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“Non รจ mia questa vita che sta evolvendosi ritmata da un regolare respiro che non รจ mio, allietata da una serena giornata che non รจ mia. Non c’รจ nulla a questo mondo che sia tuo. Sandra, renditene conto! ร tutto un dono su cui il ‘Donatore’ puรฒ intervenire quando e come vuole: abbi cura del regalo fattoti, rendilo piรน bello e pieno per quando sarร l’ora”. Scriveva cosรฌ, Sandra Sabattini, una giovane riminese di 23 anni, solo due giorni prima dell’ora in cui, a causa di un incidente stradale, il 2 maggio 1984 restituirร al Signore tutta la sua vita.
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Nata a Riccione il 19 agosto 1961, dal 1964 Sandra vive con la famiglia presso la canonica dello zio don Giuseppe. La piccola nasce senza le falangette dell’anulare e del medio della mano sinistra; i genitori, sentito il parere dei medici, decidono di correggere il difetto quando sarร piรน grande. Ma a 14 anni, quando le viene chiesto se vuole operarsi, ella risponde che le va bene cosรฌ come รจ. A 16 anni scriverร : “Pur nella nostra imperfezione, siamo troppo perfetti per poter essere nati a caso”. Ricorda il suo allenatore che una volta, in una gara di velocitร , la rimproverรฒ perchรฉ ai blocchi di partenza sembrava non allargasse bene le dita della mano sinistra. “Lei sorrideva – racconta –, io non capivo, poi con dolcezza, cercando di non ferirmi, mi fece vedere la mano aperta dicendo che non mi voleva disobbedire…”.
Il 3 maggio 1970 riceve la prima Comunione, insieme al fratello di poco piรน piccolo, Raffaele, con il quale รจ molto legata. Con spontaneitร aderisce ai valori religiosi che le vengono trasmessi da mamma e papร , e dallo zio sacerdote, don Giuseppe Bonini, senza fanatismi nรฉ imposizioni. Un’animatrice ricorda di averla vista entrare in cappella, a soli sette anni, con una bambola in una mano e la corona del rosario nell’altra, inginocchiandosi all’ultimo banco. La relazione che ha con il Signore รจ forte e vissuta intimamente: “Ti amo tanto Signore, sei l’unico che riesce a farmi superare i momenti di crisi” scrive a 14 anni. Il suo dialogo con Dio รจ costante, mettendosi davanti a Lui nella veritร , senza farsi sconti, senza giustificazioni. Sente il bisogno vitale della preghiera, che ricerca al fine di essere sempre piรน vicina al Signore: “Se non faccio un’ora di preghiera al giorno non mi ricordo neanche di essere cristiana”. Lo zio sacerdote spesso la sorprende in chiesa sdraiata a terra davanti al Santissimo: “per capire bene la preghiera รจ necessario capire profondamente che si parla con Dio” scrive Sandra.
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Nel settembre 1974 l’incontro con don Oreste Benzi, fondatore della Comunitร Papa Giovanni XXIII, darร un indirizzo fondamentale alla sua vita. In seno all’Associazione Sandra potrร servire i piรน bisognosi, tra cui poveri e tossicodipendenti, contribuendo peraltro a sensibilizzare la comunitร parrocchiale verso di loro. Non ama comprarsi vestiti nuovi ed eventualmente li scambia volentieri con qualcosa di usato, come quando – ricorda lo zio – scambiรฒ un maglione con un vecchio corpetto di un drogato. Amava la semplicitร e i regali che faceva li creava lei stessa. Temeva sempre di disturbare, anche nei confronti dei familiari, per cui, anzichรฉ scomodare gli altri, preferiva sacrificare se stessa.
Nel 1978 ad una festa di carnevale conosce Guido, di due anni maggiore di lei ed anche lui membro della Comunitร , e nell’agosto dell’anno successivo si fidanzano, con lui vive una relazione sincera e casta, radicata nel Signore. Nel 1983 scrive: “fidanzamento: qualcosa di integrante con la vocazione, ciรฒ che vivo di disponibilitร e d’amore nei confronti degli altri รจ ciรฒ che vivo anche per Guido, sono due cose compenetrate, allo stesso livello, anche se con qualche diversitร ”.
Nel dicembre del 1979 descrive nel suo diario la lotta per discernere la volontร di Dio nella sua vita: “Signore, che cosa vuoi che io faccia?”. Nel 1980, dopo aver conseguito il diploma di maturitร scientifica, si decide per l’iscrizione alla facoltร di medicina e chirurgia, affidando il suo cammino universitario a Dio. Uno dei suoi sogni รจ fare il medico missionario in Africa. A vent’anni le รจ chiaro che la vita รจ come un battito di ciglia e che non bisogna distrarsi dalla meta per non perdere l’occasione di incontrare Gesรน che passa, e scrive: “Ama ogni cosa che fai. Ama fino in fondo i minuti che vivi, che ti son concessi di vivere. Cerca di sentire la gioia del momento presente, qualunque sia, per non perdere mai la coincidenza”.
