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Visualizzazione dei post da gennaio, 2025

La gioia come via di santità. L’eredità educativa di Don Bosco

Don Bosco è notoriamente il Santo dei giovani, ma è anche il Santo della gioia vissuta e insegnata come strumento educativo: papa Francesco, infatti, ricordando la sua formazione giovanile presso i Salesiani, ha detto: « I Salesiani mi hanno formato alla bellezza, al lavoro e a stare molto allegro ». I nostri giovani spesso sono spenti, demotivati, disorientati, alla ricerca di un segreto di felicità che dia risposta ai loro interrogativi: riscoprire don Bosco come educatore alla gioia e come educatore attraverso la gioia può aiutare a trovare strade per raggiungerli e accompagnarli nel loro cammino di crescita. Il messaggio rivoluzionario di don Bosco Tutti i santi, a modo loro, sono rivoluzionari e don Bosco non fa eccezione: in un’epoca in cui i preti vivevano distaccati dal popolo, lui è stato un s acerdote rivoluzionario , perché vicino e gioioso. Lo sottolinea papa Francesco quando afferma: «Don Bosco, non era un santo dalla faccia da “venerdì santo”, triste, musone… Ma piuttosto...

Il Giubileo dei Bambini 2025: un cammino verso la speranza

Migliaia di bambini con piccoli zaini sulle spalle, passi leggeri e cuori pieni di gioia cammineranno insieme verso il Giubileo dei Bambini (che si terrà il 24-25 maggio 2025 ). Sono pellegrini di speranza, testimoni della purezza e della fiducia che noi adulti rischiamo di dimenticare. Ma che cosa significa davvero questo viaggio per loro? E noi, che cosa possiamo imparare dai bambini? Un anno di gioia e speranza Quello che è appena iniziato è un anno all’insegna della gioia e della speranza e potremmo quasi dire che gioia e speranza sono i tratti caratteristici dei bambini. Papa Francesco ha pensato un Giubileo dedicato a loro, perché anche loro siano pellegrini di speranza. Il Giubileo dei bambini è quindi l’occasione propizia per riscoprire l’importanza fondamentale dei bambini: « i bambini sono la nostra risorsa più importante e la nostra migliore speranza per il futuro » (John F. Kennedy) e per rintracciare dentro di noi quella forza inesauribile, quella luce che non smette di...

Pubblicato il Messaggio del Papa per la Giornata Mondiale del Malato

  Nell’Anno Giubilare riecheggia l’invito alla speranza cristiana “«La speranza non delude» (Rm 5,5) e ci rende forti nella tribolazione” è il titolo del Messaggio di Papa Francesco per la XXXIII Giornata Mondiale del Malato, pubblicato oggi sul Bollettino della Santa Sede. La Giornata Mondiale del Malato viene celebrata annualmente l’11 febbraio, memoria liturgica della Beata Vergine di Lourdes. Ogni tre anni, la celebrazione della Giornata si svolge in forma solenne presso un santuario mariano. A causa del Giubileo 2025, Papa Francesco ha disposto che la celebrazione, che avrebbe dovuto tenersi quest’anno, si terrà invece l’11 febbraio 2026, presso il Santuario Mariano della Virgen de Chapi, di Arequipa, in Perù. Nell’Anno Giubilare 2025 la Chiesa celebrerà la Giornata Mondiale del Malato in forma ordinaria, a livello diocesano, l’11 febbraio, il Giubileo degli Ammalati e del Mondo della Sanità, il 5 e 6 aprile, e il Giubileo delle Persone con Disabilità, il 28 e 29 aprile. Nel ...

Shoah, il Papa: l'orrore non sia dimenticato, l'antisemitismo non metta più radice

Doppio post su X nel Giorno della Memoria. Come già ieri all’Angelus Francesco, ricordando le sofferenze e le lacrime delle vittime dell’Olocausto, ribadisce il suo grido: “Mai più!”. Ed esorta a non dimenticare né tantomeno negare lo sterminio di milioni di persone ebree “Mai più!”. Sembra urlarlo Francesco dai circa 200 caratteri del post che ha voluto pubblicare oggi, 27 gennaio 2025, Giornata della Memoria, ottant’anni dalla liberazione del campo di Auschwitz-Birkenau, emblema di quell’abisso che ha spezzato la vita di milioni di persone e famiglie. ““Ribadiamo oggi con forza che ai semi dell’antisemitismo non si deve mai più consentire di mettere radice nel cuore dell’uomo. Ricordando le sofferenze e le lacrime delle vittime della Shoah ripetiamo: mai più!”” Debellare antisemitismo e ogni forma di persecuzione religiosa Passato e futuro, quindi, nel messaggio del Papa dal suo account in nove lingue @Pontifex. Il passato, cioè il ricordo che mai deve spegnersi, soprattutto quando a...

