il colore dei paramenti sacri nell’arco dell’anno liturgico. Il rosso simboleggia l’amore, la passione e il dono di sé, il sacrificio di Cristo e il Suo amore sconfinato per l’umanità, ma anche il fuoco dello Spirito Santo e la Sua forza che anima i cristiani. L’arancio esprime la gioia, la vitalità e l’entusiasmo, la luce che illumina il cammino di fede. Il verde è universalmente riconosciuto come colore della speranza, della crescita e della rinascita. Il blu infine simboleggia la fede, la pace e la tranquillità, richiama il cielo e la spiritualità e invita alla contemplazione e alla preghiera.

Le quattro figure rappresentano l’intera umanità, nelle sue differenze e similitudini. Procedono abbracciate l’una all’altra, a esprimere la solidarietà e la fratellanza che dovrebbe unire i popoli del mondo. A guidarli è la figuretta rossa, aggrappata a una Croce formata da una curva nera che si conclude, nella parte inferiore, con un’ancora. La Croce che non è rigida, non è statica, ma si curva verso l’umanità, come a volerla abbracciare. Quanto all’ancora, è stato lo stesso Monsignor Fisichella a spiegarne il significato: “Come si sa, l’ancora è stata spesso utilizzata come metafora della speranza. L’ancora di speranza è il nome che in gergo marinaresco viene dato all’ancora di riserva, usata dalle imbarcazioni per compiere manovre di emergenza per stabilizzare la nave durante le tempeste.” Il senso di questo simbolo nel logo del Giubileo è chiaro: è proprio nei momenti più difficili che occorre affidarsi a un’ancora che ci dia sicurezza e ci garantisca la salvezza, e quale ancora migliore della Croce, simbolo di Cristo e del Suo amore infinito per tutti noi? La presenza delle piccole onde agitate nella parte inferiore del logo conferma l’esistenza di perigli e impedimenti, di quelle vicende personali ed eventi del mondo che rendono la vita di ciascuno di noi non sempre facile.

Ecco che il logo nella sua interezza assume un significato chiaro, e il Giubileo, con i suoi dodici mesi di cerimonie e iniziative, diventa un lungo pellegrinaggio da affrontare tutti insieme, come fratelli, verso la salvezza, guidati dalla Croce e dalla speranza di salvezza promessa da Dio.

Tema: Pellegrini di speranza
Il tema del Giubileo a Roma è tutto racchiuso nel già citato motto: “Pellegrini nella speranza”. Parlando del tema scelto per il prossimo Giubileo, Papa Francesco ha sottolineato l’importanza di una riflessione spirituale più profonda sulla Misericordia, incoraggiando la preghiera e una consapevolezza più elevata della volontà divina nelle nostre vite quotidiane, attraverso azioni concrete di compassione, perdono e solidarietà. Inoltre, il Papa ha raccomandato a tutti di dedicare il 2024 alla preghiera, in preparazione del Giubileo, meditando sulla misericordia di Dio Padre e sul nostro ruolo di testimoni e promotori attivi della misericordia nel mondo moderno.

Questo motto suona come un invito a camminare insieme, rivolto a tutti i cristiani e agli uomini, per procedere uniti verso un futuro migliore, basato sulla speranza, la misericordia e la fraternità, un viaggio continuo alla ricerca di Dio e della sua salvezza. L’idea stessa di pellegrinaggio suggerisce la dimensione comunitaria della Chiesa: siamo tutti in cammino insieme, nessuno è solo nella sua ricerca di salvezza, nella sua volontà di riconciliarsi con Dio e con il prossimo. Anzi, il pellegrinaggio è proprio un’occasione per testimoniare la gioia del Vangelo, condividere la propria fede con il mondo e costruire un futuro di pace e di fraternità per tutti.

Autore del logo del Giubileo 2025
Per scegliere il logo è stato indetto un Concorso internazionale a cui hanno preso parte 294 partecipanti da 48 paesi diversi. Il concorso non era rivolto solo a grafici e designer, ma a chiunque volesse contribuire presentando una sua proposta. C’erano anche molti disegni fatti a mano dai bambini, e la fascia d’età dei partecipanti andava dai 6 agli 83 anni. Alla fine i tre progetti arrivati alla selezione finale sono stati sottoposti a Papa Francesco, perché scegliesse quello a suo avviso più adeguato.

Ad aggiudicarsi la vittoria è stato Giacomo Trevisani, un giovane grafico pugliese, che ha spiegato la sua scelta grafica e lo studio dietro la creazione del logo con queste parole: “Ho immaginato gente di ogni colore muoversi da ogni parte della terra verso un futuro comune, e verso una Croce che è Gesù stesso. Ho immaginato il Papa guidare l’umanità attraverso una Croce che diventa àncora, e noi stringerci a lui, simbolizzando i pellegrini di ogni tempo.”

Uno stendardo adeguato, per guidare i cristiani di tutto il mondo e l’umanità intera attraverso quest’anno di eventi giubilari e iniziative planetarie, per cercare di rendere il nostro mondo un posto migliore per le prossime generazioni, illuminati dalla speranza e rassicurati dall’amore e dalla promessa di Dio.

FONTE: HOLYBLOG



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