46 anni fa l’elezione di Papa Giovanni Paolo II, “Non so se potrei bene spiegarmi nella vostra… nostra lingua italiana. Se mi sbaglio, mi corigerete”.
Il 16 ottobre 1978 Karol Wojtila fu eletto papa Giovanni Paolo II.
Da allora il suo nome non fu più dimenticato. Fu il 264° vescovo di
Roma e papa della Chiesa Cattolica, e il sesto sovrano dello Stato del
Città del Vaticano. Proclamato beato il 1° maggio 2011, Santo il 27 Aprile 2014, viene
festeggiato il 22 ottobre, giorno del suo insediamento.
Papa Giovanni Paolo II viene ricordato
in particolar modo per la sua azione politica contro il comunismo e
viene considerato uno degli artefici del crollo del socialismo. Compì
104 viaggi durante il suo pontificato, sempre circondato da enormi bagni
di folla. Si oppose fermamente all’aborto e all’eutanasia, confermando
l’approccio tradizionale della Chiesa verso la sessualità umana.
Uomo molto sportivo, fu soprannominato
“l’atleta di Dio” e amò molto la montagna. Polacco di origini, allo
scoppio della seconda guerra mondiale fuggì insieme a suo padre e
dovette rifugiarsi dentro i “fossi” per nascondersi dalla Luftwaffe. Nel
1942 entrò nel seminario clandestino diretto dall’allora arcivescovo di
Cracovia.
Quel fatidico 16 ottobre del 1978, giorno dell’”Habemus Papam”, Karol Wojtila pronunciò una frase che intenerì il mondo: “Non so se potrei bene spiegarmi nella vostra… nostra lingua italiana. Se mi sbaglio, mi corigerete”.
È una delle prime frasi pronunciate da Giovanni Paolo II, quel 16 ottobre 1978, il giorno che segnò l inizio del suo lungo pontificato. Ma quella frase è anche l'emblema di una metodologia comunicativa nuova e inattesa, quella di un papa che "parla" anche con il corpo e con i gesti, che instaura un rapporto con la gente, che porta la Parola di Dio, di speranza e di pace in ogni angolo della terra.
È una delle prime frasi pronunciate da Giovanni Paolo II, quel 16 ottobre 1978, il giorno che segnò l inizio del suo lungo pontificato. Ma quella frase è anche l'emblema di una metodologia comunicativa nuova e inattesa, quella di un papa che "parla" anche con il corpo e con i gesti, che instaura un rapporto con la gente, che porta la Parola di Dio, di speranza e di pace in ogni angolo della terra.
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