La sua รจ una vita comune, fatta, in casa, anche di scontri con i familiari – per via dei suoi tanti impegni o come quando, a 22 anni, comunica loro la sua intenzione di abbandonare gli studi per andare in Africa – e, fuori dalle mura domestiche, di battaglie per un mondo piรน giusto, di volontariato tra i poveri, i tossicodipendenti e i disabili. Ha tanti interessi: pratica sport, in particolare la corsa (รจ considerata una velocista), ama dipingere, studia pianoforte, canta in un coro. Ma mettendo sempre al centro del cuore Cristo, sorgente di ogni bene, di cui Sandra sente la presenza in ogni cosa che fa per, e con, amore: «Quando ho amato davvero, ho sentito che Dio riempiva tutto e tutti», scrive. Quando puรฒ, regala soldi e vestiti ai poveri, sostiene che la sua gioia รจ stare con Gesรน nei poveri perchรฉ รจ sicura che sia quella la sua vocazione.
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Sandra mantiene sempre uno sguardo di meraviglia sulle cose: “bisognerebbe avere tutti i giorni un’anima stupefatta, poichรฉ la libertร vera รจ uno spazio infinito dello spirito. Colui che รจ pieno di sรฉ รจ giร vecchio, perchรฉ non ha piรน spazi liberi nell’animo”. Nel giorno del suo diciassettesimo compleanno, mentre fa un bilancio serio del tempo vissuto che le sembra sprecato, scrive il suo proposito per il futuro: “la vita, la gioia non รจ ricevere, ma รจ dare, dare, dare…”. Quando l’Infinito, in un raro momento di grazia, tocca le corde del cuore, e si percepisce l’amore immenso di Dio, non si puรฒ subito dopo non sentire che l’Amore non รจ amato e non struggersi per questo.
Il 5 gennaio del 1981, citando una frase di una canzone cilena – “Grazie alla vita che mi ha dato tanto…” – dice il suo grazie per “la gioia di poter vedere campagne, colline, valli accarezzate dal sole, di poter sentire il canto di un uccellino stagliato su un ramo spoglio, nel fantastico cielo del tramonto…” e subito dopo si riconosce “ingrata” per l’amore che riceve e avverte di non saper ricambiare. Il suo diario รจ costellato di frasi che evidenziano questa lotta per abbattere il proprio orgoglio e mettere al centro solo Dio. Mai paga, lo cerca e lo invoca, come durante il periodo di deserto al santuario della Cengia: “Aiutami a far vuoto dentro di me […] fino a che piรน nessun residuo di falsa gloria, falso io rimanga”.
«La vita vissuta senza Dio – scrive – รจ un passatempo, noioso o divertente, con cui giocare in attesa della morte». Il suo diario mostra un cuore sempre grato al Signore per il dono della vita. Spesso trascrive e medita versi della Bibbia, o appunti su qualche omelia o catechesi, per tradurli in insegnamenti e ammonizioni nella propria vita: in questa sana inquietudine si percepisce che la sua anima ha sete di Dio e non riposa se non รจ con Lui e in Lui. Questa attrazione verso l’Infinito impregna le pagine dei suoi scritti: “ciรฒ che conta, l’unica cosa importante รจ amare […]. E quelle poche volte che mi รจ capitato di farlo davvero, disinteressatamente, ho sentito sul serio la pace; e se Dio รจ amore, non puรฒ essere che pace infinita in tutti i sensi”.
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“Sono piena di miseria, Signore, e faccio cosรฌ fatica a chiederTi perdono con il cuore. Ho una presunzione che spacca le montagne, sono una falsa umile. Il mio operare vanitoso e gratificante trova, alla fine, mille giustificazioni […]. Aiutami a non rendermi insensibile al peccato. Signore, quante volte mi dovrei confessare, visto che appena finito di farlo mi accorgo di non aver detto tutto, di essermi fatta fregare dall’orgoglio anche durante la confessione!”.
Come un chicco di grano
Sempre alla ricerca della volontร di Dio aspetta che il Signore le “indichi la scelta concreta definitiva che possa fare di me uno strumento del tuo Amore”. Sente, infatti, sempre piรน la necessitร di una decisione radicale. Il 29 aprile 1984, quando si sta recando all’assemblea annuale della Papa Giovanni XXIII, con Guido e un amico, scesa dall’automobile, viene investita da un’altra auto e, trasportata d’urgenza all’ospedale, entra in coma. Muore il 2 maggio 1984, a ventitrรฉ anni non ancora compiuti, mentre i fratelli della Comunitร pregano per lei. Quattro giorni prima dell’incidente aveva raccontato alla mamma di aver sognato il proprio funerale e la propria tomba piena di fiori.
