Come pellegrini di speranza in questo Anno giubilare, vogliamo soffermarci su alcune parole fondamentali della nostra fede: partendo da “Bellezza”.
«Anche nel prossimo anno i pellegrini di speranza non mancheranno di percorrere vie antiche e moderne per vivere intensamente l’esperienza giubilare […]. Transitare da un Paese all’altro, come se i confini fossero superati, passare da una città all’altra nella contemplazione del creato e delle opere d’arte permetterà di fare tesoro di esperienze e culture differenti, per portare dentro di sé la bellezza che, armonizzata dalla preghiera, conduce a ringraziare Dio per le meraviglie da Lui compiute». In Spes non confundit, Bolla di indizione del Giubileo, papa Francesco fa un accenno, breve ma significativo, al legame profondo tra bellezza e fede, tra contemplazione delle opere d’arte e preghiera.
E proprio Bellezza è la prima di una serie di parole centrali della nostra fede - e del cammino giubilare che stiamo iniziando a percorrere in questo 2025 – da cui vogliamo partire per offrire alcuni suggerimenti di lettura e riflessione. Partiamo appunto da Bellezza, anche in vista del Giubileo degli Artisti e del Mondo della Cultura, organizzato e coordinato dal Dicastero per la Cultura e l’Educazione, previsto dal 15 al 18 febbraio.
Nel recentissimo libricino Vedere la bella notizia padre Jean-Paul Hernández mostra come il cristianesimo abbia fatto dell’arte una preghiera consegnata allo sguardo, un incontro con sé stessi e con il mistero. Ma il Catalogo Paoline è ricchissimo di pubblicazioni che esplorano e riflettono sul fecondo connubio bellezza-fede-arte. A partire dai volumi delle due collane Bellezza e fede e Immagini e parole, tra cui spiccano, tra gli altri, alcuni libri che “raccontano” vari elementi fondamentali della fede cristiana – la Bibbia, Maria, la Natività nella Legenda Aurea, la Santa Famiglia, gli Angeli - attraverso opere d’arte di tutti i tempi.
In queste pubblicazioni risuona quanto San Giovanni Paolo II scrisse nel 1999 nella Lettera agli Artisti: Ogni forma autentica d'arte è, a suo modo, una via d'accesso alla realtà più profonda dell'uomo e del mondo. Come tale, essa costituisce un approccio molto valido all'orizzonte della fede, in cui la vicenda umana trova la sua interpretazione compiuta».
FONTE: PAOLINE
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