Passa ai contenuti principali

Francesco: il cristiano che prega non teme nulla

 Il Papa prosegue il ciclo di catechesi sulla preghiera e afferma che tenacia, coraggio e umiltà sono gli elementi che devono caratterizzare ogni dialogo con Dio: "Se non preghiamo, non avremo la forza per andare avanti nella vita"



"Continuiamo le catechesi sulla preghiera. Qualcuno mi ha detto: 'Lei parla troppo sulla preghiera. Non è necessario'": Francesco esordisce così, a braccio, prima di dare inizio alla lettura della sua catechesi all'udienza di questo mercoledì. E continua:

Sì, è necessario. Perché se noi non preghiamo, non avremo la forza per andare avanti nella vita. La preghiera è come l’ossigeno della vita. La preghiera è attirare su di noi la presenza dello Spirito Santo che ci porta sempre avanti. Per questo, io parlo tanto sulla preghiera.

Gesù ci insegna a pregare con perseveranza 
“Il dialogo costante con il Padre, nel silenzio e nel raccoglimento, è il fulcro di tutta la sua missione”, prosegue il Papa commentando l’esempio dato da Gesù di una preghiera perseverante. Secondo il Catechismo sono tre le parabole tratte dal Vangelo di Luca che sottolineano questa caratteristica e Francesco le ricorda. La prima è quella dell’ospite inopportuno che bussa alla porta dell’amico nel cuore della notte, costringendolo alla fine ad alzarsi. Ci insegna, dice, che la preghiera deve essere tenace: “Chi bussa con fede e perseveranza alla porta del suo cuore – afferma il Papa – non rimane deluso. Dio sempre risponde, sempre". (Ascolta il servizio con la voce del Papa)

Il nostro Padre sa bene di cosa abbiamo bisogno; l’insistenza non serve a informarlo o a convincerlo, ma serve ad alimentare in noi il desiderio e l’attesa”.

La seconda parabola racconta l’insistenza della vedova che si rivolge ad un giudice corrotto, per chiedere giustizia. Francesco prosegue:

Questa parabola ci fa capire che la fede non è lo slancio di un momento, ma una disposizione coraggiosa a invocare Dio, anche a ‘discutere’ con Lui, senza rassegnarsi davanti al male e all’ingiustizia.

Non c'è preghiera senza umiltà
La terza è quella del fariseo e del pubblicano che vanno al Tempio a pregare. Il fariseo è pieno di sé, l'altro si sente indegno, ma Dio ascolta quest’ultimo. Il racconto ci dice che “non c’è vera preghiera senza spirito di umiltà. E' proprio l'umiltà quello che ci porta a chiedere, a pregare". Quindi Papa Francesco osserva:

L’insegnamento del Vangelo è chiaro: si deve pregare sempre, anche quando tutto sembra vano, quando Dio ci appare sordo e muto e ci pare di perdere tempo. Anche se il cielo si offusca, il cristiano non smette di pregare. La sua orazione va di pari passo con la fede. E la fede, in tanti giorni della nostra vita, può sembrare un’illusione, una fatica sterile. Ci sono dei momenti bui nella nostra vita e lì la preghiera sembra un'illusione. Ma praticare la preghiera significa anche accettare questa fatica. “Padre, io vado a pregare e non sento nulla … mi sento così, con il cuore asciutto, con il cuore secco, che non so …”. Ma dobbiamo andare avanti, con questa fatica dei momenti brutti, dei momenti che non sentiamo nulla.

Gesù prega con noi e raccoglie ogni nostro grido
Il Papa cita l’esempio di tanti santi e sante che “hanno sperimentato la notte della fede e il silenzio di Dio" e sono stati perseveranti. Ma, continua, anche in questi momenti nessuno è solo perché Gesù prega con noi, “ci accoglie nella sua preghiera, perché noi possiamo pregare in Lui e attraverso di Lui. E questo è opera dello Spirito Santo”. Come spiega il Catechismo, è questo che ci dà “la certezza di essere esauditi”. Francesco ricorda poi le parole colme di fiducia del salmo 91:

“Ti coprirà con le sue penne, sotto le sue ali troverai rifugio; la sua fedeltà ti sarà scudo e corazza. Non temerai il terrore della notte né la freccia che vola di giorno, la peste che vaga nelle tenebre, lo sterminio che devasta a mezzogiorno.”

