Passa ai contenuti principali

Il canale del parto, quel confine che decide della dignità di un uomo

Nella Babele della giurisdizione italiana la confusione tra diritti e doveri ci porta ad una sola grande verità: l’esistenza umana inizia dalla vita intrauterina.


Quando si è o si diventa persona? Questa domanda mi tormenta da quando ho cominciato a fare i conti col fatto che secondo la legge italiana, il frutto del grembo di una madre non ha dignità di persona.

Ancora una volta mi domando se questo non è un uomo, allora cos’è? Interrogativi destinati a restare senza risposta, perché lo Stato sembra essersi arrogato il diritto di cancellare la legge scritta in ogni uomo, quella che dà dignità a tutti gli esseri umani in ogni fase della loro vita, dal suo inizio fino alla fine naturale.

Secondo la legge italiana infatti, acquistare capacità giuridica significa diventare persona e cioè titolare di diritti e di doveri. Ma quando si acquisisce la capacità giuridica? Per le persone fisiche si acquisisce con la nascita e si perde con la morte. In campo civile, ai fini dell’acquisizione della capacità giuridica occorre che, quello che la scienza in termini per nulla umani definisce “prodotto del concepimento”:

  • sia completamente fuoriuscito dall’alvo materno;
  • sia in possesso di vitalità cronologica, ossia abbia raggiunto 180 giorni di vita intrauterina;
  • abbia respirato. Se il concepito, infatti, muore nella fase apnoica della vita extrauterina, non acquisterà capacità giuridica. L’avvenuta respirazione potrà essere documentata in post-mortem mediante le prove docimastiche.
In campo penale, affinché si possa configurare il delitto di infanticidio o di omicidio occorre accertare che il “prodotto del concepimento” fosse vitale. In poche parole, secondo la legge italiana si può parlare di infanticidio solo immediatamente dopo il parto, nel caso in cui sia stata accertata la vitalità del neonato nel post-partum.

In caso di morte prima del parto, lo stesso individuo che a distanza di poco tempo sarebbe nato e avrebbe acquisito capacità giuridica, non è titolare di diritti ed è considerato solo un prodotto. Tale morte non può configurare il reato di infanticidio né feticidio semplicemente perché il parto non è avvenuto.

C’è qualcosa di macabro in queste sterili definizioni legali, un qualcosa che ci ha portato ad assopire le coscienze e ad offrire definizioni ad hoc per giustificare leggi (ndr 194) che cancellano la dignità di persona a chi vive nel grembo di una madre.

Cambiare un nome non cambia la sostanza, una legge non è in grado di rendere giusto ciò che non lo è perché la Verità non è data dalla maggioranza.

Questa è la Babele della giurisdizione italiana, fatta di cavilli che hanno l’unico scopo di confonderci. Se al feto fosse stata conferita una capacità giuridica sarebbe stato titolare del diritto alla vita, diritto che è stato negato a più di 6 milioni di bambini dall’approvazione della 194. Eppure per onestà intellettuale, medici e giuristi potrebbero ben testimoniare che il feto non è un prodotto proprio perché non è un oggetto, ma soltanto un essere umano, una persona, ai primi stadi della sua vita.

Il canale del parto non è un luogo magico che permette l’acquisizione del titolo di persona. Si è persona dal momento in cui si esiste e già da molti anni la Scienza, oggi supportata da metodiche di diagnostica strumentale come l’ecografia, ha permesso di affermare che l’esistenza inizia nel grembo di una madre.

Filomena Civale, medico


Commenti

Post popolari in questo blog

Il significato del logo del Giubileo 2025: Pellegrini di speranza

  È stato presentato il logo del Giubileo 2025, scelto tra quasi trecento proposte. Un simbolo di speranza e fraternità che ci guiderà nel pellegrinaggio di fede dell’Anno Santo. Mentre fervono i preparativi per l’ Anno Santo 2025 , del quale è stato reso pubblico il ricchissimo calendario ed è stato eseguito per la prima volta l’inno, inizia a diffondersi anche il logo del Giubileo. Si tratta di un’immagine ricca di simbolismo, che rappresenta i temi centrali dell’Anno Santo: la speranza, la misericordia e la fraternità. Il logo è stato presentato il 28 giugno scorso nel corso della conferenza stampa che si è tenuta nella Sala Regia del Palazzo Apostolico a Città del Vaticano, alla presenza di monsignor Rino Fisichella, pro-prefetto del Dicastero per l’evangelizzazione, ed è stato accolto con favore da vescovi, sacerdoti e laici. In effetti si tratta di un’immagine semplice e universale, che può essere compresa da persone di tutte le culture e religioni, e racchiude un invito a tu...

La nostra reliquia "ex sanguine" di San Giovanni Paolo II in pellegrinaggio a Turi

In pellegrinaggio a Turi la reliquia di San Giovanni Paolo II „ La reliquia 'Ex Sanguine' donata dall'Arcivescovo Metropolita di Cracovia all’Associazione Giovanni Paolo II e Parrocchia Santi Medici di Polignano sarà portata a Turi il prossimo 18 settembre. Turi si prepara ad accogliere la reliquia di San Giovanni Paolo II, che arriverà nella cittadina, presso la parrocchia di Maria SS. Ausiliatrice, il prossimo 18 settembre. Giovanni Paolo II ha lasciato un segno indelebile in ciascuno di noi e la presenza delle sue reliquie “è motivo di grande gioia e di rendimento di grazie; la sua santità dona speranza e ci spinge a rispondere con sempre maggiore fedeltà alla nostra vocazione cristiana”. Tale presenza offrirà l’occasione per riflettere sul ruolo che ogni cristiano deve avere per essere autentico testimone di fede con coerenza e senza paura, così come lo fu Giovanni Paolo II. Si tratta di una reliquia “Ex Sanguine“ (di sangue) del Santo Giovanni Paol...

MA COSA C'ENTRIAMO NOI CON HALLOWEEN?

Negli ultimi anni si sta diffondendo in Italia l'assurda pretesa di festeggiare la festa di Halloween, scimmiottando in tutto e per tutto gli americani. Ma è una ricorrenza che non ha niente a che vedere con la nostra cultura e la nostra religione... «Treat or trick?», ovvero «Dolcetto o scherzetto?»... grandi consumatori di fiction americana abbiamo sempre guardato con curiosità e fascinazione un po' provinciale questa modo di festeggiare il 31 ottobre Halloween, la vigilia di Ognissanti (in inglese All Hallow’ Eve) tipica dei paesi anglosassoni. Gruppi di bambini riuniti a guardare film dell'orrore e poi travestiti in giro per le strade a bussare alle porte del vicinato a chiedere dolciumi e caramelle per evitare una simpatica rappresaglia: sono realtà che fanno parte del nostro immaginario riguardante gli Usa, un po' come il surf, l'hamburger, i grattacieli. Immagini che improvvisamente e subdolamente qualche anno fa hanno cominciato ad apparire anche in ...