Passa ai contenuti principali

Post

Visualizzazione dei post da ottobre, 2024

“Ci ha amati”, l’Enciclica del Papa sul Sacro Cuore di Gesù

“Dilexit nos”, quarta Enciclica di Francesco, ripercorre tradizione e attualità del pensiero “sull’amore umano e divino del cuore di Gesù Cristo”, invitando a rinnovare la sua autentica devozione per non dimenticare la tenerezza della fede, la gioia di mettersi al servizio e il fervore della missione: perché il Cuore di Gesù ci spinge ad amare e ci invia ai fratelli “«Ci ha amati», dice San Paolo riferendosi a Cristo (Rm 8,37), per farci scoprire che da questo amore nulla «potrà mai separarci» (Rm 8,39)”. Inizia così la quarta Enciclica di Papa Francesco, intitolata dall’incipit “Dilexit nos” e dedicata all’amore umano e divino del Cuore di Gesù Cristo: “Il suo cuore aperto ci precede e ci aspetta senza condizioni, senza pretendere alcun requisito previo per poterci amare e per offrirci la sua amicizia: Egli ci ha amati per primo (cfr 1 Gv 4,10). Grazie a Gesù «abbiamo conosciuto e creduto l’amore che Dio ha in noi» (1 Gv 4,16)” (1). LEGGI QUI IL TESTO INTEGRALE DELL'ENCICLICA L’am

Il Papa: lo Spirito Santo, se invocato, riporta unità e gioia tra gli sposi

Nella catechesi dell’udienza generale, Francesco ha parlato del modo nel quale lo Spirito Santo illumina il sacramento del matrimonio, facendo rinascere “la capacità di donarsi”, una "nuova gioia di stare insieme" e ispirando la coppia a vivere come un “noi”. Cosa di cui i figli hanno tanto bisogno Lo Spirito Santo continua a fare, per tanti sposi “che non hanno vino” nel loro matrimonio, il miracolo delle Nozze di Cana, cambiando “l’acqua dell’abitudine in una nuova gioia di stare insieme”. Questo quando “gli sposi si sono decisi a invocarlo”, e lo Spirito ha potuto mettere il “dito di Dio” tra moglie e marito, modificando il noto proverbio italiano. Lo sottolinea Papa Francesco nella catechesi dell’udienza generale di questo mercoledì, la decima dedicata allo Spirito dono di Dio, e all’approfondimento del modo nel quale questo illumina “in particolare il sacramento del matrimonio”. In modo che la coppia mantenga l’unità, anche per il bene dei figli, perché è noto, ricorda i

San Giovanni Paolo II: un Papa indimenticabile

Su Giovanni Paolo II, s’è molto scritto e parlato, del suo lungo pontificato restano encicliche, documenti, atti e libri in genere, che dimostrano, anche con le immagini dei suoi viaggi, la sua grande fede e il suo credere nell’uomo. Molti ricorderanno l’immensa folla di uomini e donne, e di intere famiglie, un’interminabile fila umana, proveniente da ogni parte del mondo, che ha reso il doveroso omaggio al Papa, nei giorni che hanno preceduto la celebrazione del funerale avvenuto la mattina dell’8 aprile 2005. Abbiamo ancora nelle nostre orecchie, tornando indietro nel tempo, la sua voce, quel suo accento “straniero”, e quell’immensa, potremmo dire infinita voglia di comunicare che lo ha sempre caratterizzato nel corso della sua vita. Quel lunedì 16 ottobre del 1978, appena eletto al soglio di Pietro, si presentò dicendo: “Lo hanno chiamato di un paese lontano”. Ma la Polonia, anche se la distanza dall’Italia, geograficamente può sembrare tale, non lo era per quello che riguardava la

Dilexit nos, la quarta enciclica di Francesco per un mondo che sembra aver perso il cuore

