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Częstochowa, dove il popolo polacco ha lottato per secoli per mantenere la sua fede

 In ogni momento di difficoltà della Polonia, la popolazione si è riunita intorno alla Madonna nera di Częstochowa e al Bambino Gesù.


"Per i polacchi, Czestocowa è un luogo particolare. In un certo senso si identifica con la Polonia e la sua storia, soprattutto con la storia delle lotte per l'indipendenza nazionale. Qui sorge il "santuario della nazione", chiamato Jasna Gora....Il santuario di Jasna Gora è diventato, in un certo senso, il baluardo della fede, dello spirito, della cultura, insomma di tutto ciò che decide dell'indentità nazionale". Sono le parole di Giovanni Paolo II nel libro "Alzatevi, andiamo!" , riguardo al Santuario della Madre di Dio di Jasna Gora, a Cracovia, dove si recherà Papa Francesco per la XXXI GMG, dal 27 luglio al 31 luglio.

Il termine Jasna Gora gli fu dato dai monaci paolini provenienti dall'Ungheria. I monaci arrivarono a Czestochowa nel 1382, dove fu loro affidata una collina con una piccola chiesa dedicata alla Beata Vergine Maria. In essa depositarono nel 1384 il tesoro più prezioso: il dipinto miracoloso della Madre di Dio, venerata da secoli. Secondo la tradizione, l'immagine della Madre di Dio fu dipinta da San Luca l'evangelista, su un asse di legno proveniente da un tavolo della Sacra Famiglia. Tutta la storia del dipinto della Madonna di Jasna Gora si trova nel più antico manoscritto, il Translatio Tabulae, la cui copia risale al 1474,depositato negli archivi di Jasna Gora.

Questo autentico tesoro fu rubato nel 1430 da un gruppo di ussiti di Boemia, Moravia e Slesia, che saccheggiò il monastero e irrompendo nella Cappella, strapparono l'immagine dell'altare, la spogliarono di tutti i gioielli e tagliarono con le loro spade il volto della Madonna Nera. Dopo il furto sacrilego, a seguito del restauro del dipinto, la fame dell'immagine crebbe rapidamente. Cosi nel 1460 la cappella gotica originale divenne insufficiente per accogliere i numerosi fedeli e cosi si costruì una nuova chiesa gotica.

Durante i lunghi anni di occupazione straniera subita dal popolo polacco, la Madonna di Czestochowa rimase sempre unita al popolo che qui ritrovava la sua identità. Jasna Gora fu esposta al pericolo in ogni conflitto della nazione.

Il 1 aprile 1656 il re Giovanni Casimiro fece un voto solenne nella cattedrale di Leopoli, mettendo egli stesso e l'intero paese sotto la protezione della Madre di Dio, proclamandola patrona e regina della Polonia. Dopo varie vicessitudini e eventi storici, anche il 27 luglio 1920, l'episcopato riunito a Jasna Gora proclamò nuovamente la Vergine Maria come Regina della Polonia.

Nel 1948, durante il periodo del totalitarismo comunista, il cardinale Augusto Hlond pronunciò le parole profetiche: " La vittoria, quando verrà, sarà la vittoria della Santissima Madre". Presero ispirazione da queste parole il cardinale Wyszynski e Karol Wojtyla, iniziando il loro movimento di resistenza al comunismo dalla devozione alla Madonna di Czestochowa. Alle ore 21 di ogni sera pregavano la Vergine chiedendole la liberazione dal comunismo. Dunque qui, in questo santuario, il popolo ha lottato per secoli per mantenere la sua fede.

La Madre di Dio di Jasna Gora viene chiamata "La Madonna Nera" per la carnagione molto scura delle figure di Maria e Gesù Bambino, in contrasto con lo sfondo e le loro aureole dorate.

Alla destra dell'immagine della Vergine è possibile vedere la cintura della talare che Giovanni Paolo II indossava il giorno dell'attentato in Piazza San Pietro, il 13 maggio 1981.

"Bisogna prestare l'orecchio a questo luogo Santo per sentire come batte il cuore della Nazione polacca nel cuore della Madre", ha detto Giovanni Paolo II a Jasna Gora il 4 maggio 1979.

Veronica GIACOMETTI

FONTE: ACI STAMPA

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