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Visualizzazione dei post da settembre, 2020

Il Papa: serve una cura anche per i virus socioeconomici

All’udienza generale, Papa Francesco ha ricordato i molteplici virus che attaccano oggi il tessuto sociale. E ha indicato la cura nella creazione di una “società solidale” e “partecipativa”. "Dobbiamo andare avanti - ha detto - con tenerezza". Francesco ha anche ricordato che oggi celebriamo la memoria di San Girolamo, dottore e padre della Chiesa La pandemia ha anche chiaramente mostrato le iniquità del mondo facendo vedere, ancor più chiaramente, le profonde ingiustizie prodotte dall’uomo. ( Ascolta il servizio con la voce del Papa ) La "normalità" prima della crisi era "malata" e per questo non si deve tornare a quella normalità. Fa leva su tale riflessione la catechesi del Papa nel Cortile di San Damaso che ha fotografato con queste parole l’attuale scenario mondiale: Un piccolo virus continua a causare ferite profonde e smaschera le nostre vulnerabilità fisiche, sociali e spirituali. Ha messo a nudo la grande disuguaglianza che regna del mondo: disug

Madre del Servo di Dio Carlo Acutis: mio figlio ottiene molti favori

“Molte preghiere ricevono risposta per intercessione di mio figlio. Ho saputo dei primi favori ricevuti subito dopo il suo funerale ", dice la madre del quindicenne Carl Acutis. Il genio eucaristico innamorato della leucemia a 15 anni sarà benedetto il 10 ottobre ad Assisi, dove desidera essere sepolto. Antonia Salzano ammette di essere lei stessa un'ignorante religiosa e che il comportamento di suo figlio spesso l'ha sorpresa. “Anche a 3 anni gli piaceva andare in chiesa e pregare davanti al crocifisso e al tabernacolo. Per un bambino è durato eccezionalmente a lungo "- ricorda la madre del futuro beata, confessando che suo figlio ha scoperto la preghiera in modo naturale. Aggiunge che durante le sue passeggiate raccoglieva fiori per la Madre di Dio e chiedeva ai suoi genitori di leggergli la sera la vita dei santi, e poi anche il Vangelo. "Non era ipocrita, attratto dalla semplicità della sua fede e dalla sua credibilità", ricorda sua madre, facendo un ese

L' Anno di Giovanni Paolo II, la "famiglia di nazioni" dell'ONU per l'uomo e la libertà

  Le visite del Papa al Palazzo di Vetro per mostrare al mondo la centralità della dignità umana. “Famiglia di nazioni”, così Giovanni Paolo II definì nel 1995 in un discorso storico, le Nazioni unite. Era una novità assoluta e proprio nel momento in cui l’Onu affrontava un periodo di crisi. Il Papa parlava alla Assemblea Generale per la seconda volta, ed era il secondo pontefice a farlo dopo Paolo VI. A ottobre del 1995 l a visita avviene a pochi anni dal disgregamento della Unione Sovietica. Per il mondo è cambiato tutto. Almeno sembra. Niente più Guerra Fredda, ma ora è tutto nelle mani degli Usa. E il Papa va a ricordare le responsabilità di un nazione che ha ancora tanti pregiudizi e contrasti interni da superare. Al Palazzo di Vetro, nel suo discorso, conia una espressione che è un nuovo concetto politico: famiglia di nazioni”. Ecco cosa dovrebbero essere le Nazioni Unite che molti ormai vedono come una istituzione da riformare. In aereo andando a New York spiega il senso di quel

Rapporti tra due santi mistici del Novecento: Giovanni Paolo II e Padre Pio

Rapporti tra due santi mistici del Novecento: Giovanni Paolo II e Padre Pio. Ne ho parlato con Stefano Campanella, regista di Padre Pio TV, prolifico scrittore, autore, tra gli altri libri sul Papa polacco e sui Cappuccini del Gargano. - Ci può spiegare perché si può parlare di un rapporto speciale tra Karol Wojtyła e Padre Pio? Principalmente si parla solo di lettere scritte da Wojtyla a Padre Pio ... Karol Wojtyła con un gruppo di sacerdoti a San Giovanni Rotondo - È vero, di solito vengono menzionate almeno tre lettere scritte da Wojtyła a Padre Pio, che sono relative a due miracoli compiuti per intercessione di Padre Pio: la guarigione della dottoressa Wanda Półtawska e il figlio di un avvocato di Cracovia. Card.Deskur ha assistito allo speciale legame tra Giovanni Paolo II e Padre Pio, due figure che hanno avuto un ruolo unico nella storia della Chiesa, così diverse e allo stesso tempo simili tra loro. Ne hai parlato con il card. Plancia ... - Sì. Il 30 gennaio 2004 ho avuto l'

