Il fenomeno dei santi incorrotti alimenta da secoli la devozione popolare. Tra fede, superstizione e scienza, i corpi di questi santi e beati incarnano una promessa di salvezza e vita eterna preziosa per tutti i cristiani
Quando parliamo di santi incorrotti ci riferiamo ad alcune figuri di santi e beati i cui corpi, a differenza della maggior parte degli esseri umani, non hanno subito i normali processi di decomposizione dopo la morte. Questo fenomeno è spesso interpretato come un miracolo, un segno della vicinanza a Dio e della purezza spirituale di chi lo sperimenta, sebbene la scienza abbia cercato e continui a cercare una spiegazione più razionale. Ma non tutti i corpi dei santi restano incorrotti; è un fenomeno raro che avviene solo in circostanze straordinarie. La corruttibilità della carne, il decadimento dei corpi, appartengono alla natura umana da sempre. Nell’istante stesso in cui la vita abbandona il corpo, esso comincia a mutare, e quel mutamento allontana i vivi, rendendo alieno ciò che prima era caro e amato. Questo ha portato ogni civiltà del passato ad adottare rituali e modalità per affrontare la morte fisica, creando il necessario distacco tra chi se ne era andato e chi era rimasto, a volte distruggendo il corpo, a volte tentando di preservarlo in una solo apparente immortalità.
Anche il Cristianesimo ha fatto i conti con questa problematica, divenuta il cuore stesso del concetto di Resurrezione. Infatti nel Catechismo della Chiesa cattolica leggiamo che la morte, intesa come distacco dell’anima dal corpo corruttibile, è il primo, inevitabile passo verso la Resurrezione. Il corpo dell’uomo cade nella corruzione, mentre la sua anima va incontro a Dio. Tuttavia è solo una fase passeggera, perché, alla fine dei tempi, l’anima potrà essere riunita al suo corpo glorificato. È proprio questo il destino che aspetta chi ha fede e affida la propria vita (e la propria morte) a Dio: Dio nella sua onnipotenza restituirà definitivamente la vita incorruttibile ai nostri corpi riunendoli alle nostre anime, in forza della risurrezione di Gesù.
Non dobbiamo tuttavia intendere la Resurrezione come un ritorno alla vita terrena. Il ‘corpo’ in cui risorgeremo non sarà quello che ci riveste adesso, ma un corpo spirituale, un corpo glorificato. Nella Lettera di San Paolo ai Corinzi leggiamo: «Ma qualcuno dirà: “Come risuscitano i morti? Con quale corpo verranno?”. Stolto! Ciò che tu semini non prende vita, se prima non muore, e quello che semini non è il corpo che nascerà, ma un semplice chicco […]. Si semina corruttibile e risorge incorruttibile. […] È necessario infatti che questo corpo corruttibile si vesta di incorruttibilità e questo corpo mortale si vesta di immortalità» (1 Cor 15,35-37.42.52-53).
Tornando ai santi incorrotti, perché alcuni corpi restano intatti anche dopo la morte? L’incorruttibilità è un fenomeno raro, grazie al quale il corpo non viene toccato dal decadimento, non mostra insomma segni di decomposizione, anche molti anni dopo la morte. Esso può restare completamente incorrotto, o parzialmente incorrotto.
Dal punto di vista scientifico, ci sono alcune condizioni naturali che possono contribuire alla preservazione di un corpo dopo la morte. In ambienti particolarmente secchi o freddi, per esempio, la decomposizione rallenta, impedendo la crescita dei batteri responsabili della decomposizione. Anche un ambiente privo di ossigeno, come alcuni tipi di terreni o tombe ben sigillate, può ritardare i processi di decomposizione. Ancora, alcuni corpi sono preservati naturalmente o tramite tecniche di imbalsamazione che limitano il deterioramento.
Nella tradizione cattolica, l’incorruttibilità dei corpi di alcuni santi è vista come un segno della santità e della grazia divina. Si ritiene che Dio preservi questi corpi come simbolo della purezza dell’anima e della vicinanza a Lui. I fedeli vedono in questi corpi un miracolo e una prova della loro intercessione spirituale e della loro unione con Dio.