Giornata della Memoria: per costruire un futuro migliore

Il 27 gennaio arriva puntualmente ogni anno a ricordarci cosa un uomo è capace di fare ad un suo simile. Primo Levi descrive l’orrore dei lager. Tuttavia, l’orrore non appartiene solo al passato. Quante persone lottano in questo momento per mezzo pane? Quanti bambini vengono deportati oggi per finire vittime delle tratte? Non basta ricordare, occorre fermare gli olocausti che si consumano oggi, nel mondo… La Giornata della Memoria è un appuntamento per non dimenticare le atrocità commesse durante la Seconda guerra mondiale, in particolare la Shoah, lo sterminio di milioni di ebrei, per onorare chi a quella tragedia si è opposto e soprattutto per costruire un futuro migliore. Il 27 gennaio 1945 i carri armati dell’esercito sovietico sfondano i cancelli del campo di concentramento di Auschwitz in Polonia. Da quel giorno, questo campo è diventato il luogo simbolo della discriminazione e delle sofferenze di chi è stato internato solo perché ebreo o zingaro, sacerdote o religiosa cattolica ...

Edith Stein. Un Faro di Luce nella Giornata della Memoria

Il 27 gennaio, Giornata della Memoria, ci invita a ricordare l’orrore della Shoah e a onorare le sue vittime. Questo giorno, oltre a essere celebrato per non dimenticare, deve essere ogni anno un monito per rinnovare l’impegno al rispetto, alla tolleranza, alla difesa dei diritti umani . Tra le tante storie di coraggio che emergono da quel periodo buio, quella di Edith Stein risplende con particolare intensità, lei che è stata un esempio di fede, di intelligenza e di resilienza. Chi è Edith Stein? Edith Stein, nasce in una famiglia ebrea nel 1891, e diventa una brillante filosofa al seguito della scuola fenomenologica fondata da Edmund Husserl. Dopo un profondo percorso spirituale, si converte al cristianesimo e nel 1921 riceve il Battesimo. La conversione coincide con la vocazione anche se dovrà aspettare molti anni per poterla realizzare; infatti, solo il 16 luglio 1933 entrerà nel Carmelo di Colonia prendendo il nome di suor Teresa Benedetta della Croce. Mantiene un profondo legame ...

Memoria, ricordo e moderne discriminazioni.

...a proposito della "Giornata della Memoria". Tra tante ricorrenze, da qualche tempo abbiamo imparato a celebrare anche il Giorno della Memoria, in commemorazione delle vittime dell'olocausto. La data è quella del 27 Gennaio, che coincide con la liberazione del campo di concentramento di Auschwitz da parte delle truppe sovietiche nel 1945. In Italia la legge del 20.07.2000 ha istituito formalmente la celebrazione “...al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati”(art. 1). Nell'occasione, precisa la legge, “...sono organizzati cerimonie, iniziative, incontri e momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione, in modo parti...

Viviamo tutti con l'obiettivo di essere felici; le nostre vite sono diverse, eppure uguali.

90 anni fa, il 27 gennaio 1945, venivano aperti i cancelli di Auschwitz. Le immagini che apparvero agli occhi dei soldati sovietici che liberarono il campo, sono impresse nella nostra memoria collettiva. Ad Auschwitz, come negli innumerevoli altri campi di concentramento e di sterminio creati dalla Germania nazista, erano stati commessi crimini di incredibile efferatezza. Tali crimini non furono commessi solo contro il popolo ebraico e gli altri popoli e categorie oppressi, ma contro tutta l’umanità, segnando una sorta di punto di non ritorno nella Storia. L’uomo contemporaneo, con il suo grande bagaglio di conoscenze, nel cuore del continente più civile e avanzato, era caduto in un baratro. Aveva utilizzato il suo sapere per scopi criminali, tramutando quelle conquiste scientifiche e tecnologiche, di cui l’Europa era allora protagonista indiscussa, in strumenti per annichilire e distruggere intere popolazioni, primi fra tutti gli ebrei d’Europa. Da quel trauma l’Europa e il mondo i...