Il prossimo giovedì 24 ottobre viene pubblicato il documento del Papa sulla devozione al Cuore di Gesù. Il Pontefice l’aveva annunciato in un’udienza generale dello scorso giugno, il testo raccoglierà le riflessioni di testi magisteriali precedenti. La pubblicazione nell’anno delle celebrazioni per il 350° anniversario della prima manifestazione del Sacro Cuore di Gesù del 1673 È la quarta enciclica del pontificato di Jorge Mario Bergoglio e il Papa la pubblica in uno dei momenti più drammatici per il genere umano. Guerre corrosive, squilibri sociali ed economici, consumismo sfrenato, nuove tecnologie che rischiano di snaturare l’essenza stessa dell’uomo, segnano l’epoca moderna e il Pontefice chiede allora, attraverso il documento dal titolo Dilexit nos (Ci ha amati), di cambiare sguardo, prospettiva, obiettivi, e recuperare ciò che è più importante e necessario: il cuore. L’annuncio del Papa “Lettera enciclica sull’amore umano e divino del Cuore di Gesù Cristo” è il sottotitolo del d

Dziwisz: gli insegnamenti di Giovanni Paolo II sulla pace oggi più che mai attuali

Nel giorno della memoria liturgica e dell'anniversario di inizio pontificato, il cardinale ricorda la figura del Pontefice santo di cui per 39 anni fu segretario personale: "Ha fatto di tutto per la pace. Il suo insegnamento più che mai attuale, viste le guerre in corso in Ucraina e in Medio Oriente". Il suo invito a non avere paura "un programma per ogni giorno" Il 22 ottobre la memoria liturgica di san Giovanni Paolo II coincide con l’anniversario dell’inizio del suo pontificato. Quel pontificato che il 22 ottobre 1978 fu avviato dalle memorabili parole: “Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo!”. Il cardinale Stanisław Dziwisz, segretario personale di Wojtyla per ben 39 anni, parlando a Radio Vaticana - Vatican News sottolinea che l'insegnamento del Pontefice polacco "oggi è più che mai attuale, viste le guerre in corso in Ucraina e in Medio Oriente”. "Ha fatto di tutto per la pace" San Giovanni Paolo II è stato un dif

È un giorno speciale! Oggi per la decima volta celebriamo il ricordo liturgico di San Giovanni Paolo II.

Karol Józef Wojtyła nasce a Wadowice, in Polonia, nel 1920. La sua famiglia e la sua infanzia sono segnate da diversi lutti. Nel 1939, quando la Germania nazista invade la Polonia, il Terzo Reich chiude l'università Jagellonica di Cracovia che stava frequentando, così il giovane Karol inizia a lavorare prima in una cava e poi nella fabbrica chimica Solvay per potersi guadagnare da vivere ed evitare la deportazione in Germania. Dal 1942, sentendosi chiamato al sacerdozio, frequenta i corsi di formazione del seminario maggiore clandestino di Cracovia, diretto dall'Arcivescovo Adam Stefan Sapieha. Pastore in una Polonia finalmente libera Finita la guerra, Karol può continuare i suoi studi nel seminario maggiore di Cracovia e alla Facoltà di Teologia dell'Università Jagellonica, fino alla sua ordinazione sacerdotale, nel 1946. Nel 1948 gli viene assegnato il suo primo incarico, in Polonia: coadiutore nella parrocchia di Niegowić, vicino a Cracovia, poi in quella di San Floriano

L’uomo mandato da Dio a donare splendore ad un mondo malato

Oggi la Chiesa celebra la memoria di san Giovanni Paolo II, il papa che ha messo al centro la famiglia, la teologia del corpo e la dignità del concepito. 16 ottobre 1978, fumata bianca. Ancora intontito dalla repentina scomparsa del “papa del sorriso” Giovanni Paolo I, provo più curiosità che simpatia per il nuovo pontefice. Di cui però mi commuovono quei primi impacci linguistici: “Venuto di un paese lontano… Se sbaglio mi corriggerete”. Ma ci impiegò poco a conquistarci tutti. La domenica successiva, nella messa di inaugurazione del pontificato, sbalordì il mondo con quelle parole scolpite sul niente che sembrava possederci, parole che la sua voce calda da attore rendeva indimenticabili: «Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo… aprite i confini degli stati, i sistemi economici come quelli politici… Non abbiate paura! Cristo sa cosa è dentro l’uomo. Solo lui lo sa!». I tanti muri del mondo cominciarono a tremare proprio allora, checché ne dicano oggi i sapienton

