Passa ai contenuti principali

Urbi et Orbi, il Papa: “Cessi il fragore delle guerre e la corsa agli armamenti”

Dalla loggia centrale delle benedizioni della basilica di San Pietro l'appello del Pontefice affinché tacciano le armi in tutto il mondo: "Il Risorto faccia di noi dei costruttori di ponti, non di muri"


Città del Vaticano – “Il Risorto, che ci dona la sua pace, faccia cessare il fragore delle armi, tanto nei contesti di guerra che nelle nostre città, e ispiri i leader delle Nazioni affinché si adoperino per porre fine alla corsa agli armamenti e alla preoccupante diffusione delle armi, specie nei Paesi economicamente più avanzati”.
Piazza San Pietro è addobbata a festa; tutte le campane della basilica vaticana suonano a festa annunciando la gioia della Pasqua. “Cristo vive!“: è con le parole iniziali della recente Esortazione apostolica dedicata in particolare ai giovani (leggi qui) che il Pontefice augura a tutti i cristiani gli auguri di una Santa Pasqua.
Eppure, all’annuncio della risurrezione, Papa Francesco nel suo messaggio “Urbi et Orbi”, ovvero al mondo e alla città (di Roma, ndr.) il Pontefice aggiunge parole di dolore: condanna la guerra, una guerra combattuta “a pezzi”, che sta martoriando diverse parti del globo. Esprime vicinanza ai cristiani dello Sri Lanka, colpiti proprio nel giorno di Pasqua, mentre erano riuniti in preghiera nelle chiese, da diversi attentati (leggi qui).



Con la Pasqua, fa notare il Santo Padre, affacciato dalla loggia centrale delle benedizioni della basilica vaticana, il mondo è “liberato dalla schiavitù del peccato e della morte”. Il Risorto, aggiunge Francesco, “non abbandona quanti sono nella prova, nel dolore e nel lutto”.
Il suo pensiero va quindi all’“amato popolo siriano”, “vittima di un perdurante conflitto che rischia di trovarci sempre più rassegnati e perfino indifferenti”. Per il Papa “è il momento di rinnovare l’impegno per una soluzione politica che risponda alle giuste aspirazioni di libertà, pace e giustizia, affronti la crisi umanitaria e favorisca il rientro sicuro degli sfollati, nonché di quanti si sono rifugiati nei Paesi limitrofi, specialmente in Libano e in Giordania“.
Bergoglio invita a tenere lo sguardo attento “sul Medio Oriente, lacerato da continue divisioni e tensioni”; un pensiero particolare lo rivolge alla popolazione dello Yemen, “specialmente ai bambini, stremati dalla fame e dalla guerra. La luce pasquale illumini tutti i governanti e i popoli del Medio Oriente, a cominciare da Israeliani e Palestinesi, e li sproni ad alleviare tante sofferenze e a perseguire un futuro di pace e di stabilità”.
Poi, un ulteriore appello affinché “le armi cessino di insanguinare la Libia, dove persone inermi hanno ripreso a morire in queste ultime settimane e molte famiglie sono costrette a lasciare le proprie case”. “Esorto le parti interessate a scegliere il dialogo piuttosto che la sopraffazione, evitando che si riaprano le ferite di un decennio di conflitti ed instabilità politica”, aggiunge il Santo Padre.

L’appello per la pace in Africa

Il pensiero del Pontefice si sposta poi all’Africa, disseminata “di tensioni sociali, conflitti e talvolta da violenti estremismi che lasciano insicurezza, distruzione e morte, specialmente in Burkina Faso, Mali, Niger, Nigeria e Camerun“.
Un pensiero speciale lo rivolge “al Sudan, che sta attraversando un momento di incertezza politica e dove auspico che tutte le istanze possano trovare voce e ciascuno adoperarsi per consentire al Paese di trovare la libertà, lo sviluppo e il benessere a cui da lungo tempo aspira”.
“Possa aprirsi una nuova pagina della storia del Paese, nella quale tutte le componenti politiche, sociali e religiose s’impegnino attivamente per il bene comune e la riconciliazione della Nazione”, aggiunge il Pontefice.

La preghiera per l’Ucraina e il continente americano

Non dimentica l’Ucraina, “che continua a soffrire per il conflitto ancora in corso. Il Signore incoraggi le iniziative umanitarie e quelle volte a perseguire una pace duratura“.
Nel lungo appello per la pace nel mondo, il Papa non dimentica il continente americano, che “subisce le conseguenze di difficili situazioni politiche ed economiche“. In particolare, il Pontefice ricorda il “popolo venezuelano”, privato “delle condizioni minime per condurre una vita degna e sicura, a causa di una crisi che perdura e si approfondisce”.
E prega: “Il Signore doni a quanti hanno responsabilità politiche di adoperarsi per porre fine alle ingiustizie sociali, agli abusi e alle violenze e di compiere passi concreti che consentano di sanare le divisioni e offrire alla popolazione gli aiuti di cui necessita”.
“Il Signore risorto illumini gli sforzi che si stanno compiendo in Nicaraguaper trovare al più presto una soluzione pacifica e negoziata a beneficio di tutti i nicaraguensi”, aggiunge.

