Passa ai contenuti principali

Grazie a una mano materna

Quarantadue anni fa, il 13 maggio 1981, Giovanni Paolo II scampava al drammatico attentato in piazza san Pietro




Nella festa della Madonna di Fatima, il 13 maggio 1981, si compì il drammatico attentato da cui però Giovanni Paolo II riuscì ad avere salva la vita. Un misterioso, invisibile legame unisce il terzo segreto, i drammatici eventi del XX secolo, la parabola spirituale e storica del Papa che visse sulla sua pelle le peggiori dittature del Novecento, restando però incrollabile nella fede…

Impietriti, come se fossimo presenti, abbiamo riudito gli spari del tragico attentato in Piazza San Pietro del 13 maggio 1981.

Così Papa Benedetto XVI il 30 marzo 2006, al termine della proiezione di un film dedicato alla vita di Karol Wojtyla. Impossibile non rivivere quell’evento, anche semplicemente nella memoria, senza un analogo impietrimento. Che si coglie anche nelle sfumature della voce dei cronisti di allora. Ecco per esempio padre Roberto Tucci.

Qui vi parla il padre Tucci dai microfoni della Radio Vaticana in piazza san Pietro. Come il collega Nardacci vi ha informato, verso le 17.17 si è sentita una serie di spari in rapida successione e si è visto il Santo Padre vacillare e accasciarsi tra le braccia del segretario particolare don Stansilao Dziwisz e del signor Angelo Gugel…

Debole la voce, fortissima l’intenzione spirituale. E tra i primi pensieri del Papa ancora convalescente, il perdono. Tornavano intanto, nelle coscienze dei fedeli, le prime frasi captate dalla radio nell’immediatezza dei fatti. Così dalla voce del radiocronista Benedetto Nardacci:

Come avrete sentito i vescovi presenti all’udienza, i prelati che erano presenti all’udienza hanno invitato la folla a pregare per la salute del Papa. Sembra che il Santo Padre sia stato raggiunto almeno da un proiettile all’addome. Mi pare che quelle pantere dei carabinieri e della polizia scortassero l’ambulanza che, vi avevo detto prima, era entrata in Vaticano… L’ambulanza dovrebbe aver preso a bordo il Santo Padre e dovrebbe essere scortata da quelle gazzelle, da quelle pantere delle forze dell’ordine verso il Policlinico Gemelli. Così mi pare, ma non è che io possa confermare questa notizia, io mi trovo in piazza…

Dell’attentato, Giovanni Paolo II parlò ancora al Regina Coeli della domenica successiva, il 24 maggio 1981, sempre dal letto del Policlinico Gemelli. E il pensiero spirituale stavolta portò con sé una dedica a una precisa categoria di persone….


Quando, all’indomani della mia elezione alla Cattedra di Pietro, venni per una visita al Policlinico Gemelli, dissi di voler “appoggiare il mio ministero papale soprattutto su quelli che soffrono”. La Provvidenza ha disposto che al Policlinico Gemelli ritornassi da malato. Riaffermo ora la medesima convinzione di allora: la sofferenza, accettata in unione con Cristo sofferente, ha una sua efficacia impareggiabile per l’attuazione del disegno divino della salvezza. (…) Invito tutti gli ammalati ad unirsi con me nell’offerta a Cristo dei loro patimenti per il bene della Chiesa e dell’umanità. Maria santissima ci sia di sostegno e di conforto.  Estendo poi il mio cordiale saluto a tutti coloro che sono uniti con me nella preghiera e a quanti in questi giorni mi hanno fatto pervenire la testimonianza del loro affetto e, mentre li ringrazio di questa spirituale vicinanza, li assicuro del mio ricordo nel Signore.


Un anno dopo il Papa annuncia i suo viaggio in Portogallo. Si era già delineato il filo rosso che legava l’attentato del 13 maggio con il terzo segreto di Fatima…


…mi recherò, per grazia di Dio, a Fatima il 13 maggio, nel contesto della visita alla Chiesa in Portogallo. Desidero in questo modo rispondere al cortese invito rivoltomi dal Presidente della Repubblica a nome della Nazione, e dal Cardinale e dall’Episcopato della Chiesa in quel nobile Paese di grandi tradizioni cattoliche. Approfittando di tale invito, desidero soprattutto rispondere al bisogno del cuore, che mi spinge a recarmi, nel primo anniversario dell’attentato alla mia persona, ai piedi della Madre di Dio a Fatima, per ringraziarla del suo intervento per la salvezza della mia vita e per il ricupero della salute.


Spiegherà questo nesso fra l’attentato, il terzo segreto di Fatima e la mano protettrice di Maria il cardinale allora Segretario di Stato Angelo Sodano, in occasione del viaggio di Giovanni Paolo II in Portogallo dell’anno 2000. Durante il Grande Giubileo, il Papa sarà a Fatima per beatificare Francisco e Giacinta, i due veggenti morti bambini, mentre Lucia dos Santos è ancora in vita…


Dopo l'attentato del 13 maggio 1981, a Sua Santità apparve chiaro che era stata "una mano materna a guidare la traiettoria della pallottola", permettendo al "Papa agonizzante" di fermarsi "sulla soglia della morte". In occasione di un passaggio da Roma dell'allora Vescovo di Leiria-Fátima, il Papa decise di consegnargli la pallottola, che era rimasta nella jeep dopo l'attentato, perché fosse custodita nel Santuario. Per iniziativa del Vescovo essa fu poi incastonata nella corona della statua della Madonna di Fatima.


