È stato presentato ad una folta platea in una serata speciale presso il Museo Pascali.
“È stato il mio eroe, un grande comunicatore: il bancone del bar é diventato il suo palcoscenico. Precursore, visionario e sognatore”. Così Anastasia, figlia, autrice sincera ed emozionata mentre riportava alla mente i ricordi di bambina. Così ha aperto il suo cuore al pubblico presente, con parole d’amore.
“Per anni sono stata in silenzio, non riuscivo a superare la sua assenza, ma avevo un sogno: scrivere questo libro. Ci sono riuscita, ma non é stato semplice. Ho messo insieme storie, vicissitudini familiari e non che hanno segnato la mia storia ma anche la storia di questo paese. Certamente mio nonno Michele ha tracciato la strada, e l’ha fatto con un carrettino. Vendeva gelati per strada. Poi il resto l’ha fatto mio padre: aveva il talento e a lui decise di vendere il Bar”.
È un susseguirsi di episodi che si intrecciano con altre storie e racconti di chi, oggi adulto, ne ha un ricordo indelebile.
“Polignano é anche di Mario Campanella”. Ha spiegato Franco De Donato, vicesindaco di Polignano a Mare, ricordando un grande uomo polignanese.
“Sono qui come rappresentante dell’istituzione scolastica. Ha aggiunto Margherita Manghisi, dirigente dell’alberghiero Domenico Modugno – Campanella era un uomo geniale, ha precorso tempi. Con il suo Bar ha creato un brend, un locale personalizzato diventando un esempio.”
“Ho trovato il pacchetto pronto ma farò il possibile per metterlo in pratica. Ci sarà una strada intitolata a Mario Campanella. Marilú Callea, presidente della commissione Cultura del Comune.
L’autrice a fine serata ha ringraziato l’associazione Giovanni Paolo II per la collaborazione, e portato il saluto di sua sorella Cristina assente per malattia.
Maria Sportelli
FONTE: LA VIPERA
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