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Il Papa: troppi bambini oggi sfruttati e abusati, non restiamo indifferenti

All’udienza generale Francesco riflette “sulla piaga del lavoro minorile”, tuttora dilagante, e denuncia che in ogni parte della terra ci sono minori "sfruttati da un’economia che non rispetta la vita" e che così "brucia il più grande giacimento di speranza e di amore". "Chi è inviato a portare agli altri la buona novella del Vangelo" non permetta che i più piccoli siano derubati della loro infanzia


È ai bambini, soprattutto quelli vittime di abusi e sfruttamento, che Papa Francesco decide di dedicare la catechesi dell'udienza generale di oggi, 8 gennaio. Nel consueto incontro del mercoledì con i fedeli di diverse parti del mondo, svoltosi nell’Aula Paolo VI, il Pontefice - annunciando che riguarderà ancora i più piccoli la prossima catechesi - si sofferma in particolare “sulla piaga del lavoro minorile”, rammaricandosi perché ancora oggi si fa fatica “a guardare negli occhi un bambino che è stato lasciato ai margini e che viene sfruttato e abusato”.

Il secolo che genera intelligenza artificiale e progetta esistenze multiplanetarie non ha fatto ancora i conti con la piaga dell’infanzia umiliata, sfruttata e ferita a morte. Pensiamo su questo.

L’economia che non rispetta la vita
Francesco denuncia che “sono troppi i piccoli costretti a lavorare”, ai quali l’infanzia è stata negata, che hanno perso il sorriso, e "un bambino che non sorride, un bambino che non sogna non potrà conoscere né fare germogliare i suoi talenti", aggiunge, criticando i sistemi economici che approfittano del lavoro minorile.

In ogni parte della terra ci sono bambini sfruttati da un’economia che non rispetta la vita; un’economia che, così facendo, brucia il nostro più grande giacimento di speranza e di amore.

Le stragi degli innocenti di oggi
Sui bambini il Papa richiama, inoltre, la Sacra Scrittura, ricordando le pagine loro dedicate che raccontano “canti di gioia” ma pure urla strazianti, come nel libro delle Lamentazioni. E come non tornare agli scenari odierni in cui centinaia di minori perdono la vita?

Anche sul neonato Gesù irrompe subito la bufera della violenza di Erode, che fa strage dei bambini di Betlemme. Un dramma cupo che si ripete in altre forme nella storia

Gesù, Maria e Giuseppe pure sono stati “profughi in un paese straniero”, fa notare Francesco, che ancora una volta guarda ai giorni nostri e alle tante persone e ai tanti bambini costretti a lasciare il loro Paese.

Ci si impegni per tutelare i minori
E per i bambini, che Gesù negli anni predicazione accoglie con tenerezza e indicando la loro semplicità e purezza come peculiarità per entrare nel regno dei cieli, il Papa lancia un appello ai credenti, esortandoli a mobilitarsi, perché siano difesi e tutelati.

Chi si riconosce figlio di Dio, e specialmente chi è inviato a portare agli altri la buona novella del Vangelo, non può restare indifferente; non può accettare che sorelline e fratellini, invece di essere amati e protetti, siano derubati della loro infanzia, dei loro sogni, vittime dello sfruttamento e della marginalità.

Da qui l'invito a pregare perché Dio "apra la mente e il cuore alla cura e alla tenerezza" e perché tutti i bambini del mondo possano "crescere in età, sapienza e grazia, ricevendo e donando amore".

Nei saluti rivolti ai pellegrini, Francesco incoraggia ancora ad impegnarsi affinché i più piccoli siano protetti, e in particolare, invita i fedeli di lingua francese a chiedere "la grazia di riscoprire il posto importante che ogni bambino occupa nel cuore di Dio, in modo da non essere complici degli abusi che vengono perpetrati contro di loro, ma condannarli fermamente".

Tiziana Campisi – Città del Vaticano

FONTE: VATICAN NEWS

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