Quindi Papa Francesco afferma:
È in Cristo che si compie questa stupenda preghiera, è in Lui che essa trova la sua piena verità. Senza Gesù, le nostre preghiere rischierebbero di ridursi a degli sforzi umani, destinati il più delle volte al fallimento. Ma Lui ha preso su di sé ogni grido, ogni gemito, ogni giubilo, ogni supplica… ogni preghiera umana. E non dimentichiamo lo Spirito Santo. Lo Spirito Santo prega in noi. E’ Colui che ci porta a pregare, ci porta da Gesù: è il Dono. 

Ed è per questo, afferma Papa Francesco, “che il cristiano che prega non teme nulla". E conclude: "Che sia lo stesso Spirito Santo, Maestro di preghiera, a insegnarci la strada della preghiera".

Adriana Masotti - Città del Vaticano

FONTE: VATICAN NEWS


Commenti

Post popolari in questo blog

La nostra reliquia "ex sanguine" di San Giovanni Paolo II in pellegrinaggio a Turi

In pellegrinaggio a Turi la reliquia di San Giovanni Paolo II „ La reliquia 'Ex Sanguine' donata dall'Arcivescovo Metropolita di Cracovia all’Associazione Giovanni Paolo II e Parrocchia Santi Medici di Polignano sarà portata a Turi il prossimo 18 settembre. Turi si prepara ad accogliere la reliquia di San Giovanni Paolo II, che arriverà nella cittadina, presso la parrocchia di Maria SS. Ausiliatrice, il prossimo 18 settembre. Giovanni Paolo II ha lasciato un segno indelebile in ciascuno di noi e la presenza delle sue reliquie “è motivo di grande gioia e di rendimento di grazie; la sua santità dona speranza e ci spinge a rispondere con sempre maggiore fedeltà alla nostra vocazione cristiana”. Tale presenza offrirà l’occasione per riflettere sul ruolo che ogni cristiano deve avere per essere autentico testimone di fede con coerenza e senza paura, così come lo fu Giovanni Paolo II. Si tratta di una reliquia “Ex Sanguine“ (di sangue) del Santo Giovanni Paol

Le Reliquia "Ex-Capillis" di Madre Teresa in pellegrinaggio a Turi

La comunità parrocchiale di  Maria SS. Ausiliatrice annuncia con gioia la visita delle Reliquie (ex Capillis) di S. Teresa di Calcutta DOMENICA 11 MARZO 2018 . Abbiamo voluto richiamare l’attenzione sulla figura di  Madre Teresa , canonizzata da Papa Francesco il 4 settembre 2016, poiché è stata una donna che ha impegnato tutta la sua vita per testimoniare l’amore ed è stata l’amore di Dio in azione. La Reliquia ex-capillis (capelli) è stata donata dalla postulazione di Madre Teresa all' associazione Giovanni Paolo II in occasione del decennale e alla parrocchia SS. Medici di Polignano a Mare. Lei sintetizzava così la sua vita e la sua opera: So che noi siamo una goccia nell’oceano della miseria e della sofferenza umana, ma se non ci fosse neanche questa goccia, la miseria e le sofferenze umane sarebbero ancora più grandi….

Papa Giovanni Paolo II: anniversario della morte di Karol Wojtyla

Oggi, 2 aprile 2012, ricorre l’ anniversario della morte di Karol Józef Wojtyla , ovvero Papa Giovanni Paolo II . Nato a Wadowice il 18 maggio 1920, morì il 2 aprile 2005 a Roma dopo quasi 30 anni di pontificato. Infatti,  Karol Wojtyla  fu eletto Papa il 16 ottobre 1978 e il suo fu il terzo pontificato più lungo della storia. In seguito alla sua morte, avvenuta ormai 7 anni fa,  Papa Giovanni Paolo II  fu proclamato  Beato  l’anno scorso (1° maggio), da  Papa Benedetto XVI  e, nel giorno del suo insediamento si festeggerà ogni anno il Papa, da molti considerato come il più grande di tutti i tempi.