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Due donne, un solo spirito! Gemma ed Elena donne mistiche e profetiche

Nel firmamento dei santi, alcune figure brillano di una luce particolare, testimoniando la potenza trasformatrice dello Spirito Santo nelle loro vite. Oggi, ci immergiamo nelle storie affascinanti di due donne italiane, santa Gemma Galgani e santa Elena Guerra, vissute a cavallo tra l’Ottocento e il Novecento. Sebbene le loro esistenze abbiano preso strade diverse, un filo conduttore spirituale le unisce, offrendo spunti profondi per la nostra comprensione della santità.


Donne di preghiera e intercessione
Sia Elena che Gemma erano profondamente radicate nella preghiera.
Per Elena, la preghiera era il motore del suo apostolato per il ritorno alla devozione allo Spirito Santo. Pregava e faceva pregare, sentendo ardentemente il desiderio di un rinnovamento spirituale nella Chiesa. Fondò persino gruppi di preghiera chiamati “Cenacolo Permanente”, dove i fedeli si univano in preghiera settimanale invocando lo Spirito Santo per i bisogni della Chiesa e la conversione dei peccatori.
Anche la vita di Gemma era intessuta di una fervente preghiera. La sua anima si sentiva immediatamente sprofondare nei benefici di Dio durante la meditazione. Il suo rapporto con l’Eucaristia era centrale, tanto che la sua giornata ruotava attorno alla preparazione e al ringraziamento per questo sacramento. Gemma pregava incessantemente, spesso in stati di estasi, dialogando con Gesù, la Vergine Maria e i santi. La sua preghiera era un atto di amore intenso verso Gesù, il suo «celeste amatore delle creature».


Donne abitate dal fuoco interiore, ma profondamente umili
Entrambe erano animate da un ardente fuoco interiore, un profondo amore per Dio e un desiderio di servirlo.
Elena Guerra sentiva un «indefinibile desiderio di servire Dio in una specie di apostolato a vantaggio delle anime». Questo desiderio la spinse a fondare le Suore di Santa Zita e a impegnarsi nell’educazione delle giovani. Nonostante la sua instancabile attività e i suoi contatti con figure ecclesiastiche di spicco, inclusi diversi incontri con papa Leone XIII, Elena mantenne una profonda umiltà. Riconosceva il bene ma anche la debolezza della volontà umana, e il poco latino che aveva studiato le svelò la sua ignoranza, liberandola da un concetto gonfiato di sé.
Gemma Galgani, pur essendo destinataria di grazie mistiche straordinarie come le stimmate e le estasi, visse in una totale umiltà. Si definiva la «povera Gemma» e percepiva la sua indegnità di fronte alla purezza di Gesù nell’Eucaristia. Nonostante le sconcertanti esperienze spirituali, mantenne un notevole equilibrio, calma e pace. La sua umiltà era tale che spesso il suo linguaggio appariva semplice e quasi infantile, non per ignoranza, ma come riflesso di un desiderio di nascondimento.

Gemma: umiltà nella straordinarietà mistica
La vita di Gemma è un esempio potente di come la più straordinaria esperienza mistica possa coesistere con una profonda umiltà. I fenomeni soprannaturali che la coinvolsero, dalle stimmate alle apparizioni, non la portarono mai a superbia o vanagloria. Anzi, la consapevolezza della sua piccolezza e della grandezza del dono ricevuto accresceva il suo senso di dipendenza da Dio. Persino di fronte agli attacchi del demonio, mantenne una fede incrollabile e un atteggiamento di umile fiducia nel soccorso divino. La sua obbedienza ai direttori spirituali, anche quando le veniva chiesto di nascondere le sue esperienze mistiche o di rinunciare al suo desiderio di vita monastica, testimonia ulteriormente la sua profonda umiltà.

Elena: semplicità e obbedienza nel servizio alla Chiesa
Elena Guerra, pur avendo intrapreso un’opera educativa significativa e avendo dialogato direttamente con il Pontefice per promuovere la devozione allo Spirito Santo, rimase una donna di profonda semplicità e obbedienza. La sua aspirazione iniziale alla vita contemplativa si trasformò in vita attiva per obbedienza alla direzione spirituale. Anche di fronte a difficoltà organizzative, incomprensioni e divisioni interne nella sua opera, Elena guardava tutto con gli occhi della fede, accettando le prove come semi di Paradiso fecondati dalle acque della contraddizione.

Un unico Spirito, molteplici manifestazioni
Le vite di santa Gemma Galgani e santa Elena Guerra, pur nelle loro specificità, ci mostrano come lo Spirito Santo operi in modi diversi ma con la stessa forza trasformatrice. Entrambe furono donne di profonda spiritualità, dedite alla preghiera, animate da un fuoco interiore che le spingeva verso Dio e verso il prossimo, e caratterizzate da una radicale umiltà e obbedienza. Il loro esempio ci invita a riscoprire la centralità dello Spirito Santo nella nostra vita e a vivere la nostra fede con la stessa intensità, umiltà e dedizione. La loro eredità spirituale continua a ispirare e a guidare coloro che cercano una vita più profonda in Cristo.
Quale “donna dello Spirito” risuona di più nel tuo cuore? Mistica o profetica, ma sempre donne dello Spirito! Due sante, un solo fuoco interiore. E tu, cosa senti ardere? Condividi questo articolo con chi cerca ispirazione e una fede profonda!
E per approfondire la spiritualità e gli scritti di queste donne uniche ti consigliamo: “Vi parlo di Me”, “Santa Gemma e il diavolo” e “Elena Guerra. La vita. Gli scritti”. Non perdere l’occasione di conoscere queste grandi donne!

FONTE:SHALOM BLOG 




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