Giornata della Memoria

Occorre fornire alle nuove generazione gli strumenti, anche empirici, per riflettere su cosa l’umanità è stata in grado di fare, perché non accada mai più. Questo, forse, è il senso più vero del Giorno della Memoria, ed è un bene prezioso per tutti. I l 27 gennaio 1945 vennero aperti i cancelli di Auschwitz, il campo di concentramento divenuto l’emblema della barbarie nazista perpetratasi nel cuore dell’Europa; in quel luogo nefasto e pieno d’orrore persero la vita oltre un milione di persone, nei modi più atroci ed efferati che la mente umana abbia mai potuto concepire.Il Giorno della Memoria, che quest’anno si celebra per la diciassettesima volta, è stato istituito con la Legge n. 211 del 20 luglio 2000 proprio con lo scopo di non dimenticare questa immane tragedia chiamata Shoah e perpetuarne il ricordo affinché quanto avvenuto non accada mai più, per nessun popolo, in nessun tempo e in nessun luogo.In Italia l’aberrante ideologia nazista colpì il popolo ebraico con le vergognose ...

Nel Giorno della Memoria

Nel Giorno della Memoria, ricordiamoci di guerre assurde senza senso, di forni accesi pronti a uccidere anime innocenti. Nel Giorno della Memoria, ricordiamoci di urla non ascoltate, di quell'indifferenza al dolore di chi è morto ingiustamente. Nel Giorno della Memoria, ricordiamo di quanto l'uomo sia una vera bestia, di quella morale persa a combattere. Nel Giorno della Memoria, ricordiamoci dell'atrocità di ogni assurdo gesto compiuto, di quelle vite che non ci sono più. Nel Giorno della Memoria, ricordiamoci dei fatti, di quegli orrori compiuti, di chi non c'è più. Di vite colpite senza colpe.   #GiornataDellaMemoria

Francesco: Gesù portatore di una salvezza che nessuno può dare

All’Angelus il Papa esorta a non fare come i compaesani di Cristo che a Nazaret, nella sinagoga, non credono che lui sia il Messia. Anche a noi può capitare lo stesso, pensare che “lo conosciamo già, che di Lui sappiamo già tutto, siamo cresciuti con Lui, a scuola, in parrocchia, al catechismo, in un Paese di cultura cattolica”, ma siamo chiamati ancora a riconoscere in Lui il Figlio di Dio Ricorrere “fiduciosi a Maria” per riconoscere, con il suo aiuto Gesù. È l’invito che Francesco rivolge ai fedeli all’Angelus, esortando a non fare come quanti nella sinagoga di Nazaret non riconoscono in Cristo l’unto di Dio. Accade che nella cittadina in cui era cresciuto, “Gesù legge il passo del profeta Isaia che annuncia la missione evangelizzatrice e liberatrice del Messia, dischiarando poi: “Oggi questa Scrittura si è realizzata”. Un’affermazione che provoca sconcerto. Lui “proclama, che, con la sua presenza è giunto ‘l’anno di grazia del Signore’”, “per tutti e in modo speciale per i poveri, ...

La Domenica della Parola nella vita concreta

La Domenica della Parola di Dio è una nuova occasione per fare proprio l’invito di Gesù ad ascoltare, accogliere e custodire la sua Parola. Essa ci ricorda che la Scrittura è il nostro “GPS spirituale” per navigare nella vita con speranza e fiducia. Questa iniziativa, voluta da papa Francesco, ha lo scopo di promuovere «la celebrazione, la riflessione e la divulgazione della Parola di Dio» ed è volta a farci comprendere quanto sia importante riferirsi alla Parola di Dio nella vita quotidiana. Prima di passare ad alcuni consigli pratici scopriamo il tema di quest’anno e il suo legame con il Giubileo. «Spero nella tua Parola» Il motto scelto da papa Francesco per l’edizione del 2025, all’interno dell’Anno giubilare, è «Spero nella tua Parola», un versetto del Salmo 119. «Si tratta di un grido di speranza: l’uomo, nel momento dell’angoscia, della tribolazione, del non-senso, grida a Dio e mette tutta la sua speranza in lui», scrive monsignor Rino Fisichella, che continua dicendo: «Tutti ...

