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Il dolore di Leone XIV per Gaza: “Basta ostilità! Il prezzo lo pagano bambini e malati”

Al termine della sua prima udienza generale del mercoledì, il Papa lancia un appello per la situazione “sempre più preoccupante” nella Striscia, dove non cessano gli attacchi e la gente muore di fame. Il Pontefice esorta a “consentire l’ingresso di dignitosi aiuti umanitari”. A tutti i fedeli chiede di pregare il Rosario per la pace perché “disarmino il loro cuore”. Un pensiero per Papa Francesco ad un mese dalla morte: "Lo ricordiamo con tanta gratitudine"


“È sempre più preoccupante e dolorosa la situazione nella Striscia di Gaza. Rinnovo il mio appello accorato a consentire l’ingresso di dignitosi aiuti umanitari e porre fine alle ostilità, il cui prezzo straziante è pagato dai bambini, dagli anziani e dalle persone malate”

È il suo primo appello alla fine della prima udienza generale del mercoledì in Piazza San Pietro e il Papa lo rivolge a Gaza, territorio divenuto ormai da un anno e mezzo sinonimo di morte, violenza, distruzione, fame, enclave attualmente assediata e devastata dai "Carri di Gedeone", la massiccia operazione militare israeliana in corso.

Seminare la speranza in un mondo ferito dall'odio
Già domenica scorsa, nel Regina Caeli al termine della Messa di inizio pontificato, il Papa denunciava il fatto che nella Striscia “i bambini, le famiglie, gli anziani sopravvissuti sono ridotti alla fame”. Oggi torna a stigmatizzare queste violenze che ostacolano il raggiungimento di una pace "disarmata e disarmante" invocata sin dalla prima apparizione sulla Loggia delle Benedizioni.

In un mondo diviso e ferito dall’odio e dalla guerra siamo chiamati a seminare la speranza e a costruire la pace!

Emergenza aiuti e nuovi attacchi sul terreno
Le parole di oggi, in italiano dopo i saluti in varie lingue, giungono mentre camion carichi di aiuti umanitari entrati a Gaza attraverso il valico di Kerem Shalom sono ancora in attesa sul lato del confine per raggiungere i siti in cui verranno distribuiti. Lo riferiscono fonti umanitarie sul terreno. Ieri Israele annunciava che avrebbe consentito l’ingresso di 93 camion nella Striscia, ma secondo le informazioni rilanciate da agenzie locali una dozzina di camion dell’Unicef e cinque degli Emirati Arabi Uniti, oltre a un numero imprecisato del Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite, non sono ancora arrivati ​​ai punti di distribuzione.

Mentre si rincorrono ipotesi di un voluto ritardo, le accuse di aiuti insufficienti e di un’apertura inadeguata considerando l’enorme proporzione della tragedia, c’è chi parla anche di un rischio carestia. “Ci sono 14 mila bambini che moriranno nelle prossime 48 ore se non riusciremo a raggiungerli”, ha detto alla Bbc il responsabile Onu per gli aiuti umanitari, Tom Fletcher.

Intanto all’alba un attacco aereo delle Forze di difesa di Israele (Idf) hanno ucciso almeno 42 persone nella Striscia. Dati forniti dal Ministero della Sanità gestito da Hamas. Secondo la stessa fonte, più della metà delle vittime, 24 persone, sono state uccise a Khan Yunis, nel sud della Striscia. I Caschi blu dell’Onu denunciano invece un attacco di Israele con droni in Libano nella città di Al Mansouri, nell’area di competenza della missione Unifil che ricorda a tutte le parti in causa la necessità di “garantire la sicurezza del personale Onu e il rispetto del principio di inviolabilità delle aree controllate dai Caschi blu”.

L'invito a pregare il Rosario
Una situazione “sempre più preoccupante” e “dolorosa”, appunto, come ha detto Papa Leone che, se a chi ha responsabilità politiche e di governo ha domandato un’azione immediata, a tutti i fedeli del mondo ha chiesto di sfoderare l’arma della preghiera. “In questo mese mariano, vorrei ribadire l'invito della Vergine di Fatima: ‘Pregate il rosario ogni giorno per la pace’”, ha detto il Pontefice nel saluto ai portoghesi.

Insieme a Maria, chiediamo che gli uomini non si chiudano a questo dono di Dio e disarmino il loro cuore

Il ricordo di Papa Francesco
Parole che richiamano i continui inviti di Papa Francesco a "non smettere di pregare per la pace", lanciati dallo stesso palco sul sagrato della Basilica vaticana. E proprio al ricordo del suo predecessore, scomparso a causa di un ictus il 21 aprile scorso, va il pensiero di Leone XIV al termine dell'udienza generale, accompagnato dall'applauso dei 40 mila fedeli presenti.

E non possiamo concludere questo nostro incontro senza ricordare con tanta gratitudine l’amato Papa Francesco, che proprio un mese fa è tornato alla casa del Padre

Salvatore Cernuzio – Città del Vaticano

FONTE: VATICAN NEWS

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