Passa ai contenuti principali

Francesco: Dio non si trova nei miracoli, ma nella realtà di ogni giorno

 Disponibilità e apertura della mente e del cuore: questi i due ingredienti attraverso cui passa la fede. Lo afferma Papa Francesco, all'Angelus, commentando il brano del Vangelo di Luca che racconta la prima predicazione di Gesù a Nazaret. I suoi compaesani accolgono Gesù con ostilità, credono di conoscerlo bene, è il figlio del falegname. Il Signore si presenta come non ce l'aspetteremmo, afferma il Papa, e ci chiede di accettare le sue vie



“Nessun profeta è bene accetto nella sua patria”: una frase che ancora oggi si sente ripetere spesso, pronunciata da Gesù a Nazaret. Il brano di oggi, tratto dal Vangelo di Luca, presenta Gesù nella sinagoga del suo luogo di nascita, dove tutti sapevano che era figlio di Giuseppe, il falegname. Dai suoi compaesani, meravigliati di sentirlo parlare e increduli, Gesù non viene capito, anzi, osteggiato: da lui, dice Francesco, volevano miracoli, segni prodigiosi”, ma lui non ne fa. L’insuccesso della prima sua predicazione, osserva il Papa, era però in qualche modo prevista, Gesù se l'aspettava. E prosegue: (Ascolta il servizio con la voce del Papa)

Allora possiamo chiederci: perché, se prevede un fallimento, va lo stesso al suo paese? Perché fare del bene a gente che non è disposta ad accoglierti? È una domanda che ci poniamo spesso anche noi. Ma è una domanda che ci aiuta a capire meglio Dio. Egli, davanti alle nostre chiusure, non si tira indietro: non mette freni al suo amore. Davanti alle nostre chiusure lui va avanti. Ne vediamo un riflesso in quei genitori che sono consapevoli dell’ingratitudine dei figli, ma non per questo smettono di amarli e di fare loro del bene. Dio è così, ma a un livello molto più alto. E oggi invita anche noi a credere nel bene, a non lasciare nulla di intentato nel fare il bene.

“In quel tempo, Gesù cominciò a dire nella sinagoga: "Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato". (...) All’udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno.”

Accogliere Gesù nella realtà quotidiana
La gente di Nazaret non fu accogliente nei confronti di Gesù, afferma Papa Francesco, e noi? E suggerisce di guardare ai due modelli di accoglienza proposti da Gesù stesso. Sono due stranieri: una vedova di Sarepta di Sidone che accolse Elia, nonostante la carestia, e Naamàn, il Siro, che diede credito e fiducia ad Eliseo, non dopo aver attraversato entrambi delle prove. La vedova e Naamàn - sottolinea Papa Francesco - accolsero i due profeti "attraverso la disponibilità e l’umiltà". Il modo di accogliere Dio è questo, continua, così si esprime la fede e loro "sono stati docili, non rigidi e chiusi". E afferma ancora:

Anche Gesù percorre la via dei profeti: si presenta come non ce l’aspetteremmo. Non lo trova chi cerca miracoli, se noi cerchiamo dei miracoli non troveremo Gesù, chi cerca sensazioni nuove, esperienze intime, cose strane, no! Chi cerca una fede fatta di potenza e segni esteriori. No, non lo troverà. Soltanto lo trova, invece, chi accetta le sue vie e le sue sfide, senza lamentele, senza sospetti, senza critiche e musi lunghi. Gesù, in altre parole, ti chiede di accoglierlo nella realtà quotidiana che vivi; nella Chiesa di oggi, così come Lui è; in chi hai vicino ogni giorno, accogliere Gesù in chi ti è vicino ogni giorno; nella concretezza dei bisognosi, nei problemi della tua famiglia, nei genitori, nei figli, nei nonni, accogliere Dio lì. (...) Ci vuole umiltà per incontrare Dio, per lasciarci incontrare da Lui.

Mente aperta e cuore semplice
Il Papa invita ancora a chiedersi come ci poniamo noi davanti al Signore, se come i suoi compaesani crediamo "di sapere tutto su di Lui", pensiamo di conoscerlo bene "con le nostre idee e i nostri giudizi", rischiando di chiuderci alle novità di Gesù e di rimanere "fissi sulle nostre posizioni". Il Signore ci chiede "una mente aperta e un cuore semplice" e, conclude Francesco, "quando una persona ha una mente aperta, un cuore semplice ha la capacità di sorprendersi". Quindi indica Maria come modello di umiltà e disponibilità: che lei "ci mostri la via per accogliere Gesù".

