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In Polonia da mesi si assiste agli attacchi contro la figura di Giovanni Paolo II e la Chiesa polacca. Dichiarazione di Sua Eminenza il Cardinale Stanisław Dziwisz

In Polonia da mesi si assiste agli attacchi contro la figura di Giovanni Paolo II e la Chiesa polacca. Sembra un’azione ben coordinata con gli attacchi ad orologeria come la visita in Vaticano nel contesto della riunione dei vescovi della delegazione polacca delle attiviste della sinistra anticlericale ed atea, presunti difensori delle vittime degli abusi del clero, il lancio della versione polacca del libro “Sodoma” e, successivamente, di un film con le testimonianze delle persone abusate.



L’ultimo attacco è partito dalle pagine dell’edizione polacca della rivista “Newsweek”. In questa situazione il card. Dziwisz ha preso la penna e ha scritto una dichiarazione per rispondere “alle ripetute false informazioni di alcuni media, che ingannano molte persone”, perché, come ha sottolineato l’ex segretario del Papa “il tentativo di diffamare San Giovanni Paolo II offende i sentimenti di milioni di persone in tutto il mondo per le quali San Giovanni Paolo II era ed è un'autorità indiscussa e un forte intercessore, come confermato da migliaia di testimonianze di grazie ricevute per sua intercessione”.
Ecco il testo completo della dichiarazione del card. Stanisław Dziwisz.

Dichiarazione di Sua Eminenza il Cardinale Stanisław Dziwisz

In riferimento alle ripetute false informazioni di alcuni media, che ingannano molte persone, desidero ricordare che San Giovanni Paolo II fu il primo Papa che introdusse in modo sistematico la protezione dei bambini e dei giovani nella Chiesa. La sua posizione intransigente in questa materia è testimoniata, tra le altre cose, dai seguenti fatti:

1. Nel 1993, San Giovanni Paolo II inviò una lettera ai vescovi degli Stati Uniti, in cui scrisse in modo inequivocabile: “La parola evangelica “guai!” ha un significato particolare, in special modo quando Cristo la usa nei casi di scandalo, e soprattutto di scandalo “dei piccoli”. Quanto sono severe le parole di Cristo quando parla di tale scandalo, quanto grande deve essere quel male se “chi scandalizza anche uno solo di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio che gli fosse appesa al collo una macina girata da asino, e fosse gettato negli abissi del mare” (cf. Mt 18, 6)."

2. Nel 1994, il Papa emise un Indulto per la Chiesa negli Stati Uniti, e due anni dopo lo estese alla Chiesa in Irlanda. Questo Indulto mirava a introdurre una maggiore protezione per i bambini e i giovani contro il crimine di abuso.

3. Nel 2001, il Santo Padre introdusse nella Chiesa delle norme restrittive in materia, aggiornate poi dai successivi Pontefici. D’importanza cruciale si rivelarono il documento “Sacramentorum sanctitatis tutela” (sulla protezione della santità dei sacramenti) e la norma "Circa i delitti più gravi". Giovanni Paolo II portò l’età della protezione dei minori ai 18 anni. Inoltre, obbligò ogni vescovo e superiore religioso a riportare alla Congregazione per la Dottrina della Fede tutti i casi di crimine contro minori.

4. Nel 2002 San Giovanni Paolo II sottolineò con chiarezza la propria posizione su questo tema: „ La gente deve sapere che nel sacerdozio e nella vita religiosa non c'è posto per chi potrebbe far del male ai giovani. " (Discorso ai Vescovi degli Stati Uniti, 23 aprile 2002).

5. Durante il pontificato di San Giovanni Paolo II e secondo la sua volontà, la Congregazione per la Dottrina della Fede iniziò un’indagine sulle accuse rivolte a Maciel Delgollado, fondatore dei Legionari di Cristo. Nel dicembre 2004, fu inviato in Messico e negli Stati Uniti l’allora promotore di giustizia, e oggi Arcivescovo Charles Sciclunia, assieme ad un altro avvocato, per indagare sulla questione. L’indagine fu realizzata dopo la morte di Giovanni Paolo II e per questo, all'inizio del pontificato di Benedetto XVI, si poté avere la sentenza definitiva.

6. Inoltre va notato che per esaminare la vita di Giovanni Paolo II sono stati interrogati 122 testimoni, compresi anche coloro che non erano collegati alla Chiesa cattolica, e sono state preparate 2414 pagine di documentazione procedurale. La santità di Giovanni Paolo II è stata confermata dall'autorità di due papi; fu beatificato da Benedetto XVI e canonizzato da papa Francesco. La Santa Sede, considerando l'opinione della commissione dei medici, ha riconosciuto due guarigioni per intercessione di San Giovanni Paolo II come inspiegabili dal punto di vista medico.

A questo proposito, il tentativo di diffamare San Giovanni Paolo II offende i sentimenti di milioni di persone in tutto il mondo per le quali San Giovanni Paolo II era ed è un'autorità indiscussa e un forte intercessore, come confermato da migliaia di testimonianze di grazie ricevute per sua intercessione.

Ringrazio il Santo Padre Francesco per aver messo fine ai tentativi di diffamare il Papa polacco, affermando con forza che nessuno può dubitare della santità di Giovanni Paolo II.

+ Card. Stanisław Dziwisz
Arcivescovo emerito dell'Arcidiocesi di Cracovia

Cracovia, 28 maggio 2019

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