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Sorella madre terra

 In questa giornata della terra vogliamo ricordare quanto sia importante custodire questo dono che Dio ci ha affidato. La Terra, il pianeta in cui viviamo è un bene di cui l’uomo, pur al vertice della creazione, non è padrone, ma custode, dovendone rendere conto a Dio. È importante ricordarlo e prenderne sempre più consapevolezza.


«L’armonia divina tra le creature e il creato»
Papa Francesco diverse volte ci ha richiamato all’importanza della cura della Terra e ha ammonito: «La relazione degli uomini con la natura non sia guidata dall’avidità, dal manipolare e dallo sfruttare, ma conservi l’armonia divina tra le creature e il creato nella logica del rispetto e della cura, per metterla a servizio dei fratelli, anche delle generazioni future». La Chiesa interviene sulla cura dell’ambiente non per fornire ricette o soluzioni scientifiche o politiche, ma solo per richiamare l’attenzione sui grandi valori che sono in gioco e che toccano profondamente l’uomo e il mondo in cui vive. La sua intenzione è solo quella di stimolare una profonda riflessione, promuovere con slancio profetico «una coraggiosa rivoluzione culturale» (Laudato si’, n. 114), alla luce della ragione e soprattutto della fede.

L’importanza di un’ecologia integrale
Nell’enciclica Laudato si’, papa Francesco spiega l’importanza di un’ecologia integrale, in cui la cura del creato, l’uguaglianza verso i poveri, l’impegno nella società, ma anche la gioia e la pace interiore sono inseparabili. Nei sei capitoli dell’Enciclica, il Papa sottolinea che la nostra terra, maltrattata e saccheggiata, reclama una «conversione ecologica», un «cambiamento di rotta» perché l’uomo si impegni responsabilmente per «la cura della casa comune». Impegno che comprende in sé anche lo sradicamento della miseria, l’attenzione per i poveri, l’accesso per tutti, in egual misura, alle risorse del Pianeta. Papa Francesco ci incoraggia dicendo che «il Creatore non ci abbandona, non fa mai marcia indietro nel suo progetto di amore, non si pente di averci creato. L’umanità ha ancora la capacità di collaborare per costruire la nostra casa comune».

Prima che sia troppo tardi
Papa Francesco dedica un altro documento alla crisi climatica, lanciando un allarme e una chiamata alla corresponsabilità di fronte all’emergenza del cambiamento climatico, prima che sia troppo tardi.
Nella Laudate Deum, non solo fa una denuncia netta e documentata dei danni irreparabili che l’umanità sta facendo al Creato, ma fa anche una proposta per affrontare e risolvere la situazione, indicando ai credenti le motivazioni bibliche e spirituali dell’impegno cui devono sentirsi chiamati. Ognuno di noi può e deve fare qualcosa: «Il semplice fatto di cambiare le abitudini personali, familiari e comunitarie alimenta la preoccupazione per le responsabilità non assolte da parte dei settori politici e l’indignazione per il disinteresse dei potenti. Va notato quindi che, anche se ciò non produce immediatamente un effetto molto rilevante da un punto di vista quantitativo, contribuisce a realizzare grandi processi di trasformazione che operano dal profondo della società» (n. 71).
Dalla raccolta differenziata a tante altre buone pratiche quotidiane, ognuno di noi deve sentirsi in prima persona responsabile del grande dono che Dio ci ha fatto. Siamo chiamati, nei piccoli e grandi gesti, a prenderci cura di “sorella madre terra”.

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