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Papa Francesco: in Romania la “ricchezza delle diversità”

All’udienza generale in piazza San Pietro chiede un minuto di preghiera per la ricorrenza sabato prossima dell’incontro di pace tra israeliani e palestinesi avvenuto in Vaticano cinque anni fa.
Papa Francesco ha raccontato ai fedeli presenti all’udienza generale in piazza San Pietro il suo recente viaggio in Romania (31 maggio – 2 giugno) sottolineando che le Chiese ortodossa e cattolica hanno «manifestato che l’unità non toglie le legittime diversità» e mettendo in evidenza, più in generale, la «ricchezza delle diversità» del Paese.

«Rendo grazie a Dio che ha permesso al Successore di Pietro di ritornare in quel Paese, vent’anni dopo la visita di San Giovanni Paolo II», ha detto Papa Francesco. «In sintesi, come annunciava il motto del Viaggio, ho esortato a “camminare insieme”. E la mia gioia è stata il poterlo fare non da lontano, o dall’alto, ma camminando io stesso in mezzo al popolo romeno, come pellegrino nella sua terra. I diversi incontri hanno evidenziato il valore e l’esigenza di camminare insieme sia tra cristiani, sul piano della fede e della carità, sia tra cittadini, sul piano dell’impegno civile».

In particolare, «come cristiani, abbiamo la grazia di vivere una stagione di relazioni fraterne tra le diverse Chiese», ha detto Jorge Mario Bergoglio. «Abbiamo manifestato che l’unità non toglie le legittime diversità. Possa lo Spirito Santo condurci a vivere sempre più come figli di Dio e fratelli tra di noi».

Il Papa ha ricordato, tra i diversi appuntamenti, le tre liturgie eucaristiche celebrate con la comunità cattolica, soffermandosi in particolare sulla messa con la beatificazione di sette vescovi martiri greco-cattolici, «testimoni della libertà e della misericordia che vengono dal Vangelo. Uno di questi nuovi beati – ha sottolineato – monsignor Iuliu Hossu, durante la prigionia scrisse: “Dio ci ha mandato in queste tenebre della sofferenza per dare il perdono e pregare per la conversione di tutti”. Pensando alle tremende torture a cui erano sottoposti, queste parole sono una testimonianza di misericordia».

Per il Papa, «particolarmente intenso e festoso è stato l’incontro con i giovani e le famiglie, tenutosi a Iasi, antica città e importante centro culturale, crocevia tra occidente e oriente. Un luogo – ha messo in evidenza il Pontefice – che invita ad aprire strade su cui camminare insieme, nella ricchezza delle diversità, in una libertà che non taglia le radici ma vi attinge in modo creativo».

Infine, l’incontro con la comunità Rom di Blaj: «In quella città i Rom sono molto numerosi, e per questo ho voluto salutarli e rinnovare l’appello contro ogni discriminazione e per il rispetto delle persone di qualsiasi etnia, lingua e religione», ha detto il Papa.

A conclusione della catechesi, il Papa ha ricordato che sabato prossimo, 8 giugno, ricorrerà il quinto anniversario dell’incontro, in Vaticano, dei presidenti di Israele Shimon Peres e di Palestina Mahmoud Abbas (Abu Mazen) con Francesco e il patriarca Bartolomeo di Costantinopoli: «Alle ore 13 – ha detto il Papa – siamo invitati a dedicare “un minuto per la pace”, di preghiera, per i credenti; di riflessione, per chi non crede: tutti insieme per un mondo più fraterno. Grazie all’Azione Cattolica internazionale che promuove questa iniziativa».

Ai pellegrini di lingua italiana il Papa ha ricordato che domenica prossima si celebra la solennità della Pentecoste: «Il Signore vi trovi tutti pronti ad accogliere l’abbondante effusione dello Spirito Santo. La grazia dei suoi doni – ha detto – infonda in voi nuova vitalità alla fede, rinvigorisca la speranza e dia forza operativa alla carità».

IACOPO SCARAMUZZI - CITTÀ DEL VATICANO

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