Passa ai contenuti principali

Messaggio del nostro Vescovo S.E. Mons. Giuseppe FAVALE per la quaresima 2019



Carissimi,

la Chiesa ci fa iniziare oggi un cammino che vuole essere di vera conversione, un percorso per crescere nella conoscenza dell’amore misericordioso del Signore e per andare con rinnovato slancio e passi sempre più decisi e convinti verso di Lui. In questo messaggio quaresimale prendo spunto dall’icona biblica che sta accompagnando il nostro anno pastorale, l’incontro di Gesù con Zaccheo (cfr. Le 19,1-10), testo capace di gettare nuova luce su un tempo forte che vuole, e deve essere kairòs, tempo di grazia, per tutti.

Come quel giorno a Gerico fu Gesù che scelse di andare a casa di Zaccheo per far rifiorire la sua vita, così oggi è Lui che, abitando la nostra storia, chiede di entrare non solo nella nostra vita, ma anche nella nostra Chiesa, perché vuole portare a tutti la salvezza. Lui vuole entrare senza però imporsi, senza costrizioni, chiede soltanto di aprirgli la porta! Lui conosce bene le nostre fragilità, eppure non disdegna di entrare a casa nostra; non si vergogna di stare con noi, nonostante i nostri peccati.

Questa scelta benigna e coraggiosa del Signore – non dimentichiamo il disappunto di chi assiste alla scena! – ha spinto Zaccheo a compiere due gesti: la donazione della metà dei suoi beni e la restituzione di tutto quello che aveva rubato per quattro volte. Sono i gesti della carità e della giustizia. Sono i gesti che, mentre danno dignità ai poveri e alle vittime di ogni sopruso, riabilitano anche chi ha sbagliato. Zaccheo ritrovò pienamente se stesso nell’atto di donare e di restituire. Non a caso l’evangelista Luca annota il levarsi in piedi di Zaccheo quando comincia a parlare, e adopera per questo il verbo tipico della resurrezione, a voler sottolineare la sua rinascita da una vita buia e non autentica.

Incontrando il Risorto, anche noi siamo chiamati ad alzarci, a cambiare il nostro stile di vita, ad agire da risorti attraverso l’esercizio della carità e della giustizia. In questa Quaresima siamo invitati a sostenere, con la preghiera e con il nostro contributo economico, due iniziative che ci stanno particolarmente a cuore: il lavoro ormai venticinquennale della Fondazione Antiusura di Bari e l’avvio di esperienze di “Empori della solidarietà” nelle nostre zone pastorali. Sono due iniziative diverse nel loro profilo, ma accomunate dal desiderio vivo di fare carità e giustizia. Dare sostegno alla Fondazione, che in questi anni ha già seguito circa 200 persone della nostra Diocesi, è fare carità perché è ascolto, accompagnamento, aiuto concreto, ma è anche giustizia perché previene e cura la piaga ingiusta dell’usura e della dipendenza da gioco. Contribuire alla nascita di Empori è un atto di amore verso i poveri, è un segno di attenzione, ma è pure un atto di giustizia perché restituisce ciò che è necessario a chi non lo ha e rende dignitoso anche l’atto di chiedere aiuto. 11 Concilio Vaticano II, al n. 8 di Apostolicam actuositatem diceva: «Siano anzitutto adempiuti gli obblighi di giustizia, perché non avvenga che si offra come dono di carità ciò che è già dovuto a titolo di giustizia». In questo senso, sentiamoci tutti invitati ad essere operatori carità e di giustizia attraverso la colletta quaresimale.

Zaccheo ha potuto compiere questi gesti di donazione e di restituzione proprio attraverso la forza misericordiosa di Cristo, che aveva rivolto i suoi occhi su di lui. Quell’incrocio di sguardi segnò l’inizio della rinascita di Zaccheo. Su questo orizzonte sarà importante per noi ritrovarci con il Signore Gesù, guardarlo e lasciarci guardare, in una contemplazione frutto dell’amore. Entriamo in comunione con lui coltivando l’ascolto della Parola attraverso la lectio divina e la preghiera personale. Solo un cuore disponibile ad accogliere la Parola è capace di fare salti di qualità nelle scelte di vita. Chiedo a me e a tutti voi, cari fratelli e sorelle: quanto spazio dedichiamo alla Parola nella nostra giornata? Siamo

sommersi da una caterva di parole, il più delle volte inutili, eppure il più delle volte manca proprio la Parola che dà vita! Cerchiamo consolazioni nelle parole umane e siamo indifferenti alla Parola che è fonte di speranza! Lasciamoci affascinare e conquistare dalla Parola viva che offre misericordia e perdono e che spinge ad una vera e continua conversione. Riscopriamo in questo tempo forte la bellezza della liturgia quotidiana, ricca di Parola di Dio, non solo con la celebrazione eucaristica ma anche con la Liturgia delle Ore, che è una scuola continua di preghiera.

Cogliamo il forte valore pedagogico delle cinque domeniche di Quaresima, nelle quali, accompagnati dal Vangelo secondo Luca, il vangelo della misericordia, possiamo compiere un cammino di riscoperta dell’amore di Dio per ognuno di noi e per le stesse comunità. Alla luce di questo, permettete che richiami l’importanza del sacramento della Penitenza, incontro vivo con la tenerezza divina, da riscoprire anche attraverso celebrazioni penitenziali comunitarie, tipiche di questo periodo. Tante volte è stato detto che i fedeli si confessano poco, avendo forse perso il senso del peccato e, di conseguenza, della stessa misericordia, che ci riconcilia con Dio e con i fratelli. Cari fratelli e sorelle, ritorniamo a gustare il sacramento del perdono, dove Dio rialza dal fango del peccato l’uomo fragile, ridandogli dignità e nuovo splendore. E ai Sacerdoti rinnovo l’invito a rendersi maggiormente disponibili nell’ascolto delle confessioni. È uno dei momenti fondamentali del nostro ministero, non dimentichiamolo mai! La luce di Cristo Crocifisso e Risorto aiuti a orientare le scelte pastorali per rilanciare il sacramento della Riconciliazione.

