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La nuova enciclica di Papa Francesco sull’amore umano e divino del Cuore di Gesù

“Dilexit nos” è la quarta lettera enciclica del pontefice dedicata al Sacro Cuore, simbolo dell’amore di Cristo.


Si intitola Dilexit nos la quarta lettera enciclica di Papa Francesco dedicata all’amore umano e divino del Cuore di Gesù Cristo. Come detto da mons. Bruno Forte alla conferenza stampa di presentazione, essa nasce dall’esperienza spirituale del pontefice, segnata dal dramma delle troppe sofferenze prodotte dalle guerre e dalle violenze che ci sono nel mondo e desiderosa di farsi vicina a chi soffre proponendo il messaggio dell’amore divino che viene a salvarci. Il cuore è il simbolo dell’amore di Gesù. In un’epoca dove si sta smarrendo il senso della propria esistenza, ne va recuperata l’importanza, perché il suo significato è tuttora valido.

Queste le prime parole del testo: «”Ci ha amati”, dice San Paolo riferendosi a Cristo (Rm 8,37), per farci scoprire che da questo amore nulla “potrà mai separarci” (Rm 8,39). Paolo lo affermava con certezza perché Cristo stesso aveva assicurato ai suoi discepoli: “Io ho amato voi” (Gv 15,9.12). Ci ha anche detto: “Vi ho chiamato amici” (Gv 15,15). Il suo cuore aperto ci precede e ci aspetta senza condizioni, senza pretendere alcun requisito previo per poterci amare e per offrirci la sua amicizia: Egli ci ha amati per primo (cfr 1 Gv 4,10). Grazie a Gesù “abbiamo conosciuto e creduto l’amore che Dio ha in noi” (1 Gv 4,16)». L’enciclica si divide poi in cinque sezioni: L’importanza del cuore; Gesti e parole d’amore; Questo è il cuore che ha tanto amato; L’amore che dà da bere; Amore per amore.

Inizia col definire il cuore, centro unificatore della persona, e sottolineando la sua rilevanza alla luce della fede. Adorando il Sacro Cuore di Gesù non contempliamo solo una parte di Cristo, ma l’intero Figlio di Dio fatto uomo da un Padre che non ci ama solo a parole, ma standoci vicino. Questa devozione ci aiuta a mettere al centro di tutto l’amore, allontanandoci dalla tendenza di dimenticarsi la tenerezza della fede. Per questo è importante continuare a riproporre la buona novella dell’amore del Signore, perché ricorda a tutti la fraternità che ci unisce davanti a Lui e l’amore che cambia la vita di chiunque voglia accoglierlo in sé. «Il Sacro Cuore è una sintesi del Vangelo», scrive il Papa, e il frutto più profondo della devozione a esso è di farci sentire amati da Gesù e resi capaci di amare in unione al suo cuore umano e divino.

Al termine della lettera, nella quale si citano più volte grandi voci nella storia della fede che hanno dato importanza al cuore, Francesco sottolinea il suo legame con le encicliche precedenti: «Ciò che questo documento esprime ci permette di scoprire che quanto è scritto nelle Encicliche sociali Laudato si’ e Fratelli tutti non è estraneo al nostro incontro con l’amore di Gesù Cristo, perché, abbeverandoci a questo amore, diventiamo capaci di tessere legami fraterni, di riconoscere la dignità di ogni essere umano e di prenderci cura insieme della nostra casa comune».


FONTE: RETESICOMORO

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