Il trentesimo anniversario dell’enciclica «Evangelium vitae»
Per contrastare l’avanzare di una cultura della morte e dello scarto
In linea con questo magistero ininterrotto dei Sommi Pontefici per annunciare il Vangelo della vita, nel xxx anniversario della pubblicazione dell’Evangelium vitae, il Dicastero per i Laici, la famiglia e la vita presenta un sussidio dal titolo “La Vita è sempre un bene, avviare processi per una Pastorale della vita umana”, che vuole proporre un metodo per diffondere una Pastorale della vita in maniera capillare nelle diverse diocesi del mondo. Anche i vescovi, nelle frequenti visite «ad limina» alla Santa Sede, hanno ribadito l’urgenza di un impulso per custodire e promuovere la vita e la dignità di ogni persona umana.
In un webinar organizzato dal Dicastero nel 2024 con i responsabili degli Uffici famiglia e vita delle Conferenze episcopali di tutto il mondo, ha avuto inizio un processo comune di sviluppo della Pastorale per la vita umana. Il sussidio si pone al servizio di questo processo. Si tratta di una proposta che suggerisce come applicare il metodo sinodale del discernimento nello Spirito riguardo i numerosi temi legati alla vita umana e le modalità per difenderla nei vari contesti geografici e culturali. In un dialogo comune si vuole sostenere il cammino di ogni diocesi perché possa investire le risorse necessarie ad una formazione più efficace dei laici e aumentare la sensibilizzazione delle nuove generazioni al valore della vita umana. La formazione delle coscienze, infatti, è il punto chiave per promuovere in maniera rinnovata la cultura della vita. Non si tratta solo di andare contro una certa cultura, quanto mostrare la più grande bellezza e verità, la più grande gioia insita nel difendere la vita lungo tutto il suo corso.
Per questo è importante creare un dinamismo pastorale, che contempli proposte ad ampio raggio: promuovere percorsi formativi secondo l’antropologia cristiana, che coinvolgano nella preparazione bambini, giovani, adulti, famiglie e anziani; prevedere servizi pastorali istituzionalizzati, come ad esempio la creazione di consulte diocesane per la Pastorale della vita; alimentare il dialogo culturale, sia all’interno della Chiesa, sia al di fuori di essa con le istituzioni della cultura e della scuola.
Il Santo Padre ci ha più volte ricordato che avviare processi è più importante che ottenere risultati immediati. Rispetto agli anni Novanta, può sembrare difficile arrestare l’avanzare di una certa cultura della morte, di una cultura cioè che tende a scartare la vita quando non è utile o vantaggiosa. In realtà, sappiamo che la cultura della vita è molto più forte della cultura della morte. La cultura della vita, quella che la custodisce e la promuove sempre, è per sua natura portata a rinnovarsi e a crescere. Un Centro di aiuto alla vita che sostiene una giovane migrante a partorire il suo bambino e poi li accoglie con amore presso una Casa-famiglia, è un segno molto più eloquente di mille altre considerazioni. Al dolore di una vita che poteva essere facilmente negata nel silenzio, si oppone il vagito festoso di un neonato e l’abbraccio di una mamma al suo bambino! La vita parla sempre di un futuro e ravviva la speranza! Che l’iniziativa legata al sussidio “La vita è sempre un bene” possa aiutarci a continuare a servire ogni vita umana e Colui che è la Vita stessa (gv 14, 6). Egli è venuto perché noi avessimo la vita e l’avessimo in abbondanza (Gv 10, 10)!
*Vescovo segretario aggiunto del Dicastero per i Laici, la famiglia e la vita
Il cardinale Farrell: «Serve una pastorale della vita organica e strutturata»
Una risposta alle violazioni della dignità umana
«La vita è sempre un bene (Evangelium vitae, 31) e come tale va presentata, custodita, valorizzata in ogni situazione». Con queste parole, il cardinale Kevin Farrell, prefetto del Dicastero per i Laici, la famiglia e la vita, introduce la pubblicazione del sussidio dal titolo “La vita è sempre un bene. Avviare processi per una Pastorale della vita umana” (Lev 2025), che esce in occasione della celebrazione, il 25 marzo, dei trent’anni della lettera enciclica Evangelium vitae.
«In un tempo di gravissime violazioni della dignità dell’essere umano — scrive il porporato nell’introduzione —, in tanti Paesi tormentati da guerre e da ogni genere di violenza (specialmente su donne, bambini prima e dopo la nascita, adolescenti, persone con disabilità, anziani, poveri, migranti) è necessario dare forma ad una vera e propria pastorale della vita umana».
«Il sussidio — informa una nota dello stesso Dicastero — è frutto di un dialogo costante con i vescovi ed è una proposta che suggerisce come applicare il metodo sinodale del discernimento nello Spirito riguardo ai numerosi temi legati alla vita umana e alle modalità per difenderla, custodirla e promuoverla nei vari contesti geografici e culturali».
Il volume è disponibile gratuitamente sul sito del Dicastero www.laityfamilylife.va. Al momento, sono disponibili le versioni in tre lingue (italiano, inglese e portoghese), ma nei prossimi giorni saranno consultabili anche i testi in lingua spagnola e francese. L’auspicio del Dicastero preposto è infine che «ogni vescovo, sacerdote, religioso, religiosa e laico leggano il sussidio e si adoperino per sviluppare una pastorale della vita umana organica e strutturata, che possa formare in modo adeguato operatori, educatori, insegnanti, genitori, giovani e bambini al rispetto del valore di ogni vita umana».
di Dario Gervasi*
FONTE: L'OSSERVATORE ROMANO
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