Il 16 ottobre 1978 il mondo intero accolse con stupore e gioia l’annuncio: Habemus Papam! Il nuovo Pontefice era Karol Wojtyła, il primo Papa non italiano dopo oltre quattro secoli. Da quel giorno il suo nome, Giovanni Paolo II, sarebbe rimasto inciso nella storia e nella memoria collettiva di milioni di persone.
Fu il 264° vescovo di Roma e il sesto sovrano dello Stato della Città del Vaticano. Nel corso degli anni, la sua testimonianza di fede, umanità e coraggio lo rese una figura amatissima, capace di unire popoli e generazioni. Proclamato Beato nel 2011 e Santo nel 2014, viene festeggiato ogni anno il 22 ottobre, giorno del suo insediamento al soglio pontificio.
Un uomo che cambiò la storia
Giovanni Paolo II non fu solo un Papa, ma anche un protagonista del suo tempo. Con il suo instancabile impegno per la libertà dei popoli, contribuì al crollo del comunismo in Europa e alla rinascita dei diritti umani nel mondo. Viaggiò in oltre 100 Paesi, portando ovunque un messaggio di speranza, dialogo e pace.
La sua voce si alzò con forza contro l’aborto e l’eutanasia, riaffermando il valore inviolabile della vita umana. Allo stesso tempo, seppe parlare ai giovani e alle famiglie con un linguaggio semplice, diretto e pieno di fiducia, invitando tutti a non avere paura di testimoniare la fede.
Il “Papa sportivo” e l’uomo delle montagne
Karol Wojtyła era un uomo di grande energia, amante dello sport e della natura. Per questo fu spesso definito “l’atleta di Dio”. La montagna era per lui un luogo d’incontro con il silenzio e con Dio, un rifugio spirituale che lo accompagnò fin da giovane.
Nato in Polonia, visse la tragedia della Seconda guerra mondiale, durante la quale fu costretto a nascondersi per sfuggire alla persecuzione nazista. Nel 1942 entrò nel seminario clandestino di Cracovia, segnando l’inizio del suo cammino sacerdotale in tempi di grande sofferenza.
“Se mi sbaglio, mi correggerete”
Il 16 ottobre 1978, affacciandosi per la prima volta alla loggia di San Pietro, Giovanni Paolo II pronunciò parole semplici ma indimenticabili:
“Non so se potrei bene spiegarmi nella vostra… nostra lingua italiana. Se mi sbaglio, mi correggerete.”
Questa frase, spontanea e sincera, divenne il simbolo del suo modo di essere: un Papa vicino alla gente, capace di sorridere, di emozionarsi e di comunicare con gesti e parole che arrivavano al cuore.
Un’eredità che continua
A più di quarant’anni dalla sua elezione, Giovanni Paolo II continua a ispirare credenti e non credenti con la forza del suo esempio. Il suo pontificato è stato un inno alla vita, alla fede e alla speranza, un invito costante ad aprire le porte a Cristo e a costruire un mondo più giusto e fraterno.
Come amava ripetere:
“Non abbiate paura! Aprite, anzi spalancate le porte a Cristo.”

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