«Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia» (Lc 2,10-12).
Facciamo risuonare nel cuore, in questo giorno di luce e di festa grande, queste parole dell’angelo ai pastori, questo invito a non temere, perché una “grande gioia” ci viene annunciata: È nato per noi il Salvatore! E ci chiede soltanto di lasciarci amare. Natale è lasciarsi amare da Dio, lasciarsi prendere il cuore da questo Bambino. Questo ci farà nuovi. Cerchiamo, allora, di ritagliarci un po’ di tempo da dedicare all’adorazione per lasciarci accarezzare, abbracciare e nutrire dal mistero affascinante e sconvolgente di un Dio che si fa uomo, che si fa bambino in Gesù, certi che a Natale chiunque può scorgere un po’ di cielo in sé e negli altri. Perché siamo amati, non siamo più soli. Perché siamo amati, non possiamo non amare. Perché siamo amati siamo “dolcemente costretti” ad amare, a scoprire il volto di Dio nel volto di ogni uomo. È l’amore il nostro esame quotidiano e il Natale va vissuto e rinnovato ogni giorno, come ci ricorda santa Teresa di Calcutta:
È Natale ogni volta
che sorridi a un fratello
e gli tendi la mano.
È Natale ogni volta
che rimani in silenzio
per ascoltare l’altro.
È Natale ogni volta
che non accetti quei principi
che relegano gli oppressi
ai margini della società.
È Natale ogni volta
che speri con quelli che disperano
nella povertà fisica e spirituale.
È Natale ogni volta
che riconosci con umiltà
i tuoi limiti e la tua debolezza.
È Natale ogni volta
che permetti al Signore
di rinascere per donarlo agli altri.
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