Cosma e Damiano: i santi medici che curavano gratis

  Medici, gemelli, martiri. I santi Cosma e Damiano hanno condiviso una vita straordinaria, una fede incrollabile e una morte terribile, in nome del proprio credo. Il 26 settembre la Chiesa li festeggia. In realtà erano cinque i figli di Niceforo e Teodota, entrambi cristiani, vissuti nel IV secolo e originari dell’Arabia. Oltre ai santi Cosma e Damiano infatti c’erano i loro tre fratelli minori, i santi Antimo, Leonzio ed Euprepio. Tutti e cinque crebbero nella fede, educati dalla madre devota, e tutti morirono martiri nel 303 d.C. nella città di Ciro, in Antiochia, o forse a Egea, durante la terribile persecuzione indetta da Diocleziano. Cosma e Damiano avevano studiato medicina in Siria, che all’epoca era una provincia romana, e praticavano la professione medica a Ægea, una città portuale sul golfo di Alessandretta, in Cilicia. Non si sa molto di più della loro vita, ma tra la gente avevano fama di essere erano anàrgiri, “senza argento” o “senza soldi”, perché non si facevano pagare

Il Papa: Gesù ci chiede una fede che cambia la vita, non “di facciata"

All’Angelus, Francesco rilegge la parabola “dei due fratelli”, nel Vangelo di questa domenica, e ricorda che la vita cristiana “non è fatta di sogni e belle aspirazioni, ma di impegni concreti” per seguire la volontà di Dio e amare davvero chi ci sta accanto, non solo a parole. Gesù ci chiede una fede che incida sulla nostra vita e i nostri comportamenti, che interpelli la nostra coscienza e la nostra scelta del bene rispetto al male, e di superare una religione “intesa solo come pratica esteriore e abitudinaria”. Perché la fede “non è fatta di sogni o di belle aspirazioni, ma di impegni concreti” per seguire la volontà di Dio e dimostrare amore verso i fratelli. Papa Francesco, davanti ad una piazza San Pietro bagnata dalla pioggia, rilegge il Vangelo di questa domenica, prima della preghiera dell’Angelus, e la parabola dei due figli riportata da Matteo , per sottolineare qual è la religiosità che Gesù vuole dai suoi discepoli. ( Ascolta il servizio con la voce del Papa ) La vera rel

Il Papa: dalla crisi si esce migliori ascoltando gli ultimi, questa è sussidiarietà

All’udienza generale, Francesco sottolinea che oggi si ascoltano più le multinazionali o le grandi compagnie farmaceutiche che i movimenti sociali o gli operatori sanitari. Invece, ripete, va rispettata "l’autonomia e la capacità di iniziativa di tutti", specialmente di famiglie, associazioni, piccole imprese. E chiede un applauso per "gli scartati". Tutti sono chiamati ad assumersi le proprie responsabilità “nei processi di guarigione della società”. È questa la via di uscita indicata all' udienza generale da Papa Francesco per uscire migliori da una situazione come quella attuale, che è “una crisi sanitaria e al tempo stesso sociale, politica ed economica”. Per partecipare “alla cura e alla rigenerazione dei popoli, è giusto che ognuno abbia le risorse adeguate”. "Spesso, però, molte persone non possono partecipare alla ricostruzione del bene comune perché sono emarginate, escluse o ignorate; certi gruppi sociali non riescono a contribuirvi perché soffoc