Nel dopo Angelus, anche la gratitudine alla famiglia salesiana

Dopo la recita della preghiera dell'Angelus, Papa Francesco ricorda l'odierna Giornata mondiale dei malati di lebbra e rivolge gli auguri ai popoli che oggi festeggiano il capodanno lunare. Ringrazia i ragazzi di Azione Cattolica per il loro impegno per la pace e, alla vigilia della festa di San Giovanni Bosco, apostolo dei giovani, esprime un pensiero di gratitudine alle e ai salesiani "che tanto bene fanno nella Chiesa":

Ho seguito la messa celebrata nel santuario d Maria ausiliatrice dal rettore maggiore Ángel Fernández Artime, ho pregato con lui per tutti. Pensiamo a questo grande santo, padre e maestro della gioventù. Non si è chiuso in sagrestia, non si è chiuso nelle sue cose. E’ uscito sulla strada a cercare i giovani, con quella creatività che è stata la caratteristica di lui. Tanti auguri a tutti i salesiani e salesiane.

Adriana Masotti - Città del Vaticano

FONTE: VATICAN NEWS




Commenti

Post popolari in questo blog

La nostra reliquia "ex sanguine" di San Giovanni Paolo II in pellegrinaggio a Turi

In pellegrinaggio a Turi la reliquia di San Giovanni Paolo II „ La reliquia 'Ex Sanguine' donata dall'Arcivescovo Metropolita di Cracovia all’Associazione Giovanni Paolo II e Parrocchia Santi Medici di Polignano sarà portata a Turi il prossimo 18 settembre. Turi si prepara ad accogliere la reliquia di San Giovanni Paolo II, che arriverà nella cittadina, presso la parrocchia di Maria SS. Ausiliatrice, il prossimo 18 settembre. Giovanni Paolo II ha lasciato un segno indelebile in ciascuno di noi e la presenza delle sue reliquie “è motivo di grande gioia e di rendimento di grazie; la sua santità dona speranza e ci spinge a rispondere con sempre maggiore fedeltà alla nostra vocazione cristiana”. Tale presenza offrirà l’occasione per riflettere sul ruolo che ogni cristiano deve avere per essere autentico testimone di fede con coerenza e senza paura, così come lo fu Giovanni Paolo II. Si tratta di una reliquia “Ex Sanguine“ (di sangue) del Santo Giovanni Paol

Le Reliquia "Ex-Capillis" di Madre Teresa in pellegrinaggio a Turi

La comunità parrocchiale di  Maria SS. Ausiliatrice annuncia con gioia la visita delle Reliquie (ex Capillis) di S. Teresa di Calcutta DOMENICA 11 MARZO 2018 . Abbiamo voluto richiamare l’attenzione sulla figura di  Madre Teresa , canonizzata da Papa Francesco il 4 settembre 2016, poiché è stata una donna che ha impegnato tutta la sua vita per testimoniare l’amore ed è stata l’amore di Dio in azione. La Reliquia ex-capillis (capelli) è stata donata dalla postulazione di Madre Teresa all' associazione Giovanni Paolo II in occasione del decennale e alla parrocchia SS. Medici di Polignano a Mare. Lei sintetizzava così la sua vita e la sua opera: So che noi siamo una goccia nell’oceano della miseria e della sofferenza umana, ma se non ci fosse neanche questa goccia, la miseria e le sofferenze umane sarebbero ancora più grandi….

Papa Giovanni Paolo II: anniversario della morte di Karol Wojtyla

Oggi, 2 aprile 2012, ricorre l’ anniversario della morte di Karol Józef Wojtyla , ovvero Papa Giovanni Paolo II . Nato a Wadowice il 18 maggio 1920, morì il 2 aprile 2005 a Roma dopo quasi 30 anni di pontificato. Infatti,  Karol Wojtyla  fu eletto Papa il 16 ottobre 1978 e il suo fu il terzo pontificato più lungo della storia. In seguito alla sua morte, avvenuta ormai 7 anni fa,  Papa Giovanni Paolo II  fu proclamato  Beato  l’anno scorso (1° maggio), da  Papa Benedetto XVI  e, nel giorno del suo insediamento si festeggerà ogni anno il Papa, da molti considerato come il più grande di tutti i tempi.