FONTE: La Centra
Una grande partecipazione di fedeli ha accompagnato l’arrivo nella chiesa di San Cosimo delle reliquie di Giovanni Paolo II e di Madre Teresa di Calcutta. Un evento promosso dall’Associazione Giovanni Paolo II di Polignano in occasione del decimo compleanno dalla loro costituzione. “Siamo onorati di un così grande avvenimento che di certo resterà nella storia della nostra parrocchia” ha dichiarato Giuseppe Nardulli a nome dell’associazione. Alla venerazione dei fedeli, venerdì scorso, è stata esposta una reliquia di sangue del Papa polacco già proclamato santo, donata dal cardinale di Cracovia Stanislao Dziwisz, per anni segretario di Giovanni Paolo II. Ed una parte dei capelli di Madre Teresa di Calcutta, di recente proclamata santa da Papa Francesco, reliquia che ha fatto parte proprio della sua causa di canonizzazione. Due santi che sono stati spesso insieme in vita anche in numerosi viaggi. Come ha sottolineato Pina Cataldo regista di TV SAT 2000, che prima della Santa Messa ha raccontato la sua esperienza di accompagnatrice ufficiale dei viaggi in Italia di Madre Teresa di Calcutta, fondatrice in India delle Missionarie della Carità. La Messa è stata officiata dal vescovo Giuseppe Favale, che ha colto l’occasione anche per invitare i fedeli a pregare per le vocazioni, e dal parroco don Giancarlo Carbonara. Al termine i fedeli hanno potuto venerare e pregare le due reliquie.
Dopo la lettura del Vangelo di Giovanni in cui Gesù appare dopo la resurrezione ai pescatori, il Vescovo ha tenuto la sua omelia parlando di Giovanni Paolo II e di Madre Teresa. “Due cari amici di Cristo – li ha definiti Mons. Giuseppe Favale- un pastore come Giovanni Paolo II e una religiosa come Madre Teresa”. Il Vescovo ha quindi spiegato il senso della loro vita. “Sono grandi per le opere che hanno fatto? - ha chiesto rivolgendosi a numerosi fedeli- No, sono grandi perché hanno amato Gesù Cristo e hanno vissuto per Lui. Se togliamo dal loro orizzonte Gesù Cristo perdono di significato. Ricordatevi delle parole pronunciate da Giovanni Paolo II, “Aprite le porte a Cristo”, per questo vi dico che Cristo è stata la forza di questi testimoni”. Mons. Favale ha quindi spiegato il significato delle due reliquie giunte a Polignano: “Oggi con le loro reliquie, fragili frammenti del loro corpo mortale stanno a dirci che se vogliamo essere uomini e donne realizzati pienamente, dobbiamo anche noi riferirci a Cristo, vivere in lui. E così, noi come loro, saremo capaci di fare cose grandi, i santi hanno realizzato opere straordinarie perché sono stati spinti dall’amore di Cristo, quando si è posseduti da questo amore si è capaci anche di dare la vita. Martiri come San Vito qui a Polignano, giovinetto che impavido è andato incontro al martirio”. Infine il Vescovo Favale ha fatto cenno alla quotidianità: “Dalle cronache quotidiane sentiamo quanti cristiani vengono ammazzati per amore di Cristo, e loro con coraggio non si tirano indietro, non rinnegano la fede”. Quindi ha esortato alla preghiera prima di lasciare i fedeli alla venerazione delle due reliquie.
Roberto Centrone
Fax Polignano 29.04.2017
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