Giovanni Paolo II: il papa dei record

Papa Giovanni Paolo II: dall'esuberanza giovanile al lungo calvario della malattia, ecco come e perché "l'atleta di Dio" ha bruciato le tappe della canonizzazione. Il 16 ottobre 1978 Giovanni Paolo II saliva al soglio pontificio: un ritratto in controluce del papa più carismatico attraverso l'articolo "Santo subito" di Dario Biagi, tratto dagli archivi di Focus Storia. COLTO . Non fu una vocazione precoce. "Qualcuno si chinò lungamente su di me", riconobbe lui stesso in una poesia. Soltanto dopo la guerra, a 26 anni, Lolek, come era soprannominato dagli intimi, si decise a rispondere alla chiamata e prese l'abito sacerdotale. Amore a scoppio ritardato, ma poi furioso, divorante. Un amore che gli fece recuperare a grandi balzi il tempo perso (si fa per dire) con la letteratura, la filosofia e il teatro. TAPPE BRUCIATE . A 38 anni Karol Wojtyla era vescovo; a 47, cardinale nella sua Cracovia; a 58, papa. Primo papa slavo della Storia, primo p

Novena a San Giovanni Paolo II - Giorno 9 "EUCARESTIA"

  L 'E ucaristia è il dono e il miracolo più grande, perché in essa si rende presente il mistero della morte e risurrezione di Cristo – la Redenzione del genere umano. La Chiesa vive grazie all'Eucaristia. Questa verità esprime non solo l'esperienza quotidiana della fede, ma contiene anche l'essenza del mistero della Chiesa. In vari modi, la Chiesa sperimenta con gioia il costante compimento della promessa: «Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo» (Mt 28,20). Grazie alla Santa Eucaristia, nella quale il pane e il vino si trasformano nel Corpo e nel Sangue del Signore, egli gioisce in modo speciale di questa presenza. La Chiesa ha ricevuto l'Eucaristia da Cristo, suo Signore, come il dono più grande, perché è dono di se stessa, della propria persona nella sua santa umanità, nonché dono della sua opera di salvezza. Essa non resta limitata al passato, poiché «chi è Cristo, ciò che ha fatto e sofferto per tutti gli uomini, partecipa dell'e

Il Papa invoca il dono della pace per i popoli martoriati dai conflitti

All'Angelus, al termine della Messa di canonizzazione, Francesco rilancia l'appello per i Paesi in guerra e sottolinea l'importanza della figura di san Giuseppe Allamano nell'attenzione alle popolazioni "fragili e vulnerabili". Infine esorta a contrastare ogni forma di sfruttamento "della loro dignità e dei loro territori" "Continuiamo a pregare per le popolazioni che soffrono a causa della guerra – la martoriata Palestina, Israele, Libano, la martoriata Ucraina, Sudan, Myanmar e tutte le altre – e invochiamo per tutti il dono della pace". Nella recita dell' Angelus , Papa Francesco rinnova l'appello alla preghiera per i Paesi in guerra e rivolge il suo saluto ai fedeli accorsi per "onorare" i nuovi santi appena canonizzati. In particolare i fedeli maroniti, e i "missionari e le missionarie della Consolata", l'istituzione fondata da san Giuseppe Allamano, rispettivamente nel 1901 e nel 1910. Francesco ricorda

Francesco: i santi, servi umili lontani dalla tentazione del potere

Nella Messa di canonizzazione di undici martiri di Damasco, di Giuseppe Allamano, Marie-Léonie Paradis ed Elena Guerra, il Papa ricorda lo stile di Dio che è lontano dal potere e dalla fama ma è fatto di servizio, di amore, di vicinanza, compassione e tenerezza È grigio il cielo su San Pietro ma il rosso dei drappi nei quali sono impresse le immagini dei nuovi santi illuminano la piazza. È un’atmosfera che ben riflette il loro cammino di santità fatto del buio della fatica, dello sconforto ma anche della luce della speranza che viene dal Vangelo. Il cardinale Marcello Semeraro, prefetto del Dicastero delle Cause dei Santi, insieme ai postulatori, presenta al Papa i Beati che saranno canonizzati: don beato Giuseppe Allamano, fondatore dei Missionari e delle Missionarie della Consolata; suor Elena Guerra, fondatrice della congregazione delle Suore Oblate dello Spirito Santo; suor Marie‑Léonie Paradis, fondatrice delle Piccole Suore della Santa Famiglia e gli undici martiri di Damasco ucc