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Papa Francesco: "La fede è una stupenda storia d’amore da condividere"

 Nell'udienza generale Papa Francesco spiega che l'annuncio si caratterizza da gioia, liberazione, luce, guarigione e stupore



Gesù è “maestro dell’annuncio” e per descriverlo il Papa – nell’Udienza generale di oggi dedicata al ciclo sulla passione per l’evangelizzazione e lo zelo apostolico del credente - parte dal primo annuncio di Gesù stesso.

“Si possono identificare – spiega Francesco - cinque elementi essenziali. Il primo elemento è la gioia. Non si può parlare di Gesù senza gioia, perché la fede è una stupenda storia d’amore da condividere. Quando manca la gioia, il Vangelo non passa, perché esso è annuncio di gioia. Un cristiano triste può parlare di cose bellissime ma è tutto vano se l’annuncio che trasmette non è lieto”.

Vi è poi la “liberazione. Chi annuncia Dio – ricorda il Pontefice - non può fare proselitismo, non può far pressione sugli altri, ma alleggerirli: non imporre pesi, ma sollevare da essi; portare pace, non sensi di colpa. Seguire Gesù comporta un’ascesi, dei sacrifici, chi testimonia Cristo mostra la bellezza della meta, più che la fatica del cammino”.

Il “terzo aspetto: la luce. Così è iniziata per noi la vita cristiana: con il Battesimo, che anticamente era chiamato proprio illuminazione. E quale luce ci dona Gesù? La luce della figliolanza. . Allora la vita non è più un cieco avanzare verso il nulla, non è qualcosa che dipende dal caso o dagli astri ma dall’amore del Padre, che si prende cura di noi. La nostra vita è un invito all’amore”.

Il “quarto aspetto dell’annuncio: la guarigione. A opprimerci – prosegue Papa Francesco - è proprio quel male che nessuna medicina o rimedio umano possono risanare: il peccato. La buona notizia è che con Gesù questo male antico, che sembra invincibile, non ha più l’ultima parola. Dal peccato Gesù ci guarisce sempre e gratuitamente. Gesù ci aspetta per perdonarci, sempre”.

Infine il “giubileo, l’anno di grazia. Cristo è il giubileo di ogni giorno, di ogni ora. E l’annuncio di Gesù deve portare sempre lo stupore della grazia. Perché non siamo noi a fare grandi cose, ma è la grazia del Signore che, anche attraverso di noi, compie cose imprevedibili. Le sorprese di Dio. Questo lieto annuncio – conclude il Pontefice - è rivolto ai poveri. Spesso ci dimentichiamo di loro, eppure sono i destinatari esplicitamente menzionati da Gesù, perché sono i prediletti di Dio. Ricordiamoci di loro e ricordiamoci che, per accogliere il Signore, ciascuno di noi deve farsi povero dentro”.

Marco MANCINI

FONTE: ACI STAMPA 

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