“Cessi la corsa agli armamenti”

Infine, un appello affinché cessi “il fragore delle armi, tanto nei contesti di guerra che nelle nostre città, e ispiri i leader delle Nazioni affinché si adoperino per porre fine alla corsa agli armamenti e alla preoccupante diffusione delle armi, specie nei Paesi economicamente più avanzati”.
Quindi, l’appello affinché la luce della Pasqua renda i cristiani “costruttori di ponti e non di muri“.
E conclude: “Il Risorto, che ha spalancato le porte del sepolcro, apra i nostri cuori alle necessità dei bisognosi, degli indifesi, dei poveri, dei disoccupati, degli emarginati, di chi bussa alla nostra porta in cerca di pane, di un rifugio e del riconoscimento della sua dignità”.
Infine, l’immancabile saluto: “Buon pranzo pasquale. non dimenticate vi di pregare per me. Buona Pasqua! Arrivedercie auguri!”.

Fabio BERETTA





Commenti

Post popolari in questo blog

Il significato del logo del Giubileo 2025: Pellegrini di speranza

  È stato presentato il logo del Giubileo 2025, scelto tra quasi trecento proposte. Un simbolo di speranza e fraternità che ci guiderà nel pellegrinaggio di fede dell’Anno Santo. Mentre fervono i preparativi per l’ Anno Santo 2025 , del quale è stato reso pubblico il ricchissimo calendario ed è stato eseguito per la prima volta l’inno, inizia a diffondersi anche il logo del Giubileo. Si tratta di un’immagine ricca di simbolismo, che rappresenta i temi centrali dell’Anno Santo: la speranza, la misericordia e la fraternità. Il logo è stato presentato il 28 giugno scorso nel corso della conferenza stampa che si è tenuta nella Sala Regia del Palazzo Apostolico a Città del Vaticano, alla presenza di monsignor Rino Fisichella, pro-prefetto del Dicastero per l’evangelizzazione, ed è stato accolto con favore da vescovi, sacerdoti e laici. In effetti si tratta di un’immagine semplice e universale, che può essere compresa da persone di tutte le culture e religioni, e racchiude un invito a tu...

La nostra reliquia "ex sanguine" di San Giovanni Paolo II in pellegrinaggio a Turi

In pellegrinaggio a Turi la reliquia di San Giovanni Paolo II „ La reliquia 'Ex Sanguine' donata dall'Arcivescovo Metropolita di Cracovia all’Associazione Giovanni Paolo II e Parrocchia Santi Medici di Polignano sarà portata a Turi il prossimo 18 settembre. Turi si prepara ad accogliere la reliquia di San Giovanni Paolo II, che arriverà nella cittadina, presso la parrocchia di Maria SS. Ausiliatrice, il prossimo 18 settembre. Giovanni Paolo II ha lasciato un segno indelebile in ciascuno di noi e la presenza delle sue reliquie “è motivo di grande gioia e di rendimento di grazie; la sua santità dona speranza e ci spinge a rispondere con sempre maggiore fedeltà alla nostra vocazione cristiana”. Tale presenza offrirà l’occasione per riflettere sul ruolo che ogni cristiano deve avere per essere autentico testimone di fede con coerenza e senza paura, così come lo fu Giovanni Paolo II. Si tratta di una reliquia “Ex Sanguine“ (di sangue) del Santo Giovanni Paol...

Le Reliquia "Ex-Capillis" di Madre Teresa in pellegrinaggio a Turi

La comunità parrocchiale di  Maria SS. Ausiliatrice annuncia con gioia la visita delle Reliquie (ex Capillis) di S. Teresa di Calcutta DOMENICA 11 MARZO 2018 . Abbiamo voluto richiamare l’attenzione sulla figura di  Madre Teresa , canonizzata da Papa Francesco il 4 settembre 2016, poiché è stata una donna che ha impegnato tutta la sua vita per testimoniare l’amore ed è stata l’amore di Dio in azione. La Reliquia ex-capillis (capelli) è stata donata dalla postulazione di Madre Teresa all' associazione Giovanni Paolo II in occasione del decennale e alla parrocchia SS. Medici di Polignano a Mare. Lei sintetizzava così la sua vita e la sua opera: So che noi siamo una goccia nell’oceano della miseria e della sofferenza umana, ma se non ci fosse neanche questa goccia, la miseria e le sofferenze umane sarebbero ancora più grandi….