Santa Cecilia, vergine e santa cristiana, protettrice della musica e dei musicisti, fu martirizzata nel III secolo d.C. Il suo culto è antichissimo, e la sua memoria veniva celebrata già nell’anno 545 d.C., tanto che nel 821 d.C. a Roma venne eretta, nel punto in cui un tempo si dice sorgesse la sua casa, la Chiesa di Santa Cecilia in Trastevere. Qui vennero traslati i suoi resti. Ebbene, durante i lavori di restauro alla fine del 1500, il sarcofago della santa venne aperto, e il suo corpo ritrovato incorrotto e avvolto dal profumo di gigli e rose.
Scrive un anonimo dell’epoca: “… [la cassa] fu aperta per fianco, stando così l’apertura, et trovato il bellissimo corpo di S. Cecilia, ch’ancor lui sta in sul fianco destro con le ginocchia alquanto piegate, vestita con una sottanella di panno d’oro purissimo, con li piedi nudi, le mani gionte, la testa infasciata con un vello sottilissimo d’oro, di maniera che trasparisce il volto tutto, et li capelli, stando ogni cosa intera et morbida (c)ome se fusse morta hoggi ; verso la gola, su la veste, et vello et giù per il petto, vi è gran quantità di sangue preso, per rispetto delle tre ferite che ha sul collo, che in gran copia dovettero mandar fura sangue dopo che fu morta […]”
Quello di Santa Cecilia è solo un esempio, particolarmente emblematico perché, tra la sua morte e la riesumazione, sono trascorsi più di mille anni! Ma sono molti i casi di corpi incorrotti di santi e beati scoperti nella storia, riesumati ed esposti alla venerazione pubblica nelle chiese di tutto il mondo. Un altro esempio famoso è il corpo di Santa Bernadette Soubirous, la veggente di Lourdes, il cui corpo quasi incorrotto riposa in una teca di vetro nella cappella del convento di Saint Gildard a Nevers, esposto dal 3 agosto 1925. La giovane sembra dormire, nella cappella immersa in una perpetua penombra, le mani giunte in preghiera, le dita intrecciate a un Rosario, il capo reclinato da un lato, nella dolcezza del sonno. Il suo corpo è così dal giorno della sua morte, un fenomeno inspiegabile, per la scienza. Il corpo, ora ricoperto da un leggero strato di cera, per proteggerlo dall’esposizione all’aria, appare come pietrificato, nonostante le tre esumazioni e gli studi condotti da medici forensi e autorità secolari ed ecclesiastiche nel 1909, 1919 e 1925.
Ecco alcuni stralci delle dichiarazioni rilasciate dai medici dopo le tre riesumazioni:
(1909)
“La testa era inclinata a sinistra. Il viso era bianco opaco. La pelle era attaccata ai muscoli e i muscoli aderivano alle ossa. Le cavità degli occhi erano coperte dalle palpebre. (…) Il naso era dilatato e rimpicciolito. La bocca era leggermente aperta e si poteva vedere che i denti erano ancora in posizione. Le mani, incrociate sul petto, erano perfettamente conservate, come le unghie. Le mani ancora sostenevano un rosario. Si notavano vene sulle braccia. Come le mani, i piedi erano avvizziti e le unghie erano ancora intatte (…). Quando l’abito è stato rimosso e il velo sollevato dalla testa, si poteva vedere tutto il corpo, rigida e tesa in ogni arto. Si è constatato che i capelli, tagliati corti, aderivano. Le orecchie erano in uno stato di perfetta conservazione (…)”
(1919)
“Dopo l’esame, trovo che il corpo della Venerabile Bernadette sia intatto, scheletro completo, muscoli indeboliti ma ben conservati; solo la pelle era raggrinzita per via dell’umidità della bara (…).
Il corpo non ha mostrato segni di putrefazione né di decomposizione, come ci si aspetterebbe naturalmente quarant’anni dopo il funerale.”
