Si celebra il 22 aprile l'Earth Day, la più grande manifestazione ambientale del pianeta, giunta quest'anno alla sua 50a edizione.
Il 29 gennaio del 1969, al largo di Santa Barbara, in California, esplose una piattaforma petrolifera. L'esplosione provocò la perdita di un milione di litri di petrolio in mare e un disastro ambientale senza precedenti. Tanto forte fu il danno quanto immediata la reazione e le proteste, anche a livello istituzionale. Fondamentali le parole del senatore Nelson: «Tutte le persone hanno il diritto a un ambiente sano, equilibrato, sostenibile». Un principio che portò, il 22 aprile del 1970, a un'oceanica manifestazione in difesa dell'ambiente, a cui parteciparono 20 milioni di cittadini statunitensi. Da allora, ogni anno, il 22 aprile si celebra l'Earth Day.
Oggi più che mai il tema ambientale è diventato globale: ne è una prova la nascita della cosiddetta "green generation", rappresentata mediaticamente dalla giovane e appassionata voce di Greta Thunberg. Un tema globale e che si traduce nello stretto nesso tra essere umano e ambiente, così come più volte sottolineato da papa Francesco. «Prendersi cura dell'ambiente significa avere un atteggiamento di ecologia umana. Non possiamo dire, cioè, che la persona sta qui e il creato, l'ambiente stanno lì. L'ecologia è totale, è umana. E questo è quello che ho voluto esprimere nell'enciclica Laudato si': che non si può separare l'uomo dal resto; c'è una relazione che incide in maniera reciproca, sia dell'ambiente sulla persona, sia della persona nel modo in cui tratta l'ambiente» (Discorso di Papa Francesco in occasione del Workshop Modern Slavery and Climate Change: the Commitment of the Cities, luglio 2015).
Tema di questa 50a Giornata della Terra è Climate Action, azione per il clima: nella consapevolezza che il cambiamento climatico rappresenta una sfida epocale per il futuro dell'umanità.
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