ร lo stesso don Oreste Benzi a voler far emergere, dopo la sua morte, il profondo cammino spirituale da lei compiuto, promuovendo la pubblicazione de “Il diario di Sandra”, una raccolta di scritti e riflessioni che lei aveva prodotto su foglietti, agende, quaderni, dal 1975 al 1984: “Mi sono impegnato perchรฉ il suo diario fosse pubblicato, perchรฉ รจ bello che i fratelli restino insieme e si aiutino donando vicendevolmente quanto di bello รจ in loro”.
Sandra, nelle prime pagine del Diario ha una espressione folgorante: «Io non voglio vivere una vita piena di niente»: e non l’ha vissuta affatto una vita vuota, ma ha riempito ogni giorno vissuto, ogni suo gesto, ogni sua parola dell’Amore di Dio che si prefiggeva ad incarnare nel quotidiano. “La certezza della mia vita: ora so in chi posso credere” scrive Sandra, completamente affidata a Dio. Il vescovo di Rimini, Mons. Lambiasi, durante la messa nei 25 anni dalla morte, ha ricordato che Sandra รจ morta “da fidanzata”, cioรจ in una situazione ordinaria, aggiungendo un pensiero della giovane: «Non ho fatto la “scelta radicale” – penso (dice il Vescovo), che volesse alludere alla verginitร consacrata –, eppure questo non mi giustifica, anzi mi impegna ancora di piรน a vivere in modo radicale la vita ordinaria». Una stupenda provocazione per ogni giovane che รจ chiamato a vivere la propria fede laddove il Signore lo pone, nella condizione che ha sognato e preparato per lui, una fede semplice e pratica, che sente la responsabilitร di mostrare al mondo il volto del Signore (cfr. Mt 5,16). Annota Sandra: “Oggi c’รจ un’inflazione di buoni cristiani, mentre il mondo ha bisogno di santi”.
Sandra Sabattini รจ stata proclamata Beata domenica 24 ottobre 2021.
La celebrazione eucaristica รจ stata presieduta dal Cardinale Marcello Semeraro, Prefetto della Congregazione delle cause dei Santi.
L’annuncio di Papa Francesco รจ arrivato con una lettera della Segreteria di Stato, firmata dall’arcivescovo Edgar Peรฑa Parra, Sostituto per gli affari generali della Segreteria di Stato della Santa Sede.
Sandra รจ la prima fidanzata santa ammessa all’onore degli altari. Vi arriva dopo una causa durata 13 anni. La fase diocesana del processo, avviata nel 2006, si รจ chiusa il 6 dicembre 2008. Il 2 ottobre 2019 Papa Francesco ha promulgato il decreto riguardante la beatificazione di “Alessandra (Sandra) Sabattini, Laica”.
Nell’esprimere gioia piena per l’annuncio della celebrazione del Rito di Beatificazione, il Vescovo di Rimini dichiara “che la figura di Sandra puรฒ essere segnalata come icona credibile e attraente della santitร della porta accanto, compresa da Papa Francesco come «la santitร di quelli che vivono vicino a noi e sono un riflesso della presenza di Dio»”. Per una siffatta santitร , prosegue il Vescovo Francesco Lambiasi, “non occorrono esperienze eccezionali di impegno ascetico o di contemplazione mistica. Alla nostra cara Sandra รจ bastata la trama di una vita ordinaria, tessuta di fede viva, sostenuta da una preghiera intensa e diffusa. Una vita spesa nel lieto e fedele compimento del proprio dovere, punteggiata da piccoli gesti di un amore teso all’estremo, in una appassionata amicizia con Cristo «povero e servo», in un servizio generoso e infaticabile a favore dei poveri. Una volta incontrato Gesรน personalmente, lei non ha piรน potuto fare a meno di amarlo, di puntare su di lui, di vivere per lui, nella Chiesa”.
La Comunitร di don Benzi, Parte Attrice della causa di beatificazione, pienamente coinvolta nella preparazione dell’evento, esprime grande soddisfazione tramite il suo Presidente Giovanni Paolo Ramonda: «รจ un momento di immensa gioia che condividiamo con i poveri delle missioni della Comunitร Papa Giovanni XXIII nelle periferie del mondo, vivendolo con lo stesso entusiasmo, semplicitร e fede di Sandra».
ร stato riconosciuto un miracolo dovuto alla intercessione della giovane riminese, e cosรฌ Sandra Sabattini รจ stata iscritta da Papa Francesco tra i beati: le persone a lei devote o la gente della diocesi di origine possono pregarla con fiducia e imitarla con frutto.
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