Passa ai contenuti principali

39 anni fa l'attentato a Giovanni Paolo II.

Il 13 maggio 1981 tutto il mondo si ferma. Papa Giovanni Paolo II è stato vittima di un attentato in piazza San Pietro. Nessuno sa se è morente o se sopravvivrà, né chi gli ha sparato e perché. Il resto è storia di quel drammatico momento per la storia della Chiesa e dell’umanità.























Piazza San Pietro, attentato al Papa



È giorno di udienza papale. Giovanni Paolo II dalla sua papamobile saluta i pellegrini polacchi, americani e spagnoli: «Quel giorno, la jeep stava compiendo il secondo giro di piazza San Pietro, verso il colonnato di destra, quello che termina con il Portone di bronzo. Il Santo Padre si sporse dalla macchina verso una bambina bionda che gli stavano tendendo: si chiamava Sara, aveva appena due anni… Lui la prese in braccio, la sollevò in aria, come per farla vedere a tutti, poi la baciò e sorridendo la restituì ai genitori. Erano (...) le 17.19. Le udienze generali del mercoledì, con la bella stagione, si tenevano all’ aperto, di pomeriggio… Sentii il primo sparo e, nello stesso istante, vidi centinaia di colombi levarsi improvvisamente e volare via come spaventati. Poi, subito dopo, il secondo colpo. E nel momento in cui lo sentivo, il Santo Padre prese ad afflosciarsi su un fianco, addosso a me». [Stanislao Dziwisz, Una vita con Karol, Rizzoli] Addome devastato, intestino perforato, indice della mano sinistra spezzato.




Ha sparato Ali Agca, “lupo grigio” turco

Ali Agca, 23 anni, turco, musulmano, militante dei Lupi Grigi (gruppo di estrema destra) spara al Papa tre colpi (due vanno a segno il terzo colpisce Anne Odre una turista americana, anche lei verrà ospitalizzata e operata) con una Browning calibro 9. Nel trambusto più totale, una suora lo urta poco dopo e gli fa cadere la pistola. Il giovane turco inizia a correre verso il colonnato del Bernini, appresso a lui un carabiniere di venti anni (in servizio da soli venti giorni). Bloccato, con una pistola alle costole inizia a balbettare: «Niente. Io non sapere niente. Io non fare niente». Dopo poco lo hanno portato al posto di polizia al borgo: «Tra i documenti che gli sono stati trovati addosso, c’erano delle piantine della zona e tre ipotesi di attentato: colpire il pontefice da una finestra con una carabina, sparargli da una palazzina vicina, aggredirlo tra la folla e poi far esplodere tre bombe fumogene per scatenare il panico. Scelse questa ultima soluzione. Ma una suora gli bloccò la fuga». [Marco Ansaldo, Rep. 14/6/2000]


Sei ore di operazione

Il Papa viene ricoverato poco prima delle 18 al Policlinico Gemelli. È arrivato con un’ambulanza della Città del Vaticano (la sirena però non funziona). Un pulmino Fiat 238 E bianco. Durante la corsa in ospedale il papa non ha fatto altro che pregare in polacco. Alle 19 i medici annunciano che nessun organo vitale è stato lesionato. Tuttavia il Papa resta sei ore sotto i ferri.





Commenti

Post popolari in questo blog

Il significato del logo del Giubileo 2025: Pellegrini di speranza

  È stato presentato il logo del Giubileo 2025, scelto tra quasi trecento proposte. Un simbolo di speranza e fraternità che ci guiderà nel pellegrinaggio di fede dell’Anno Santo. Mentre fervono i preparativi per l’ Anno Santo 2025 , del quale è stato reso pubblico il ricchissimo calendario ed è stato eseguito per la prima volta l’inno, inizia a diffondersi anche il logo del Giubileo. Si tratta di un’immagine ricca di simbolismo, che rappresenta i temi centrali dell’Anno Santo: la speranza, la misericordia e la fraternità. Il logo è stato presentato il 28 giugno scorso nel corso della conferenza stampa che si è tenuta nella Sala Regia del Palazzo Apostolico a Città del Vaticano, alla presenza di monsignor Rino Fisichella, pro-prefetto del Dicastero per l’evangelizzazione, ed è stato accolto con favore da vescovi, sacerdoti e laici. In effetti si tratta di un’immagine semplice e universale, che può essere compresa da persone di tutte le culture e religioni, e racchiude un invito a tu...

La nostra reliquia "ex sanguine" di San Giovanni Paolo II in pellegrinaggio a Turi

In pellegrinaggio a Turi la reliquia di San Giovanni Paolo II „ La reliquia 'Ex Sanguine' donata dall'Arcivescovo Metropolita di Cracovia all’Associazione Giovanni Paolo II e Parrocchia Santi Medici di Polignano sarà portata a Turi il prossimo 18 settembre. Turi si prepara ad accogliere la reliquia di San Giovanni Paolo II, che arriverà nella cittadina, presso la parrocchia di Maria SS. Ausiliatrice, il prossimo 18 settembre. Giovanni Paolo II ha lasciato un segno indelebile in ciascuno di noi e la presenza delle sue reliquie “è motivo di grande gioia e di rendimento di grazie; la sua santità dona speranza e ci spinge a rispondere con sempre maggiore fedeltà alla nostra vocazione cristiana”. Tale presenza offrirà l’occasione per riflettere sul ruolo che ogni cristiano deve avere per essere autentico testimone di fede con coerenza e senza paura, così come lo fu Giovanni Paolo II. Si tratta di una reliquia “Ex Sanguine“ (di sangue) del Santo Giovanni Paol...

MA COSA C'ENTRIAMO NOI CON HALLOWEEN?

Negli ultimi anni si sta diffondendo in Italia l'assurda pretesa di festeggiare la festa di Halloween, scimmiottando in tutto e per tutto gli americani. Ma è una ricorrenza che non ha niente a che vedere con la nostra cultura e la nostra religione... «Treat or trick?», ovvero «Dolcetto o scherzetto?»... grandi consumatori di fiction americana abbiamo sempre guardato con curiosità e fascinazione un po' provinciale questa modo di festeggiare il 31 ottobre Halloween, la vigilia di Ognissanti (in inglese All Hallow’ Eve) tipica dei paesi anglosassoni. Gruppi di bambini riuniti a guardare film dell'orrore e poi travestiti in giro per le strade a bussare alle porte del vicinato a chiedere dolciumi e caramelle per evitare una simpatica rappresaglia: sono realtà che fanno parte del nostro immaginario riguardante gli Usa, un po' come il surf, l'hamburger, i grattacieli. Immagini che improvvisamente e subdolamente qualche anno fa hanno cominciato ad apparire anche in ...