Il 25 novembre ricorre la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, istituita dall’Assemblea generale della Nazioni Unite nel 1999. Uno dei simboli che oggi rappresenta le vittime di violenza e femminicidio è quello delle scarpe rosse da donna poste in luoghi pubblici. Ma come nasce questa giornata?
Le origini
L’istituzione di questa Giornata prende le mosse da un evento tragico avvenuto il 25 novembre 1960 nella Repubblica Domenicana: Patria, Minerva e Maria Teresa, tre sorelle attiviste politiche, si stanno recando a trovare i loro mariti in carcere. Fermate da agenti del Servizio di informazione militare vengono barbaramente torturate, stuprate e infine strangolate. Affinché si creda che sia stato un incidente vengono rimesse in macchina e fatte precipitare in un burrone. Nel 1981, durante il primo incontro femminista della Colombia si decide che il 25 novembre si sarebbe celebrata la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.
C’è ancora tanto da fare
Purtroppo questa ricorrenza continua a essere una voce urgente in un mondo che sembra aver perso ogni buon senso. In Italia, tanto è stato fatto, dalla legge sullo stalking al Codice Rosso ma la violenza di genere in famiglia, nelle relazioni affettive, sui posti di lavoro… continua a essere una triste realtà. Ma di fronte alla violenza non ci si può e non ci deve arrendere, mai. Per questo è necessario agire sull’educazione delle nuove generazioni, supportare le vittime, promuovere un reale cambiamento culturale che ponga al primo posto il rispetto reciproco e rifiuti qualsiasi forma di violenza.
Una figura luminosa
In questa giornata vogliamo ricordare la figura luminosa della serva di Dio Santa Scoreze. Santa è una giovane universitaria, membro attivo dell’Azione Cattolica con il profondo desiderio di essere “per gli altri” e quindi, di intraprendere la vita missionaria una volta terminati gli studi.
Vive a Palo del Colle (Bari) con la sua famiglia e porta nel cuore i sogni e le aspirazione di una ventenne. Sulla sua strada incontra Giuseppe, un giovane con disturbi psichici che inizia a pedinarla. La sua presenza diventa un vero tormento. La persecuzione dura tre lunghissimi anni e, il giorno del suo compleanno, nel 1989, rischia anche di essere stuprata.
Una vita “donata”
In quegli anni non esiste la legge sullo stalking e, nonostante la famiglia si rivolga all’unità sanitaria locale per chiedere di intervenire su questo ragazzo disturbato, Santa è costretta a vivere scortata dai genitori, dalle sorelle, dagli amici…
La sera del 16 marzo 1991, Santa rientra a casa dopo un riunione di Azione Cattolica. È sola, arriva al portone, tira un sospiro di sollievo e suona il citofono. Non fa in tempo a rientrare quando, aggredita alle spalle viene uccisa da Giuseppe con sedici coltellate. Santa ha 23 anni.
Qualche tempo prima aveva detto al suo confessore: “Se mi accade qualcosa, sappi che io ho scelto Dio”.
Nella giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne chiediamo l’intercessione di Santa Scorese affinché il cuore di tutti gli uomini possa aprirsi all’amore, al rispetto, alla tutela delle donne affinché nessuna bambina, nessuna ragazza, nessuna donna abbia mai più paura di camminare sola per la strada, rimanere in casa col marito, col compagno, col genitore, andare al lavoro…
Ciascuno di noi può fare la sua parte.
FONTE: SHALOM BLOG
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