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Santa Gemma e la sua lotta contro il diavolo

La luce, si sa, combatte e sconfigge le tenebre e i santi sono esseri umani che brillano della luce di Dio. È per questo che il diavolo non li lascia in pace: più forte è la luce e più rabbiosa è la tenebra, perché Satana, l’angelo ribelle, vorrebbe spegnere quella luce che è riflesso di Dio e che testimonia il suo amore.





Il diavolo e i santi
È per questo che nella vita dei santi troviamo spesso episodi che testimoniano la loro lotta contro Satana; molti di loro hanno dovuto fronteggiare la rabbia di Satana: per richiamare soltanto qualche nome, sant’Antonio di Padova secondo la tradizione, disturbato dalla presenza del maligno durante la preghiera, lo scaccia tracciando un segno di croce che rimane inciso sul marmo del pavimento. Il Santo apostrofa Satana come «cane rabbioso», spargitore di sangue innocente.


In tempi più recenti, san Pio da Pietrelcina deve lottare duramente contro il diavolo. È molto forte il racconto che fa di un incontro avuto con Satana nel corso di una confessione: «Una mattina mentre stavo confessando gli uomini mi si presenta un signore alto, snello, vestito con una certa raffinatezza e dai modi garbati, gentili. Inginocchiatosi questo sconosciuto incomincia a palesare i suoi peccati che erano di ogni genere contro Dio, contro il prossimo, contro la morale: tutti aberranti.

Mi colpì una cosa. Per tutte le accuse, anche dopo la mia riprensione, fatta adducendo come prova la parola di Dio, il magistero della Chiesa, la morale dei santi, questo enigmatico penitente controbatteva le mie parole giustificando, con estrema abilità e con ricercatissimo garbo, ogni genere di peccato, svuotandolo di qualsiasi malizia e cercando allo stesso tempo di rendere normali, naturali, umanamente indifferenti tutti gli atti peccaminosi. […] Tra me e me, domandandomi, dicevo: “Chi è costui? Da che mondo viene? Chi sarà mai?”. E cercavo di fissarlo bene in volto per leggere eventualmente qualcosa tra le pieghe del suo viso; e allo stesso tempo aguzzavo le orecchie a ogni sua parola in modo che nessuna di esse mi sfuggisse per soppesarle in tutta la loro portata. A un certo momento, per una luce interiore vivida e fulgida, percepii chiaramente chi era colui che mi stava dinanzi. E con tono deciso e imperioso gli dissi: “Di’ viva Gesù, viva Maria”. Appena pronunziati questi soavissimi e potentissimi nomi, Satana sparisce all’istante in un guizzo di fuoco, lasciando dietro a sé un insopportabile irrespirabile fetore».

Santa Gemma e la sua lotta a viso aperto contro Chiappino
Particolarmente dura fu la lotta che dovette sostenere santa Gemma, una ragazza di Lucca, innamorata di Gesù, contro il diavolo che, in modo derisorio, beffardo e spregiativo, lei chiamava Chiappino.
La vita di Gemma è piena di sofferenza, ma al tempo stesso è piena di luce, perché lei ha saputo vivere unita a Cristo. Nata il 12 marzo 1878 in provincia di Lucca, rimane presto orfana di madre e vive poi una serie di lutti fino a rimanere sola e sul lastrico. La sua esistenza è inoltre segnata dalla malattia che la costringe a letto semiparalizzata. È in questo periodo che legge la biografia di san Gabriele dell’Addolorata, il Santo del sorriso, dalla quale rimane molto colpita. Invoca allora santa Maria Margherita Alacoque e dopo una novena, guarisce.


La giovane Gemma sente il desiderio di consacrarsi al Signore, ma a causa della sua salute non può condurre la vita claustrale. Tuttavia, si immerge nella contemplazione di Gesù Crocifisso. L’8 giugno 1899, riceve le stimmate. Forte espressione della sua vita mistica sono anche i colloqui con Gesù, Maria, l’angelo custode e san Gabriele dell’Addolorata, attestati nei suoi scritti: Diario e Autobiografia.

Il diavolo cerca di fiaccare Gemma in ogni modo e di spegnere la sua luce: si manifesta a lei in più forme, cerca di ingannarla, di toglierle la pace interiore e arriva addirittura a tentare di bruciare i suoi scritti. La lotta che Gemma conduce è una lotta a viso aperto, senza paura, perché Gemma sa che in realtà è il diavolo ad aver paura di lei e della sua luce, che viene da Gesù.

FONTE: SHALOM BLOG

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