Il Papa: il male ha i giorni contati, guerra e morte non vinceranno sui popoli

Nella VI Domenica della Parola di Dio che conclude anche il Giubileo del Mondo della Comunicazione, Francesco sottolinea che il Vangelo è Parola viva e certa che non delude mai e che "Gesù ci libera da ogni catena interiore", aprendoci gli "occhi del cuore", spesso "abbagliati" dal fascino del potere e della vanità che "rendono invisibili i deboli e i sofferenti". Durante la celebrazione conferito il lettorato a 40 laici di diversi Paesi Tutte le Scritture ci parlano del Verbo di Dio fattosi uomo per la salvezza del mondo, l’intera Bibbia, cioè, “fa memoria di Cristo e della sua opera”, lo Spirito, poi, “la attualizza nella nostra vita e nella storia” e Francesco lo ribadisce più volte davanti ai 6.500 fedeli presenti alla Messa presieduta stamani, 26 gennaio, nella Basilica Vaticana nella domenica dedicatagli, la Domenica della Parola di Dio. Il Papa l’ha istituita sei anni fa, nella terza domenica del tempo ordinario che quest’anno chiude anche...

Giubileo della Comunicazione 2025 e san Francesco di Sales. Il Santo che insegna a comunicare con amore

  Immagina un uomo, nel cuore dell’inverno, che cammina di notte tra i villaggi delle Alpi, lasciando sotto le porte dei volantini scritti a mano. Quel comunicatore instancabile era san Francesco di Sales e il suo messaggio di speranza attraversa i secoli per parlare ancora oggi a noi. In occasione del Giubileo della comunicazione (24-26 gennaio 2025), celebrato in concomitanza con la sua festa di oggi, vogliamo lasciarci illuminare da questo Santo che tra il XVI e il XVII secolo ha saputo usare tutti i mezzi a sua disposizione per far giungere a quante più persone possibili il messaggio dell’amore misericordioso di Dio. Patrono dei giornalisti San Francesco di Sales è stato scelto come patrono dei giornalisti, perché è una figura esemplare di comunicatore che ha saputo trasmettere i valori cristiani con amore e compassione. Infatti, il suo approccio gentile e amorevole alla comunicazione ha portato una vera rivoluzionario nel suo tempo. Era convito che il dialogo potesse vincere o...

Giovanni Paolo II a Cuba, Stella: momento indimenticabile per l'isola

Il 21 gennaio 1998 Papa Wojtyla atterrava nell’isola dell’America Centrale, primo Pontefice a visitarla in uno storico viaggio apostolico. A parlare di quel memorabile evento, ospiti del programma Doppio Click, il cardinale Beniamino Stella, prefetto emerito della Congregazione per il Clero e nunzio apostolico a Cuba nel 1998, e Rodrigo Guerra Lopez, segretario della Pontificia Commissione per l’America Latina Sono trascorsi ormai 26 anni da quando, il 21 gennaio 1998, Papa Giovanni Paolo II atterrava a L'Avana per iniziare il suo viaggio apostolico a Cuba. Il viaggio, durato sei giorni, rappresentò un momento importante per l’isola dell’America Centrale. Il Pontefice fu accolto dal leader cubano Fidel Castro. Nei sei giorni nell’isola Giovanni Paolo II ebbe modo di incontrare le diverse realtà sociali del luogo, tra cui i vescovi, le famiglie, i giovani, le comunità cristiane e gli ammalati. Ma, soprattutto, ebbe modo di parlare con la popolazione cubana, da anni afflitta dall’emb...

Da nemico della Chiesa a difensore della fede: la storia di Ratisbonne e della Madonna del Miracolo

Come ha fatto la Madonna a conquistare un cuore di pietra? L’apparizione ad Alphonse Ratisbonne: un incontro che cambia la vita Immaginate di essere un giovane ebreo, ateo e profondamente anticristiano. La religione cattolica non solo vi è estranea, ma la disprezzate. Eppure, un giorno, per pura sfida, accettate di indossare un oggetto che rappresenta tutto ciò che avete sempre rifiutato: la Medaglia Miracolosa. E proprio in quel momento, la vostra vita cambia. Questo è ciò che accadde ad Alphonse Ratisbonne nel gennaio del 1842. Invitato da un amico cattolico a indossare la medaglia, Ratisbonne non aveva alcuna intenzione di credere in quello che gli veniva proposto. Ma, proprio mentre percorreva le strade di Roma, nel cuore di una chiesa dedicata a Sant’Andrea delle Fratte, un’esperienza straordinaria lo sconvolge. Ratisbonne racconta che, mentre pregava davanti all’altare, improvvisamente la Madonna gli apparve. La visione fu così potente e straordinaria che lo trasformò istantaneam...