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Cattolici d'Europa

 Le biografie e l'impegno politico di Robert Schuman, Konrad Adenauer e Alcide De Gasperi


La parola Europa richiama tante immagini. Una parola che troppo spesso viene relegata a un'idea legata semplicemente e solamente all’economia. Eppure non è così. Dietro a questa, ci sono delle radici profonde che partono da lontano e che trovano il proprio humus nel Cattolicesimo. Oggi, vengono festeggiati due Santi, Cirillo e Metodio, compatroni d’Europa. San Giovanni Paolo II fu il Papa che diede loro questo appellativo: lo fece il 31 dicembre 1980 con la Lettera Apostolica “Egregiae virtutis”. In questo importante documento (non troppo spesso ricordato) del suo Pontificato, il Papa polacco scriveva: “L'Europa, infatti, nel suo insieme geografico è per così dire frutto dell'azione di due correnti di tradizioni cristiane, alle quali si aggiungono anche due diverse, ma al tempo stesso profondamente complementari, forme di cultura. San Benedetto, il quale con il suo influsso ha abbracciato non solo l'Europa, prima di tutto occidentale e centrale, ma mediante i centri benedettini è arrivato anche negli altri continenti, si trova al centro stesso di quella corrente che parte da Roma, dalla sede dei successori di san Pietro. I santi fratelli da Tessalonica mettono in risalto prima il contributo dell'antica cultura greca e, in seguito, la portata dell'irradiazione della Chiesa di Costantinopoli e della tradizione orientale, la quale si è così profondamente iscritta nella spiritualità e nella cultura di tanti popoli e nazioni nella parte orientale del continente europeo”. In queste parole, dunque, si comprende bene il motivo del perché oggi vengono festeggiati come compatroni d’Europa.

Un’Europa che, nel secolo scorso, fu edificata da altri illustri uomini che hanno fatto la storia del pensiero cattolico in politica. Nomi che alla politica hanno creduto; volti e biografie che hanno vissuto la politica soprattutto come servizio ai fratelli e sorelle che hanno gettato le basi dell’Europa che noi oggi conosciamo. I volti sono quelli di Robert Schuman (1886-1963), Konrad Adenauer (1876-1967) e Alcide De Gasperi (1881-1954). Tre statisti che avevano una idea comune: la loro visione della politica nasceva da un credo religioso – quello cattolico – in cui gli ideali non erano solo “belle parole” relegate alla Sacra Scrittura, ma impegno quotidiano nella vita di tutti i giorni. Tre uomini legati profondamente all’Eucaristia, prima di tutto. E’ significativo questo dato perché riesce a farci comprendere le loro vite, segnate da un rapporto intimo con il Signore. Le decisioni politiche da loro prese non furono solamente frutto di idee politiche, bensì frutto di una preghiera profonda.

Robert Schuman era stato educato dalla madre fin da bambino alla preghiera e alla partecipazione giornaliera alla Santa Messa. Aveva una profonda devozione per la Vergine Maria e fu, in più occasioni, pellegrino al santuario di Lourdes. Konrad Adenauer, nato anche lui in una famiglia cattolica, aveva avuto nei genitori un esempio di vita cristiana. Alcide De Gasperi era stato il primo di quattro figli: dopo di lui nasceranno Mario, Marcella e Augusto. Interessante notare che Alcide e Mario furono indirizzati entrambi agli studi presso il collegio vescovile di Trento. Mario divenne sacerdote, mentre Alcide seguì un’altra vocazione, quella di portare il Messaggio del Vangelo nel mondo, nella società, nella politica. Una chiamata, la vocazione politica, che d’altronde era sentita anche dagli altri due leader: “Forse noi due siamo chiamati da Dio a dare un contributo prezioso per i nostri fini comuni in un momento decisivo per l’Europa”, così scrisse in una lettera Adenauer a Schuman.

Di citazioni se ne potrebbero annoverare tante. Qualcuna. Schuman: “La democrazia è nata e si è sviluppata con il cristianesimo. Essa è nata quando l’uomo, secondo i valori cristiani, è stato chiamato a valorizzare la dignità della persona, la libertà individuale, il rispetto dei diritti degli altri e l’amore verso il prossimo”. Adenauer: “Uno dei principi fondamentali del Cristianesimo è l’amore del prossimo e il rispetto del prossimo. Ora, questo principio non vale soltanto per l’individuo, ma anche per l’atteggiamento dei popoli gli uni nei confronti degli altri”. De Gasperi: “Se con Toynbee io affermo che all’origine di questa civiltà europea si trova il cristianesimo, non intendo con ciò introdurre alcun criterio confessionale esclusivo nell’apprezzamento della nostra storia. Voglio solo parlare del retaggio europeo comune, di quella morale unitaria che esalta la figura e la responsabilità della persona umana col suo fermento di fraternità evangelica, col suo culto del diritto ereditato dagli antichi, col suo culto della bellezza affinatasi attraverso i secoli, con la sua volontà di verità e di giustizia acuita da un’esperienza millenaria”.

Antonio TARALLO

FONTE: ACI STAMPA


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