L'Anno di Giovanni Paolo II, l'importanza della confessione da Padre Pio

  La sua lettera sull'incontro con il grande confessore e il magistero sul sacramento della riconciliaizione. Anch’io ho avuto il privilegio nei miei anni giovani di approfittare di questa sua disponibilità di penitenza”. Il penitente è Giovanni Paolo II e il confessore Padre Pio. Non è certo un segreto che Giovanni Paolo II avesse una ammirazione particolare per Padre Pio. Il loro era stata un primo incontro speciale dal quale il giovane sacerdote polacco, era il 1948. Era uscito pensando che il frate fosse certo un santo, ma un po’ fuori di testa perché gli aveva predetto in qualche modo che sarebbe diventato Papa. Tra i testi autografi più interessanti del Pontificato c’è la lettera pubblicata nel libro “ il Papa e il frate ”, nella quale Giovanni Paolo II, tre anni prima della sua morte, il 5 aprile 2002, racconta l’incontro avvenuto con il giovane frate cappuccino. Una testimonianza autografa indirizzata ai frati cappuccini di San Giovanni Rotondo per il loro archivio, da no

Prendersi cura dei malati imparando ciò che significa amare

Andrea Tornielli sulla lettera "Samaritanus bonus" che ripropone i temi sul fine vita, ribadendo che la persona va curata e circondata di affetto fino all’ultimo. Inguaribile non è mai sinonimo di incurabile: è questa la chiave di lettura per comprendere la lettera della Congregazione per la Dottrina della fede Samaritanus bonus, che ha come tema la «cura delle persone nelle fasi critiche e terminali della vita». Il documento, di fronte a uno smarrimento della coscienza comune circa il valore della vita e a dibattiti pubblici a volte troppo condizionati da singoli casi alla ribalta delle cronache, ribadisce con chiarezza che «il valore inviolabile della vita è una verità basilare della legge morale naturale ed un fondamento essenziale dell’ordine giuridico». Dunque «non si può scegliere direttamente di attentare contro la vita di un essere umano, anche se questi lo richiede». Da questo punto di vista, l’architrave che sostiene Samaritanus bonus non contiene novità: il magiste

“L’eutanasia è un crimine contro la vita. Inguaribile non significa incurabile"

Samaritanus bonus”, la lettera della Congregazione per la Dottrina della fede approvata dal Papa, ribadisce la condanna verso ogni forma eutanasica e di suicidio assistito tenendo presenti i casi degli ultimi anni. Il sostegno alle famiglie e agli operatori sanitari. “Inguaribile non è mai sinonimo di incurabile”: chi è affetto da una malattia allo stadio terminale come chi nasce con una previsione limitata di sopravvivenza ha diritto ad essere accolto, curato, circondato di affetto. La Chiesa è contraria all’accanimento terapeutico, ma ribadisce come “insegnamento definitivo” che “l’eutanasia è un crimine contro la vita umana”. E che “qualsiasi cooperazione formale o materiale immediata ad un tale atto è un peccato grave” che nessuna autorità “può legittimamente” imporre o permettere. È quanto si legge in “Samaritanus bonus”, lettera della Congregazione per la Dottrina della fede “sulla cura delle persone nelle fasi critiche e terminali della vita”, approvata da Papa Francesco lo scor

Un’enciclica per fratelli e sorelle tutti

In alcuni Paesi si è discusso sul titolo del nuovo documento papale e su come tradurlo in senso inclusivo. Ma un’enciclica è di per sé un messaggio universale e Francesco vuole parlare davvero al cuore di ogni persona. Il testo sarà pubblicato il 4 ottobre, ha riferito oggi la Sala Stampa vaticana “Fratelli tutti” è il titolo che il Papa ha stabilito per la sua nuova enciclica dedicata, come si legge nel sottotitolo, alla “fraternità” e alla “amicizia sociale”. Il titolo originale in lingua italiana rimarrà tale - e dunque senza essere tradotto - in tutte le lingue in cui il documento sarà diffuso. Com’è noto, le prime parole della nuova “lettera circolare” (questo è il significato della parola “enciclica”) prendono spunto dal grande Santo di Assisi del quale Papa Francesco ha scelto il nome. In attesa di conoscere i contenuti di questo messaggio, che il Successore di Pietro intende rivolgere all’umanità intera e che firmerà il prossimo 3 ottobre sulla tomba del santo, negli ultimi gio