“Oggi per questa casa è venuta la salvezza, perché anch’egli è figlio di Abramo. Il Figlio dell’uomo è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto” (Le 19,9-10). Questa affermazione di Gesù nei confronti di Zaccheo è rivolta a ciascuno di noi, ed è il frutto autentico dell’incontro con Lui. Deve essere impegno di tutta la nostra Chiesa diocesana annunciare questo “oggi” di Dio e della sua misericordia a ogni persona. Vorrei che il fuoco della misericordia raggiungesse soprattutto coloro che sono vittime di dipendenze, in particolare quelle da gioco, schiavitù tra le più deleterie e avvilenti del nostro tempo. Sono scioccanti i dati pubblicati recentemente su quanto si giochi nelle nostre Città. E facile reperirli su internet. Si mandano in fumo milioni di euro, con quel che ne consegue nella vita delle famiglie, molte delle quali sono finite sul lastrico. Alcune zone pastorali stanno intraprendendo percorsi di conoscenza di questi fenomeni e stanno avviando anche iniziative per la prevenzione e la cura. Mentre è importante incoraggiarci nello stare accanto a queste piaghe e abitarle per guarirle, come ha fatto Gesù con Zaccheo, è fondamentale al tempo stesso per noi riscoprire la gioia di annunciare la libertà che viene da Cristo e dal suo Vangelo. Ricordiamo che è una schiavitù da cui è possibile affrancarsi se insieme alla volontà decisa c’è la grazia di Cristo. Solo Lui è la vita che illumina le tenebre e conduce a pienezza la nostra esistenza.

La Vergine Maria, che ai piedi della Croce ha ricevuto la missione di essere nostra Madre, interceda perché possiamo intraprendere – noi per primi! – un cammino di vera conversione. E ci aiuti a condurre nel grembo materno della Chiesa chi vive oggi nuove o antiche forme di schiavitù, perché tutti possiamo sperimentare la pienezza della libertà, che è vivere l’amore.

Assicurando la mia continua preghiera per l’amata diocesi, tutti vi benedico.

Commenti

Post popolari in questo blog

La nostra reliquia "ex sanguine" di San Giovanni Paolo II in pellegrinaggio a Turi

In pellegrinaggio a Turi la reliquia di San Giovanni Paolo II „ La reliquia 'Ex Sanguine' donata dall'Arcivescovo Metropolita di Cracovia all’Associazione Giovanni Paolo II e Parrocchia Santi Medici di Polignano sarà portata a Turi il prossimo 18 settembre. Turi si prepara ad accogliere la reliquia di San Giovanni Paolo II, che arriverà nella cittadina, presso la parrocchia di Maria SS. Ausiliatrice, il prossimo 18 settembre. Giovanni Paolo II ha lasciato un segno indelebile in ciascuno di noi e la presenza delle sue reliquie “è motivo di grande gioia e di rendimento di grazie; la sua santità dona speranza e ci spinge a rispondere con sempre maggiore fedeltà alla nostra vocazione cristiana”. Tale presenza offrirà l’occasione per riflettere sul ruolo che ogni cristiano deve avere per essere autentico testimone di fede con coerenza e senza paura, così come lo fu Giovanni Paolo II. Si tratta di una reliquia “Ex Sanguine“ (di sangue) del Santo Giovanni Paol

Le Reliquia "Ex-Capillis" di Madre Teresa in pellegrinaggio a Turi

La comunità parrocchiale di  Maria SS. Ausiliatrice annuncia con gioia la visita delle Reliquie (ex Capillis) di S. Teresa di Calcutta DOMENICA 11 MARZO 2018 . Abbiamo voluto richiamare l’attenzione sulla figura di  Madre Teresa , canonizzata da Papa Francesco il 4 settembre 2016, poiché è stata una donna che ha impegnato tutta la sua vita per testimoniare l’amore ed è stata l’amore di Dio in azione. La Reliquia ex-capillis (capelli) è stata donata dalla postulazione di Madre Teresa all' associazione Giovanni Paolo II in occasione del decennale e alla parrocchia SS. Medici di Polignano a Mare. Lei sintetizzava così la sua vita e la sua opera: So che noi siamo una goccia nell’oceano della miseria e della sofferenza umana, ma se non ci fosse neanche questa goccia, la miseria e le sofferenze umane sarebbero ancora più grandi….

Papa Giovanni Paolo II: anniversario della morte di Karol Wojtyla

Oggi, 2 aprile 2012, ricorre l’ anniversario della morte di Karol Józef Wojtyla , ovvero Papa Giovanni Paolo II . Nato a Wadowice il 18 maggio 1920, morì il 2 aprile 2005 a Roma dopo quasi 30 anni di pontificato. Infatti,  Karol Wojtyla  fu eletto Papa il 16 ottobre 1978 e il suo fu il terzo pontificato più lungo della storia. In seguito alla sua morte, avvenuta ormai 7 anni fa,  Papa Giovanni Paolo II  fu proclamato  Beato  l’anno scorso (1° maggio), da  Papa Benedetto XVI  e, nel giorno del suo insediamento si festeggerà ogni anno il Papa, da molti considerato come il più grande di tutti i tempi.