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Partorisce mentre è in coma e si risveglia dopo che le appare S. G. Paolo II

 Incinta di 32 settimane finisce in coma a causa di un’emorragia cerebrale. Partorisce e si risveglia – senza riportare alcun danno neurologico – dopo aver sognato Papa Wojtyla. “Era seduto sul mio letto e mi chiamava. (…) Lui mi ha sorriso e mi ha rassicurato”.



Catania, 16 marzo 2013: alla 32esima settimana di gestazione nasce Rebecca Maria. Apparentemente una notizia come un’altra, uno dei tanti parti prematuri che vanno a buon fine grazie ai progressi della scienza e all’impegno dei medici.

In coma a causa di un’emorragia cerebrale
Invece la storia di questa nascita, riportata sulla rivista Miracoli, ci racconta molto altro. La signora Ivana Greco, all’epoca 33enne, già madre di Giuditta, sta portando avanti serenamente la sua seconda gravidanza quando viene colpita da un’emorragia cerebrale: al momento del ricovero nel Reparto di Rianimazione dell’Ospedale Garibaldi è già in coma.

Nasce Rebecca Maria
Si pone con estrema urgenza un doppio problema: salvare la donna e far nascere quanto prima in anticipo Rebecca Maria. Un parto in condizioni “estreme” che il primario del reparto è costretto ad affrontare, e che permette di far venire alla luce una bambina vitale di un chilo e 530 grammi immediatamente trasferita in Neonatologia.

Papa Wojtyla appare ad Ivana
Torniamo a Ivana, e alla gravità della sua situazione clinica potenzialmente mortale. Lei racconta così la sua incredibile esperienza:

Il coma è cominciato come un brutto sogno. Non saprei dire, forse ero nella stanza dell’ospedale, ma dovunque mi girassi, c’erano morti che vagavano senza una meta. Poi, da lontano, ho visto Papa Wojtyla. Era seduto sul mio letto e mi chiamava. Mi sono avvicinata e l’ho pregato di non farmi morire. Lui mi ha sorriso e mi ha rassicurato. (Miracoli)

Quel sorriso che ha invitato il mondo intero a non aver paura: “Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo!” (vatican.va), e anche Ivana non teme nulla sostenuta dall’amore di Karol.

Il sogno durante il coma
Il “sogno” prosegue con il dialogo che si intesse fra di loro, in cui il Santo Padre, che non era vestito di bianco, le chiede se lo ha riconosciuto. Quando ne riceve conferma, Egli sottolinea che ormai non è più il Papa ma solo Karol Wojtyla.

In tutto questo c’è anche il buffo particolare che vede Ivana, che in quel momento non ricorda il nome del nuovo Papa, tirare malamente ad indovinare, ricevendo per risposta al suo errore quello esatto di Francesco.

Come si può guardare a questo racconto di Ivana: è stato il sogno di una persona in coma, o come la scienza oggi propone una “Esperienza ai confini della morte”, o detta in altro modo “Esperienza di pre-morte” (NDE)?

Dopo aver pregato per giorni… il soffio d’amore di Gesù
Ivana continua a raccontare:

Lui era seduto sul mio letto e mi ha detto: “Vieni, siediti accanto a me”, poi mi ha abbracciato, mi ha fatto appoggiare la testa sulla sua spalla. Da quel momento abbiamo cominciato a pregare. Abbiamo pregato per giorni, abbiamo chiesto l’intercessione della Madonna e io sentivo la sua mano sulla fronte. A un certo punto, mi ha detto: “Adesso vado via, ma tu devi stare serena!”. Non potevo respirare, ma di colpo ho sentito un soffio d’amore che, dal naso, mi riempiva i polmoni e allora ho capito che era il soffio d’amore di Gesù!”. (Ibidem)

Ivana esce dal coma
A quel punto Ivana esce dal coma e si accorge con orrore che non ha più nulla in grembo.

E’ stata la più brutta esperienza della mia vita! (Miracoli)

Ivana: ho ricevuto il soffio divino di Gesù
Ma subito dopo è il primario, assiduamente presente accanto a lei, a rassicurarla e a farle vedere le foto di Rebecca in incubatrice che il marito Paolo ha scattato. Di fronte a queste immagini Ivana con il cuore colmo di gratitudine percepisce che ha vissuto qualcosa di soprannaturale.

Ho capito di aver ricevuto il soffio divino di Gesù. E’ stato Lui che mi ha fatto risvegliare. Poi i medici hanno continuato l’opera di Dio. (Ibidem)

Nessun danno neurologico
Opera di Dio che non è finita con la nascita di Rebecca sana e salva, ma è proseguita con l’assoluta assenza di danni cerebrali per Ivana, che oggi si occupa felice delle sue due ragazze affidate alla protezione di Karol Wojtyla.


FONTE: ALETEIA

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