fonte: Polignanoblu.it (periodico di informazione cittadina)
ASS. GIOVANNI PAOLO II: Convegno-dibattito in occasione del 22°
anniversario di morte. Nel convegno evidenziate molte similitudini tra
il messaggio di don Tonino Bello e quello dell’attuale Pontefice
In occasione del 22° anniversario della scomparsa del Servo di Dio Don
Tonino Bello l’Associazione “Giovanni Paolo II” di Polignano a Mare ha
tenuto un incontro, mercoledì 29 aprile, presso la Sala convegni della
Polizia Municipale. L’iniziativa intitolata: “La terra dei miei sogni.
La sua testimonianza profetica nella chiesa e nella società” ha
coinvolto le presenze di: don Sandro Ramirez, arciprete della Chiesa di
Fasano; il dott. Renato Brucoli, scrittore e giornalista, direttore di
“Ediz. Insieme”, autore insieme a Mons.Vito Angiulli del libro “La terra
dei miei sogni, Bagliori di luce dagli scritti ugentini”; gli alunni
della scuola media del “Consiglio comunale dei ragazzi” coadiuvati dalla
presenza del prof. Valerio Geramo. A dare inizio alla conferenza è
stata Vittoria Luisi, vicepresidente dell’Associazione “Giovanni Paolo
II”, la quale ha introdotto la figura di don Tonino Bello; è seguito
l’intervento della dott.ssa Fontina Lofano, consigliera comunale, con
una breve riflessione sulla figura di don Tonino Bello e i saluti
istituzionali.
L’incontro è stato moderato da Giuseppe Nardulli,
presidente dell’Associazione “Giovanni Paolo II”, il quale attraverso
una serie d’interrogativi ha fatto emergere dal discorso dei relatori il
percorso ed i sentimenti del tanto amato don Tonino Bello. Gli
interventi del moderatore sono stati arricchiti dalle domande proposte
degli alunni del “Consiglio comunale dei ragazzi”. Don Sandro Ramirez ha
sottolineato le numerose somiglianze tra don Tonino Bello e Papa
Francesco partendo dal tema della pace fino ad arrivare alla centralità
dell’uomo; evidenziando che don Tonino delineare l’idea di Chiesa che ci
ha lascito il Concilio e di cui parlava tanto Paolo VI; un’idea di
Chiesa che faticosamente si cerca di far fiorire. Don Tonino Bello era
un uomo profondamente spirituale che amava Gesù Cristo; un uomo di
preghiera e di azione di conseguenza. Il dott. Renato Brucoli, amico di
don Tonino Bello, ha evidenziato l’amore del sacerdote per il
volontariato quale principale segno di speranza, infatti, diede vita
alla “C.A.S.A” (Comunità d’Accoglienza e Solidarietà Apulia), una
struttura portata avanti da più di cento volontari. Altri segni di
speranza del sacerdote erano incentrati sul desiderio di una famiglia
unita, coesa. La speranza era per il sacerdote “un impegno” da portare
avanti ogni giorno attraverso la mediazione ed il rispetto verso
l’altro. Nell’epoca dell’apparire e del consumismo, essere portatori dei
principi di don Tonino Bello non è facile, su questo argomento don
Sandro Ramirez ha fatto una riflessione approfondita sui modelli che ci
propone la società dove prevale il più forte, il più bello, il più
accattivante, ma allo stesso tempo le persone si propongono omologate
nel vestire e nel agire; per don Tonino i modelli erano ben diversi,
iniziando dalla convivialità delle differenze e non a caso a distanza di
22 anni, ancora, si parla del percorso di don Tonino.
Rafforzando il suo discorso, don Sandro ha definito
la figura di don Tonino “un faro luminosissimo che è ancora accesso”.
Sul periodo che stiamo attraversando costernato di guerre e di violenze
verso i bambini, la Chiesa, ha spiegato il dott. Brucoli, risponde con
il suo camino d’evangelizzazione; un compito educativo che passa
attraverso la Chiesa, la famiglia, le scuole, sempre senza abbandonare
la speranza, ma soprattutto, come sottolineava don Tonino la speranza
maggiore da incrementare è la scoperta dell’altro da sé; occuparsi
dell’altro. Il dott. Brucoli ha evidenziato che nel pensiero di don
Tonino c’era fortemente il desiderio, che così come il primo millennio
della storia dell’umanità s’era caratterizzato per una riflessione su
Dio, il secondo millennio della storia dell’umanità si caratterizzassi
nella scoperta dell’altro. Invece dalla riflessione alla scoperta su
Dio, l’umanità è passata alla scoperta dell’io. Attraverso la sua
riflessione il dott. Brucoli ha fatto emergere che, la grande speranza
per il futuro se l’umanità vuole recuperare, è riscoprire l’altro che è
fonte di crescita e ricchezza; è necessario uscire dal proprio
baricentro, sbilanciarsi e proiettarsi verso l’altro. Nell’ambito
dell’incontro è stato presentato, anche, il volumetto “La terra dei miei
sogni, Bagliori di luce dagli scritti ugentini” scritto da Renato
Brucoli e Mons.Vito Angiulli.
Silvana Algeo
Commenti
Posta un commento