Passa ai contenuti principali

Il Papa: il presepe è un'immagine artigianale di pace

Se la nostra vita rinasce, è davvero Natale. Lo ricorda Papa Francesco stamani all'udienza generale in Aula Paolo VI, concentrandosi sull'importanza di fare il presepe.


Il presepe porta il Vangelo nei posti in cui si vive: nelle case, nelle scuole, nei luoghi di lavoro, negli ospedali, nelle carceri, nelle piazze. È il senso profondo del presepe per la pace, per la famiglia, per cambiare la nostra vita, assieme all'esortazione a realizzarne uno nelle proprie abitazioni, stamani al centro della catechesi di Papa Francesco all’udienza generale in Aula Paolo VI. (Ascolta il servizio con la voce del Papa)
Parlare al Signore delle situazioni che abbiamo a cuore.

Fare il presepe è prima di tutto un modo semplice ma efficace per prepararsi al Natale che si avvicina, tanto che il Papa ricorda di essersi recato a Greccio, dove San Francesco realizzò il primo, e di aver scritto una Lettera sul suo significato. Il presepe richiama una cosa essenziale, cioè che Dio non è rimasto invisibile in cielo ma è venuto sulla Terra e si è fatto uomo. Fare il presepe è quindi “celebrare la vicinanza di Dio”: Dio sempre è stato vicino al suo popolo ma quando si è incarnato è stato “vicinissimo”, afferma il Papa. Non è infatti “un giudice distaccato” o un “signore lontano” ma è “Amore umile, disceso fino a noi”. Il Bambinello con le braccia aperte ricorda proprio che “Dio è venuto ad abbracciare la nostra umanità”. Per questo il Papa esorta a stare davanti al presepe per parlare al Signore delle persone e delle situazioni che abbiamo a cuore, per “fare con Lui il bilancio dell’anno che sta finendo”, condividere attese e preoccupazioni.
Il presepe è un Vangelo vivo

La sua attualità coinvolge anche l’orizzonte della pace:

Il presepe è più che mai attuale, mentre ogni giorno si fabbricano nel mondo tante armi e tante immagini violente, che entrano negli occhi e nel cuore. Il presepe è invece un’immagine artigianale di pace. Per questo è un Vangelo vivo.

Aprire la porta a Gesù
Nel presepe vengono proposte scene quotidiane: i pastori con le pecore, i fabbri che battono il ferro, i mugnai, a indicare che Dio viene “nella nostra vita concreta”. Quindi è importante fare un piccolo presepe a casa anche per ricordare che “Dio è venuto da noi”, “ci accompagna nella vita”, e quindi “nella vita di tutti i giorni, non siamo più soli”, ribadisce il Papa:

Non cambia magicamente le cose ma, se Lo accogliamo, ogni cosa può cambiare. Vi auguro allora che fare il presepe sia l’occasione per invitare Gesù nella vita. Quando noi facciamo il presepe a casa, è come aprire la porta e dire: “Entra, Gesù!”, è fare concreta questa vicinanza, questo invito a Gesù perché venga nella nostra vita. Perché se Lui abita la nostra vita, la vita rinasce. E se la vita rinasce, Ed è davvero Natale. 

Accanto a Gesù, vediamo Maria e Giuseppe e il Papa esorta quindi anche ad invitare la Sacra Famiglia a casa nostra. Il presepe è "un Vangelo domestico", significa letteralmente “mangiatoia” e Betlemme “casa del pane” e pertanto farlo nella nostra casa, dove condividiamo cibo e affetti, ricorda che Gesù è il “pane della vita” e dona alle famiglie la forza di andare avanti e perdonarsi.

Il presepe è l’attualità di ogni famiglia
Il presepe è anche “un invito alla contemplazione”, che richiama l’importanza di fermarci:

Solo se lasciamo fuori casa il frastuono del mondo ci apriamo all’ascolto di Dio, che parla nel silenzio. Il presepe è attuale, è l’attualità di ogni famiglia. Ieri mi hanno regalato un’immaginetta di un presepe speciale, piccolina, che si chiamava: “Lasciamo riposare mamma”. C’era la Madonna addormentata e Giuseppe con il Bambinello lì, che lo faceva addormentare. Quanti di voi dovete dividere la notte fra marito e moglie per il bambino o la bambina che piange, piange, piange … “Lasciate riposare mamma”; la tenerezza di una famiglia, di un matrimonio.

