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Perché ottobre è il mese del Rosario?

Ancora oggi ottobre è, per tutti i credenti, il mese del Rosario «singolare preghiera contemplativa con la quale, guidati dalla celeste Madre del Signore, fissiamo lo sguardo sul volto del Redentore, per essere conformati al suo mistero di gioia, di luce, di dolore e di gloria» (Benedetto XVI). Il Rosario, infatti, si nutre della Sacra Scrittura e gravita intorno al mistero di Cristo.


Ma perché ottobre è il mese del Rosario? Qual è l’origine di questa potente preghiera? Come si recita?

La devozione del mese di ottobre dedicato al Rosario
Le ragioni di questa devozione sono legate a vicende storiche. La volontà di estendere la celebrazione della preghiera del Rosario a un mese intero nasce soprattutto dalla grande affermazione che la stessa ebbe dopo la battaglia di Lepanto (7 ottobre 1571) ottenuta, secondo san Pio V, per l’intercessione della Madonna invocata con il Rosario. Secondo la tradizione il Papa diede l’ordine di suonare le campane in segno di vittoria, prima ancora che l’esito della battaglia giungesse a Roma. In seguito a ciò Pio V introdusse nel Calendario liturgico la festa di Nostra Signora della Vittoria. Il suo successore, papa Gregorio XIII, la modificò in Nostra Signora del Rosario.
Il culto della Madonna del Rosario si diffuse ancora di più con le apparizioni di Lourdes del 1858. Fu in occasione di queste apparizioni che la Madonna raccomandò la pratica di questa devozione.
Anche se meno conosciuta è importante ricordare anche la battaglia del 31 luglio 1646 della flotta cattolica delle Filippine contro gli olandesi, anche in questo caso la vittoria, che garantì alle Filippine la libertà civile e religiosa, è attribuita alla speciale protezione della Madre di Dio invocata con il santo Rosario.
Inoltre, la devozione del mese di ottobre in onore della Beata Vergine Maria del Rosario è dovuta anche allo zelo del frate domenicano spagnolo padre Giuseppe Moran (+ 1884). Egli chiese ai vescovi spagnoli di istituire tale devozione nelle chiese cattedrali e nelle parrocchie affinché il Rosario diventasse un potente mezzo di evangelizzazione mediante la meditazione dei principali misteri della vita di Cristo.
Dopo la Spagna, tale devozione si diffuse anche in Francia e in Italia, tanto che Leone XIII la raccomandò nel 1883 alla Chiesa universale.

Quale origine ha il Rosario?
La parola “rosario” deriva da un’usanza medioevale che consisteva nel mettere una corona di rose sulle statue della Vergine; queste rose erano simbolo delle preghiere “belle” e “profumate” rivolte a Maria.
Così nacque l’idea di utilizzare una collana di grani (la corona) per guidare la meditazione. Nel XIII secolo, i monaci cistercensi elaborarono, a partire da questa collana, una nuova preghiera che chiamarono Rosario, dato che la comparavano a una corona di rose mistiche offerte alla Vergine. Questa devozione fu resa popolare da San Domenico. Nel 1214, mentre stava pregando per avere un aiuto divino contro la dilagante eresia, la Madonna in persona gli apparve, consegnandogli un poderoso strumento di preghiera, il Rosario, come mezzo per la conversione dei non credenti e dei peccatori.


Qual è la struttura del Rosario?
Il Rosario è composto di venti “misteri” (eventi, momenti significativi) della vita di Gesù e di Maria, divisi dopo la Lettera Apostolica di Giovanni Paolo II Rosarium Virginis Mariae, in quattro corone o misteri.


MISTERI GAUDIOSI (o della GIOIA) – da recitare il lunedì e il sabato
1‐ L’annunciazione dell’Angelo a Maria Vergine.
2‐ La visita di Maria Vergine a Santa Elisabetta.
3‐ La nascita di Gesù a Betlemme.
4‐ La presentazione di Gesù al tempio
5‐ Il ritrovamento di Gesù nel tempio.


2. MISTERI LUMINOSI (o della LUCE) – da recitare il giovedì
1‐ Il battesimo di Gesù nel Giordano.
2‐ Il primo segno di Gesù alle nozze di Cana
3‐ L’annuncio del Regno di Dio.
4‐ La trasfigurazione di Gesù sul monte Tabor.
5‐ L’istituzione dell’Eucaristia.



3. MISTERI DOLOROSI (o del DOLORE) – da recitare il martedì e venerdì
1‐ L’agonia di Gesù nell’orto degli Olivi.
2‐ La flagellazione di Gesù alla colonna.
3‐ L’incoronazione di spine.
4‐ Il percorso di Gesù verso il Calvario carico della croce.
5‐ La crocifissione e morte di Gesù.


4. MISTERI GLORIOSI (o della GLORIA) – da recitare il mercoledì e la domenica :
1‐ La risurrezione di Gesù.
2‐ L’ascensione di Gesù al cielo.
3‐ La discesa dello Spirito Santo su Maria e gli apostoli.
4‐ L’assunzione di Maria Vergine in cielo.
5‐ L’incoronazione di Maria Vergine Regina del cielo e della terra.

Come si recita il Rosario?
• Fai il segno della croce.
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
• Invoca lo Spirito Santo.
• Prendi in mano la corona del Rosario e prega nel seguente modo:



A – Credo

B – Padre nostro

C – Ave Maria per la fede
Ave Maria per la speranza
Ave Maria per la carità

D – Gloria al Padre

E – Enunciazione del mistero
Padre nostro

F – Ave Maria
Al termine della decima Ave Maria: O Gesù, perdona le nostre colpe, preservaci dal fuoco dell’Inferno, porta in cielo tutte le anime, specialmente le più bisognose della tua misericordia.

G – Enunciazione del mistero
Padre nostro

• Al termine del Rosario si recitano le Litanie Lauretane o altre preghiere.

Conclusione
Recitando il Rosario contempliamo i misteri di Cristo e invochiamo la sua intercessione per le necessità della Chiesa e del mondo; guardiamo a Maria come stella luminosa per il nostro cammino, come modello di virtù a cui ispirarsi per vivere in pienezza la nostra vita.
In questo mese di ottobre viviamo almeno mezz’ora della nostra giornata in comunione con la nostra Madre, recitiamo il Rosario da soli, in famiglia e nelle parrocchie. Recitiamo il Rosario con il cuore, come hanno fatto tutti i santi, e ne sentiremo i benefici effetti. Recitiamo il Rosario per la pace in tutte le terre ferite dalla guerra.

FONTE: SHALOM BLOG

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