La testimonianza di Giovanni Paolo II - aperta a tutti, è valida oggi come lo era in passato - ha dichiarato il direttore del programma dei media vaticani, Andrea Tornielli
Il 27 ottobre 1986, la storia moderna è stata in un momento drammatico. La prospettiva della guerra nucleare sembrava reale. Giovanni Paolo II ha coraggiosamente convocato rappresentanti di varie religioni del mondo ad Assisi, indipendentemente dalla resistenza che è apparsa contro questo evento anche all'interno della Chiesa.
"Riunire così tanti leader di diverse religioni qui per pregare", ha detto, "è di per sé un invito per il mondo di oggi a rendersi conto che esiste un'altra dimensione per la pace e un modo diverso di promuoverla, un modo che non è il risultato di negoziati, compromessi. controversie politiche o economiche. Piuttosto, è il risultato di una preghiera che, nonostante la diversità delle religioni, esprime una relazione con il potere supremo che supera le nostre capacità umane ". "Ci siamo riuniti qui" - ha aggiunto Papa Giovanni Paolo II - "perché siamo sicuri che vi sia una necessità di preghiera intensa e umile, di fiducia nella preghiera, finché il mondo non diventerà finalmente un luogo di pace vera e duratura".
Il 18 maggio, celebriamo il centenario della nascita di questo grande Papa, che venne da dietro la "cortina di ferro" e durante il suo lungo ministero petrino guidò la Chiesa nel nuovo millennio.
Vide la caduta del muro di Berlino, che divise l'Europa in due; credeva in una nuova era di pace. Un papa che nella sua vecchiaia, quando era malato, dovette affrontare nuove guerre e terrorismo destabilizzante e spietato, che usa il nome di Dio per seminare morte e distruzione. Per contrastare questo, nel gennaio 2002 ha invitato di nuovo leader religiosi di tutto il mondo ad Assisi. Non ha mai ceduto all'ideologia dello scontro di civiltà, ma si è concentrato interamente sull'incontro tra nazioni, culture e religioni.
Per un mondo pieno di ansie, fu un testimone di fede, solido come una roccia, un asceta e un grande mistico. Ha parlato con tutti e ha sempre colto l'occasione per evitare conflitti - in questo modo ha promosso un cambiamento pacifico e ha promosso la pace e la giustizia. Ha viaggiato in tutto il mondo per raggiungere tutte le nazioni con il messaggio evangelico. Ha combattuto in difesa della dignità di ogni vita umana. Ha fatto una visita storica alla sinagoga romana. Fu anche il primo papa nella storia ad attraversare la moschea. Ha sempre seguito i percorsi indicati dal Concilio Vaticano II. A tal punto ha coraggiosamente cercato percorsi nuovi e inesplorati che, vista l'unità dei cristiani, era propenso a discutere nuove forme di esercizio del ministero di Pietro. La sua testimonianza è valida oggi come in passato.
vaticannews / Città del Vaticano (KAI)
FONTE: NIEDZIELA.PL
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