Il Papa ringrazia per gli auguri per il 50.mo di sacerdozio e per il compleanno
Un augurio di "Buon Natale" e un ringraziamento per quanti, da tante parti del mondo, gli hanno inviato messaggi di auguri per il 50.mo di sacerdozio e per il suo compleanno, riecheggiano nei saluti del Papa, al termine della catechesi. Stamani infatti è stato accolto da un particolare clima di festa e gioia dai 7mila fedeli presenti. A tanti si è avvicinato, stringendo le mani e ricevendo piccoli doni. 

Debora Donnini – Città del Vaticano

FONTE: Vatican News


Commenti

Post popolari in questo blog

La nostra reliquia "ex sanguine" di San Giovanni Paolo II in pellegrinaggio a Turi

In pellegrinaggio a Turi la reliquia di San Giovanni Paolo II „ La reliquia 'Ex Sanguine' donata dall'Arcivescovo Metropolita di Cracovia all’Associazione Giovanni Paolo II e Parrocchia Santi Medici di Polignano sarà portata a Turi il prossimo 18 settembre. Turi si prepara ad accogliere la reliquia di San Giovanni Paolo II, che arriverà nella cittadina, presso la parrocchia di Maria SS. Ausiliatrice, il prossimo 18 settembre. Giovanni Paolo II ha lasciato un segno indelebile in ciascuno di noi e la presenza delle sue reliquie “è motivo di grande gioia e di rendimento di grazie; la sua santità dona speranza e ci spinge a rispondere con sempre maggiore fedeltà alla nostra vocazione cristiana”. Tale presenza offrirà l’occasione per riflettere sul ruolo che ogni cristiano deve avere per essere autentico testimone di fede con coerenza e senza paura, così come lo fu Giovanni Paolo II. Si tratta di una reliquia “Ex Sanguine“ (di sangue) del Santo Giovanni Paol

Le Reliquia "Ex-Capillis" di Madre Teresa in pellegrinaggio a Turi

La comunità parrocchiale di  Maria SS. Ausiliatrice annuncia con gioia la visita delle Reliquie (ex Capillis) di S. Teresa di Calcutta DOMENICA 11 MARZO 2018 . Abbiamo voluto richiamare l’attenzione sulla figura di  Madre Teresa , canonizzata da Papa Francesco il 4 settembre 2016, poiché è stata una donna che ha impegnato tutta la sua vita per testimoniare l’amore ed è stata l’amore di Dio in azione. La Reliquia ex-capillis (capelli) è stata donata dalla postulazione di Madre Teresa all' associazione Giovanni Paolo II in occasione del decennale e alla parrocchia SS. Medici di Polignano a Mare. Lei sintetizzava così la sua vita e la sua opera: So che noi siamo una goccia nell’oceano della miseria e della sofferenza umana, ma se non ci fosse neanche questa goccia, la miseria e le sofferenze umane sarebbero ancora più grandi….

Papa Giovanni Paolo II: anniversario della morte di Karol Wojtyla

Oggi, 2 aprile 2012, ricorre l’ anniversario della morte di Karol Józef Wojtyla , ovvero Papa Giovanni Paolo II . Nato a Wadowice il 18 maggio 1920, morì il 2 aprile 2005 a Roma dopo quasi 30 anni di pontificato. Infatti,  Karol Wojtyla  fu eletto Papa il 16 ottobre 1978 e il suo fu il terzo pontificato più lungo della storia. In seguito alla sua morte, avvenuta ormai 7 anni fa,  Papa Giovanni Paolo II  fu proclamato  Beato  l’anno scorso (1° maggio), da  Papa Benedetto XVI  e, nel giorno del suo insediamento si festeggerà ogni anno il Papa, da molti considerato come il più grande di tutti i tempi.