Nel suo viaggio in Portogallo di dieci anni dopo, il 12 maggio 2010 Papa Benedetto XVI ricorda l’evento durante la visita alla cappellina delle apparizioni e in questi termini si rivolge a Maria…

Il Venerabile Papa Giovanni Paolo II,
che ti ha visitato per tre volte, qui a Fatima,
e ha ringraziato quella «mano invisibile»
che lo ha liberato dalla morte
nell’attentato del tredici maggio,
in Piazza San Pietro, quasi trenta anni fa,
ha voluto offrire al Santuario di Fatima
un proiettile che lo ha ferito gravemente
e fu posto nella tua corona di Regina della Pace.

È di profonda consolazione
sapere che tu sei coronata
non soltanto con l’argento
e l’oro delle nostre gioie e speranze,
ma anche con il «proiettile»
delle nostre preoccupazioni e sofferenze.

Ma la parola chiave di tutta questa vicenda, riassuntiva di tanti conflitti e persecuzioni del XX secolo, è ancora una volta lo stesso Giovanni Paolo II a ripeterla. Visita a Rebibbia del 27 dicembre 1983. In quella occasione in cui celebrerà Messa per i detenuti e le detenute incontrerà anche il suo attentatore. Ma le parole di quell’incontro resteranno segrete. Non così il fatto di quell’incontro. Di quel perdono

Visita a Rebibbia, incontro con le detenute:

Oggi ho potuto incontrare anche la persona che voi tutte e tutti conoscete, di nome, Ali Agca, che nell’anno 1981 , il 13 maggio, ha attentato alla mia vita. Ma la Provvidenza ha condotto le cose in una maniera sua, direi eccezionale, direi anche meravigliosa. Penso che anche l’incontro di oggi, nel contesto nella cornice dell’Anno della Redenzione, è provvidenziale. Non è stato pianificato, programmato: è venuto. E il signore mi ha dato, come penso anche a lui, la grazia di poterci incontrare da uomini e da fratelli, perché tutti siamo fratelli e tutte le vicende della nostra vita devono confermare quella fratellanza che proviene dal fatto che Dio è nostro padre…

Laura De Luca – Città del Vaticano

FONTE: VATICAN NEWS

Commenti

Post popolari in questo blog

La nostra reliquia "ex sanguine" di San Giovanni Paolo II in pellegrinaggio a Turi

In pellegrinaggio a Turi la reliquia di San Giovanni Paolo II „ La reliquia 'Ex Sanguine' donata dall'Arcivescovo Metropolita di Cracovia all’Associazione Giovanni Paolo II e Parrocchia Santi Medici di Polignano sarà portata a Turi il prossimo 18 settembre. Turi si prepara ad accogliere la reliquia di San Giovanni Paolo II, che arriverà nella cittadina, presso la parrocchia di Maria SS. Ausiliatrice, il prossimo 18 settembre. Giovanni Paolo II ha lasciato un segno indelebile in ciascuno di noi e la presenza delle sue reliquie “è motivo di grande gioia e di rendimento di grazie; la sua santità dona speranza e ci spinge a rispondere con sempre maggiore fedeltà alla nostra vocazione cristiana”. Tale presenza offrirà l’occasione per riflettere sul ruolo che ogni cristiano deve avere per essere autentico testimone di fede con coerenza e senza paura, così come lo fu Giovanni Paolo II. Si tratta di una reliquia “Ex Sanguine“ (di sangue) del Santo Giovanni Paol

Le Reliquia "Ex-Capillis" di Madre Teresa in pellegrinaggio a Turi

La comunità parrocchiale di  Maria SS. Ausiliatrice annuncia con gioia la visita delle Reliquie (ex Capillis) di S. Teresa di Calcutta DOMENICA 11 MARZO 2018 . Abbiamo voluto richiamare l’attenzione sulla figura di  Madre Teresa , canonizzata da Papa Francesco il 4 settembre 2016, poiché è stata una donna che ha impegnato tutta la sua vita per testimoniare l’amore ed è stata l’amore di Dio in azione. La Reliquia ex-capillis (capelli) è stata donata dalla postulazione di Madre Teresa all' associazione Giovanni Paolo II in occasione del decennale e alla parrocchia SS. Medici di Polignano a Mare. Lei sintetizzava così la sua vita e la sua opera: So che noi siamo una goccia nell’oceano della miseria e della sofferenza umana, ma se non ci fosse neanche questa goccia, la miseria e le sofferenze umane sarebbero ancora più grandi….

Papa Giovanni Paolo II: anniversario della morte di Karol Wojtyla

Oggi, 2 aprile 2012, ricorre l’ anniversario della morte di Karol Józef Wojtyla , ovvero Papa Giovanni Paolo II . Nato a Wadowice il 18 maggio 1920, morì il 2 aprile 2005 a Roma dopo quasi 30 anni di pontificato. Infatti,  Karol Wojtyla  fu eletto Papa il 16 ottobre 1978 e il suo fu il terzo pontificato più lungo della storia. In seguito alla sua morte, avvenuta ormai 7 anni fa,  Papa Giovanni Paolo II  fu proclamato  Beato  l’anno scorso (1° maggio), da  Papa Benedetto XVI  e, nel giorno del suo insediamento si festeggerà ogni anno il Papa, da molti considerato come il più grande di tutti i tempi.