(1923)
“Durante questa esumazione, mi hanno colpito le eccellenti condizioni di conservazione dello scheletro, i tessuti fibrosi, i muscoli flessibili e forti, i tendini e la pelle, quarantasei anni dopo la morte.
Dopo tanto tempo, ogni corpo morto si decompone, imputridisce e si calcifica. Quando stavo tagliando il corpo, però, mi sono reso conto che aveva una consistenza quasi normale e tenera.
A quel punto, ho detto a tutti i presenti che non consideravo naturale quel fenomeno”.
Il ritrovamento del corpo intatto di Bernadette resta un fenomeno inspiegabile per la comunità scientifica, ma per chi ha fede è inevitabile pensare al favore accordato dalla Madonna a questa giovane donna, protagonista di alcune delle apparizioni mariane più famose di tutti i tempi.
I santi incorrotti diventano inevitabilmente oggetto di venerazione da parte dei fedeli, in quanto testimonianza dell’amore speciale riservato da Dio o dalla Vergine a quegli uomini e quelle donne particolarmente meritevoli. Allo stesso modo le reliquie dei santi sono oggetti sacri venerati nella tradizione cattolica, parti del corpo come ossa, capelli o frammenti di pelle che vengono custodite e onorate. Questi resti sono considerati canali di grazia divina e segni tangibili della presenza di Dio tra i fedeli.
Anche il corpo di Padre Pio da Pietrelcina, una delle figure più emblematiche della storia del Cristianesimo moderno, canonizzato nel 2002, è un caso interessante di incorruttibilità, benché il suo stato di conservazione non sia perfetto come quello di altri santi. Nel caso di San Pio la comunità scientifica affronta da anni anche la questione dei misteriosi effluvi che circondavano la sua figura, che lo seguivano come una scia, restando a lungo negli ambienti da lui attraversati, ma soprattutto quella degli inspiegabili fenomeni olfattivi che, anche molto tempo dopo la sua morte, hanno continuato e continuano a verificarsi.
Il corpo di Padre Pio da Pietrelcina è considerato parzialmente incorrotto, e suscita da sempre grande interesse tra i fedeli e gli studiosi. Dopo la sua morte nel 1968, il corpo del santo è stato riesumato nel 2008, rivelando uno stato di conservazione che, sebbene non perfetto, ha sorpreso molti. Alcune parti del corpo, come le mani e il viso, mostravano segni di deterioramento, ma nel complesso, il corpo era rimasto meglio conservato rispetto a quanto ci si aspettasse dopo 40 anni. Questo fenomeno viene interpretato da molti come un segno della sua santità e della vicinanza a Dio.
Un altro caso recente è quello del beato Carlo Acutis, il santo millennial che ha dedicato la sua breve vita a Gesù e all’aiuto per i più poveri e bisognosi, morto nel 2006 e beatificato nel 2020. Sebbene il suo corpo non sia completamente incorrotto, è stato ritrovato in uno stato di conservazione migliore del previsto, suscitando ammirazione tra i fedeli e riaccendendo il dibattito sul significato della incorruttibilità.
Questi esempi di santi incorrotti continuano a rafforzare la fede dei credenti, che vedono in tali fenomeni segni della presenza divina. Difficile pronunciarsi riguardo a un fenomeno che, se da una parte ha alimentato nei secoli la devozione popolare, dall’altro viene spesso usato dai detrattori della chiesa, con l’intento di ‘smascherare’ presunti trucchi. Perché è vero che il volto che vediamo esposto a San Giovanni Rotondo non è quello vero di Padre Pio, ma una maschera di silicone che contiene ciò che del volto del santo rimane. Ma non è questo il punto. I fedeli vedono in questi corpi un segno tangibile della santità e del potere divino, di una grazia speciale riservata a uomini e donne meritevoli, che trascende la morte e alimenta la promessa di Resurrezione per tutti.
FONTE: HOLYBLOG
Commenti
Posta un commento